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L* ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.
ni
fi
I Bagni di Diana.
Versailles è un museo, lo si è detto
cento volte. Tutte le arti vi sono rappre-
sentate da capolavori, bellissimi saggi del
genio dell'uomo che in tutte le forme ab-
bondano nei giardini e nei palazzi di questa
reale e maestosa
città.
La pittura e la
scultura, tutto ciò
che colpisce l'occhio
coi colori, colle linee
e coi contorni; poi le
memorie storiche di
un' epoca la più glo-
riosa fra tutte, nei
nostri annali fran-
cese, 1' orma inces-
sante e progressiva
delle altre nostre pro-
sperità, delle nostre
sventure e delle no-
stre vittorie, dei no-
stri progressi, tutto
ciò che parla allo spi-
rito e fa battere il
cuore, nulla manca
a Versailles, e si può
con sicurezza affer-
mare che chi venisse
a Parigi senza visitare Versailles, sorni-
glierebbe quel viaggiatore ignorante e
malaccorto che partisse da Roma senza
aver veduto il Campidoglio.
I giardini di Versailles, al pari dei bo-
schi dell' antica Grecia, sono popolati da
divinità. L'elegante e poetico paganesimo
vi risorge da ogni parte, e là si sente
telo, non ha ammirato questa opera me-
ravigliosa di Girardon che è conosciuta
sotto questo nome : I bagni di Diana ?
I bagni di Diana sono una meraviglia
di gusto squisito , ed anche, facendo uno
studio attento per iscoprirvi i difetti e le
macchie, non vi si potrebbe trovare altro
TOMBA DI GUGLIELMO MULREADY.
che eleganza e bellezza. — Gettate uno
sguardo su quella riproduzione che ne fu
fatta, e che brilla come un prezioso gio-
iello in uno dei viali della Esposizione
universale.
Undici ninfe nude si bagnano trastullan-
dosi e ridendo, e l'acqua sembra sorridere
e trastullarsi intorno ad esse. I loro corpi
Girardon, voi lo sapete, appartiene tut-l
t'affatto al secolo decimosettimo, all'epoca!
del gusto severo e delle caste beltà — j
Egli ha ereditato le migliori tradizioni!
del tempo del Risorgimento, e mentre la]
passione per le cose sensuali comincia a
destarsi nella pittura e nella scultura, egli!
si mantiene in un)
giusto limite, senza
scostarsi dall'arte se-J
vera.
Le sue najadi e le
sue ninfe hanno una
purezza di forme ed;
una eleganza, una
dolce semplicità d'at^
titudine e d' espres-
sione, che dopo lui
cesseranno, sotto le
influenze di monsi-
gnore il Reggente.
Oggi ciò che si desi-I
dera sopra tutto e ciò!
che si cerca, è la bel-
lezza seducente, ma-
nierata e provocante
nelle sue pose, che
tenta e trascina lo
sguardo con qualche
cosa di disonesto ne-
gli sguardi e nel sorri-
so. Da ciò le pitture di Boucher e le sculture
di Couston. L'uno e l'altro ci hanno lasciato
una immagine precisa e testimoni auten-
tici delle idee e delle tendenze di un se-
colo, nel quale, sopra un fondo di mate-
rialismo determinato e ragionato, si sot-
tilizzava con raffinatezza a perdita di vista.
Ma paragonate i prodotti del secolo de-
a 46 Disi:
fillio il Regno
|
davvero che Giove e Nettuno, Apollo, Ve-
nere e Diana e Tete e le ninfe erano es-
seri immortali.
I loro altari sono distrutti, ma essi vi-
vono ! e mai hanno cessato di inspirare gli
artisti e i poeti e tutti gli amanti del bello,
che rassomiglia al vero, bisogna convenirne.
Ora fra queste statue e questi gruppi,
questi bassirilievi e queste colonne che vi
si ammucchiano qua e là, chi di noi, di-
BAGNO DI DIANA Di CìIRAHDON.
delicati e snelli, que'visi giovani e pieni di
brio, da cui traspira un' aria di dolcezza
insieme e di innocente pudore, come s'ad-
dice a degne compagne e adamiche della
casta Diana, tutte queste seduzioni mera-
vigliose dell'espressione e della posa si ma-
ritano agli alberi ed ai fiori, che si chinano
e si rialzano in mezzo alle avvenenti ba-
gnanti dell'aria, delle quali si proclamano
e si salutano sorelle.
cimottavo coi Bagni di Diana e colle altre
opere di Girardon o de' fiori contempo-
ranei, e la vostra scelta, qualunque siano
del resto le vostre personali inclinazioni,
non esiterà punto, ne sono certo.
Ottavio Lacroix.
MILANO. — Tipografia dello Stabilimento di EDOARDO SONZOGNO.
L* ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.
ni
fi
I Bagni di Diana.
Versailles è un museo, lo si è detto
cento volte. Tutte le arti vi sono rappre-
sentate da capolavori, bellissimi saggi del
genio dell'uomo che in tutte le forme ab-
bondano nei giardini e nei palazzi di questa
reale e maestosa
città.
La pittura e la
scultura, tutto ciò
che colpisce l'occhio
coi colori, colle linee
e coi contorni; poi le
memorie storiche di
un' epoca la più glo-
riosa fra tutte, nei
nostri annali fran-
cese, 1' orma inces-
sante e progressiva
delle altre nostre pro-
sperità, delle nostre
sventure e delle no-
stre vittorie, dei no-
stri progressi, tutto
ciò che parla allo spi-
rito e fa battere il
cuore, nulla manca
a Versailles, e si può
con sicurezza affer-
mare che chi venisse
a Parigi senza visitare Versailles, sorni-
glierebbe quel viaggiatore ignorante e
malaccorto che partisse da Roma senza
aver veduto il Campidoglio.
I giardini di Versailles, al pari dei bo-
schi dell' antica Grecia, sono popolati da
divinità. L'elegante e poetico paganesimo
vi risorge da ogni parte, e là si sente
telo, non ha ammirato questa opera me-
ravigliosa di Girardon che è conosciuta
sotto questo nome : I bagni di Diana ?
I bagni di Diana sono una meraviglia
di gusto squisito , ed anche, facendo uno
studio attento per iscoprirvi i difetti e le
macchie, non vi si potrebbe trovare altro
TOMBA DI GUGLIELMO MULREADY.
che eleganza e bellezza. — Gettate uno
sguardo su quella riproduzione che ne fu
fatta, e che brilla come un prezioso gio-
iello in uno dei viali della Esposizione
universale.
Undici ninfe nude si bagnano trastullan-
dosi e ridendo, e l'acqua sembra sorridere
e trastullarsi intorno ad esse. I loro corpi
Girardon, voi lo sapete, appartiene tut-l
t'affatto al secolo decimosettimo, all'epoca!
del gusto severo e delle caste beltà — j
Egli ha ereditato le migliori tradizioni!
del tempo del Risorgimento, e mentre la]
passione per le cose sensuali comincia a
destarsi nella pittura e nella scultura, egli!
si mantiene in un)
giusto limite, senza
scostarsi dall'arte se-J
vera.
Le sue najadi e le
sue ninfe hanno una
purezza di forme ed;
una eleganza, una
dolce semplicità d'at^
titudine e d' espres-
sione, che dopo lui
cesseranno, sotto le
influenze di monsi-
gnore il Reggente.
Oggi ciò che si desi-I
dera sopra tutto e ciò!
che si cerca, è la bel-
lezza seducente, ma-
nierata e provocante
nelle sue pose, che
tenta e trascina lo
sguardo con qualche
cosa di disonesto ne-
gli sguardi e nel sorri-
so. Da ciò le pitture di Boucher e le sculture
di Couston. L'uno e l'altro ci hanno lasciato
una immagine precisa e testimoni auten-
tici delle idee e delle tendenze di un se-
colo, nel quale, sopra un fondo di mate-
rialismo determinato e ragionato, si sot-
tilizzava con raffinatezza a perdita di vista.
Ma paragonate i prodotti del secolo de-
a 46 Disi:
fillio il Regno
|
davvero che Giove e Nettuno, Apollo, Ve-
nere e Diana e Tete e le ninfe erano es-
seri immortali.
I loro altari sono distrutti, ma essi vi-
vono ! e mai hanno cessato di inspirare gli
artisti e i poeti e tutti gli amanti del bello,
che rassomiglia al vero, bisogna convenirne.
Ora fra queste statue e questi gruppi,
questi bassirilievi e queste colonne che vi
si ammucchiano qua e là, chi di noi, di-
BAGNO DI DIANA Di CìIRAHDON.
delicati e snelli, que'visi giovani e pieni di
brio, da cui traspira un' aria di dolcezza
insieme e di innocente pudore, come s'ad-
dice a degne compagne e adamiche della
casta Diana, tutte queste seduzioni mera-
vigliose dell'espressione e della posa si ma-
ritano agli alberi ed ai fiori, che si chinano
e si rialzano in mezzo alle avvenenti ba-
gnanti dell'aria, delle quali si proclamano
e si salutano sorelle.
cimottavo coi Bagni di Diana e colle altre
opere di Girardon o de' fiori contempo-
ranei, e la vostra scelta, qualunque siano
del resto le vostre personali inclinazioni,
non esiterà punto, ne sono certo.
Ottavio Lacroix.
MILANO. — Tipografia dello Stabilimento di EDOARDO SONZOGNO.