Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Ducati, Pericle
L' Italia antica: dalle prime civiltà alla morte di Cesare (44 a. C.) — Milano, 1936

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.42162#0154
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
126

POTENZA DEI FENICI - CARTAGINE

Ma è con Tiro dal 1000 al 600 a. C. in cifre tonde il periodo dell’apogeo della Fenicia:
le fonti storiche ci sono offerte dal racconto dell’Antico Testamento (si vedano special-
mente i rapporti tra il re Hiram I di Tiro e Salomone), dai testi cuneiformi assiri, da
Giuseppe Ebreo, che attinge a Menandro di Efeso. Ma già nell’876 il re assiro Assur-
nazirpal esige e riceve tributi dai re di Tiro, di Sidone, di Biblo, di Arado; invasioni
assire nel paese fenicio avvengono con Salmanasar III (860-825), con Salmanasar V
(727-723); la resistenza tenace di Tiro a questo ultimo re e a Sargon II (722-705), la ri-
bellione di Abd-Milkut, re di Sidone, contro il re assiro Assarhaddon nel 678, preparano
la conquista assira della Fenicia; Tiro tuttavia rimane indipendente e, grazie alla sua si-
tuazione formidabile in una isoletta, resiste all’assedio di Assurbanipal del 668, ma final-
mente diventa tributaria dell’Assiria. Quando l’impero assiro fu rovesciato dai Babilo-
nesi alleati ai Persiani, la Fenicia si attaccò all’Egitto, finché Babilonia riprese il retaggio
assiro con la dominazione sulla Fenicia. Tiro, la possente città marittima paragonabile
in certo qual modo alla nostra Venezia, dopo Baal II, vassallo di Nabuchodonosor (604-
561) e che regnò sino al 564, adottò la forma statale repubblicana sotto il governo di un
magistrato, chiamato sufeta (fenicio shophet); ma Tiro era già in decadenza.

Navigazioni e colonizzazioni fenicie nel Mediter-
raneo di occidente; Cartagine

Specialmente nei primi tempi di questo periodo dal 1000 in poi navi fenicie solcano
il Mediterraneo; allargando sempre piu la sfera dei loro traffici, questi navigatori
fondano qua e là empori, prima temporanei, poscia duraturi. Un quadro vivace di que-
sta prima attività transmarina dei Fenici noi possiamo scorgere nel racconto di Eumeo,
guardiano dei suini di Laerte e poi di Odisseo, nel canto XV, v. 390 e segg. àzLYOdis-
sea: nell’isola Siria, sopra Ortigia, laddove regnava Ctesio Ormenide, padre di Eumeo,
allora bambino, approdano i Fenici ingannatori con una nave piena di oggetti piacevoli;
si trattengono un anno vendendo e comprando, poi ripartono non senza aver rubato,
d’accordo con una schiava di Ctesio, il piccolo Eumeo. Alla dimora temporanea di mesi
in vari luoghi dovette seguire, come si è detto, qua e là in punti ben scelti, rimpianto
definitivo di empori, poi di colonie. Questo in principal modo quando sulle coste afri-
cane della odierna Tunisia, in parte su di un promontorio, fu fondata una forte città
fenicia, cioè Cartagine.
È nota la leggendaria origine di questa città: Mattan, re di Tiro (Belo nel racconto
virgiliano, Eneide, I, v. 621), morendo lascia eredi del trono due figli, una femmina,
Elissa o Didone, ed un maschio, Pigmalione; Elissa viene detronizzata ed il marito suo,
Acharbas (il Sicheo virgiliano), è trucidato. La giovine, animosa vedova, insieme coi
malcontenti Tiri, va in cerca di una nuova patria, si rifugia a Cipro, ma poi veleggia
verso l’Africa, vi sbarca e fonda Cartagine. Questa la leggenda, che tuttavia non pare
corrispondere alla realtà, perché Cartagine riconobbe sempre i suoi legami con Tiro,
a cui ogni anno mandava una offerta, dapprima la decima parte delle sue rendite, pel
tempio di Melcarte.
Cartagine, cioè Cart Chadascht, la «città nuova», non era la prima colonia fenicia
in Africa; le è anteriore Utica, che conservò per lungo tempo indipendenza rispetto
a Cartagine e non sempre fu solidale nelle varie fortune con la maggiore sorella. Secondo
Timeo l’anno di fondazione di Cartagine cadrebbe nell’814 o nell’813 a. C.; secondo Fi-
listo si dovrebbe risalire più in su, cioè ad una generazione anteriore alla caduta di Troia;
 
Annotationen