TIRANNIA DEMAGOGICA DI CINNA
537
Tirannia demagogica
DI ClNNA
Rimase Cinna e dall’86 al-
l’84 egli fu àrbitro di Roma.
Fu tirannia demagogica e
pertanto Roma a vari secoli
di distanza si eguagliò alle
città elleniche dei tempi lon-
tani delle tirannie. Cinna in-
vero, pur avendo la sua base
nella plebe urbana e negli
Italiani, nominò se stèsso
console anno per anno ed
annualmente scelse il suo
collega nel consolato, senza
curarsi affatto di convocare le
assemblee, espressione della
sovranità del popolo. Potere
assoluto adunque; perciò si
ha il tiranno cittadino di ti-
po greco a capo di un vasto
impero. Naturalmente Siila
in oriente non obbedì e, co-
me si è visto a suo luogo,
non obbedì anche quando
Cinna inviò in oriente per
soppiantare Siila un esercito
con a capo Valerio Fiacco.
Abrogate,-e ciò è ovvio,-
le misure reazionarie o con-
trorivoluzionarie di Siila, si
ripartirono gl’Italiani nelle
trentacinque tribù, si rista- 350. Testa fittile di arte romana dei primi tempi del sec. I a. C. (Museo
. ... . ... Etrusco Gregoriano): vi è magnificamente espressa la forza del carattere
bilirono le agevolazioni per romano. {Foto Aiinari)
la distribuzione del frumen-
to al popolo,' si ridussero i debiti ad un quarto del valore condonando i tre quarti a
favore del debitore e si continuò nelle stragi, sicché il Senato fu ridotto ad una assai
stremenzita assemblea. Fu governo di terrore, ma di terrore che colpi con depredazioni e
con morti gli ottimati; il popolo di Roma e gli Italiani furono tranquilli, e tranquillità vi
fu nelle isole italiane, nelle Gallie Cisalpina e Narbonese, nelle due Spagne. In Africa
Q. Cecilio Metello il Pio voleva conservare la provincia al partito senatorio, ma si urtò
con M. Licinio Crasso ed entrambi cedettero a C. Fabio Adriano, rappresentante del
volere di Cinna. Era il trionfo della demagogia.
L’oriente era nelle mani di Siila, e Siila pacificatosi con Mitridate col trattato di riar-
dano", rafforzatosi vieppiù col rendersi fedelissimi i suoi legionari, si accinse a ritornare in
Italia. Già si presentiva una guerra civile. Siila mandò messaggi al Senato: ricordava
537
Tirannia demagogica
DI ClNNA
Rimase Cinna e dall’86 al-
l’84 egli fu àrbitro di Roma.
Fu tirannia demagogica e
pertanto Roma a vari secoli
di distanza si eguagliò alle
città elleniche dei tempi lon-
tani delle tirannie. Cinna in-
vero, pur avendo la sua base
nella plebe urbana e negli
Italiani, nominò se stèsso
console anno per anno ed
annualmente scelse il suo
collega nel consolato, senza
curarsi affatto di convocare le
assemblee, espressione della
sovranità del popolo. Potere
assoluto adunque; perciò si
ha il tiranno cittadino di ti-
po greco a capo di un vasto
impero. Naturalmente Siila
in oriente non obbedì e, co-
me si è visto a suo luogo,
non obbedì anche quando
Cinna inviò in oriente per
soppiantare Siila un esercito
con a capo Valerio Fiacco.
Abrogate,-e ciò è ovvio,-
le misure reazionarie o con-
trorivoluzionarie di Siila, si
ripartirono gl’Italiani nelle
trentacinque tribù, si rista- 350. Testa fittile di arte romana dei primi tempi del sec. I a. C. (Museo
. ... . ... Etrusco Gregoriano): vi è magnificamente espressa la forza del carattere
bilirono le agevolazioni per romano. {Foto Aiinari)
la distribuzione del frumen-
to al popolo,' si ridussero i debiti ad un quarto del valore condonando i tre quarti a
favore del debitore e si continuò nelle stragi, sicché il Senato fu ridotto ad una assai
stremenzita assemblea. Fu governo di terrore, ma di terrore che colpi con depredazioni e
con morti gli ottimati; il popolo di Roma e gli Italiani furono tranquilli, e tranquillità vi
fu nelle isole italiane, nelle Gallie Cisalpina e Narbonese, nelle due Spagne. In Africa
Q. Cecilio Metello il Pio voleva conservare la provincia al partito senatorio, ma si urtò
con M. Licinio Crasso ed entrambi cedettero a C. Fabio Adriano, rappresentante del
volere di Cinna. Era il trionfo della demagogia.
L’oriente era nelle mani di Siila, e Siila pacificatosi con Mitridate col trattato di riar-
dano", rafforzatosi vieppiù col rendersi fedelissimi i suoi legionari, si accinse a ritornare in
Italia. Già si presentiva una guerra civile. Siila mandò messaggi al Senato: ricordava