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Ducati, Pericle
L' Italia antica: dalle prime civiltà alla morte di Cesare (44 a. C.) — Milano, 1936

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https://doi.org/10.11588/diglit.42162#0443
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PRIMA GUERRA PUNICA

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283. Rilievo marmoreo trovato presso Agrigento, ora nel Museo Britannico, rappresentante
forse Jerone II e la moglie Filistide.
Cartaginesi. Cosi forze collegate di Cartagine con un altro Annone, figlio di Anni-
baie, e di Siracusa con lo stesso re Jerone assediarono Messina.
Non era, del resto, una guerra popolare in Roma, ove si avvertiva, col desiderio di
quiete, la stanchezza del lungo ciclo bellico, a cui si sperava che avesse posto fine la
impresa contro Volsinì; ma, una volta impegnatasi, Roma capi la dura necessità di dover
cozzare contro Cartagine e condusse la lotta con sempre più accentuato fervore e con
sempre più salda tenacia.
Nel 263 ambedue i consoli Manio Otacilio Crasso e Manio Valerio Massimo passarono
a Messina. Contro il loro esercito poco valevano Ì25.0C0 o i 30.000 soldati della lega pu-
nico-siracusana. Jerone II allora levò il campo: era un tradimento verso Cartagine? O
piuttosto Cartagine non aveva in precedenza tradito Jerone col lasciare inattivo del tutto
l’esercito, che essa aveva inviato sotto Messina, e col non tentare, mediante le sue nu-
 
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