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Ducuing, François [Editor]
L' Esposizione Universale del 1867 illustrata: pubblicazione internazionale autorizzata dalla commissione imperiale dell'esposizione — Mailand [u.a.], 1867

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https://doi.org/10.11588/diglit.3381#0241
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L' ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.

239

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espressivi, e questo quadro lascia una im-
pressione triste. Non amo il lago, perchè
le onde richiamano un po' troppo , colla
loro simmetria, le assicelle d'un pavimento
in legno. — Il signor Zuber-Buhler ha tolto
all'Ebreo errante il suo soggetto, che è
la Regina Baccanale ; ha reso con molta
vigoria la scena del corteggio. — Non vo-
glio dimenticare le Donne di Pegli, del si-
gnor Mariani, una donna che distende pan-
nolini mentre la sua compagna s' appoggia
ad un cannone. Neil' affusto vanno e ven-
gono galline, galli, ecc. Il soggetto è ab-
bastanza bizzarro, ma la donna appog-
giata è però disegnata con molto talento,
i piani sono ben collocati, è buono il co-
lorito , insomma questa tela singolare è
una delle migliori.

I ritratti sono assai scarsi nel salone sviz-
zero. Dopo aver citato quello di Emilio
Chevé, dipinto dal signor Poggi, di Gine-
vra, ritratto alquanto sbiadito, ma che ri-
corda il busto di Menn, — quello della si-
gnora !>.... lavoro del signor Enrico Ber-
thoud, che è assai inferiore alle altre opere
di questo artista, non ci resterà che di
passare in rassegna i paesaggi.

In questo genere la Svizzera riesce a far
dimenticare le cose mediocri di cui ab-
biamo fatto cenno, non che i suoi paesaggi
siano capolavori, ma fra le 60 od 80 tele
esposte, ve ne ha parecchie rimarchevoli, :
e vi si scorge un amore vivissimo della ;
natura, un senso preciso e sicuro degli
effetti, quella intelligenza e quella intui-
zione dei grandi spettacoli che il ricco
viaggiatore trova fra le Alpi Svizzere ad
ogni pie sospinto. La conformazione stessa
di quel pittoresco paese sviluppa di buon
ora negli artisti la tendenza alle bellezze
della natura. Ogni luogo è un quadro, ogni
posizione è un paesaggio. Una gola, una
spianata, una cascata, una foresta che do-
mina una vallata, un ruscello che ser-
peggia nel basso di una collina, tappeti
verdi che tengono dietro a nude e mae-
stose montagne, ecco ciò che colpisce lo
sguardo del ragazzo. — E quanta varietà
di vedute, l'aurora e il tramonto del sole,
le diverse stagioni non danno a questi
luoghi un incanto che altro non attende
che il pennello del pittore! — E si dovrà
dire per ciò che tutti i paesaggi del sa-
lone Svizzero sono buoni? No; ma tutta-
via essi sono in gran numero, e per giunta
il numero dei buoni è relativamente mag-
giore del numero dei cattivi. •— Così, non
avrò a citare che i migliori.

E avanti tutti collocherò i Bergamaschi
che custodiscono ì loro greggi sulle sponde
dello Bernina, di Alberto De Meuron. Le
bestie sparse stanno pascolando, intanto
che i pastori riuniti all'ombra stanno ag-
gruppati, aspettando la sera. Intorno ad
essi si stende un paesaggio che s'innalza
fino all'orizzonte. Nel fondo, da lontano,
fra oscure nubi si vede un pendio che va
a perdersi nella collina. I piani sono di-
stribuiti naturalmente, la luce ben intesa
permette di seguire le sinuosità del ter-
reno; l'aria circola liberamente, e da-

vanti a questo paesaggio sembra di poter
respirare a pieni polmoni. Il signor De
Meuron ha esposti sei paesaggi, e in tutti
si appalesa una qualità assai rara nei pae-
sisti, il senso della prospettiva. — Un mat-
tino in vetta alle Alpi, del signor Veillon,
va distinto per l'ampiezza d' orizzonte che
abbiamo rimarcata nel sig. De Meuron. La
cascala del Reichenbach, del sig. Jacottet,
colpisce assai gradevolmente. Una immensa
rocca nera, circondata al basso da una
spuma biancheggiante che le bagna il piede,
il tutto dipinto con molta felicità. Nel fondo,
il cielo tagliato dalla montagna, fa risal-
tare, con tinte chiare, quella gran massa
nera che versa torrenti di spuma. — Mi
piace la Cascata del Gicssbach, di Fran-
cesco Diday. Il colore è assai vivo, senza
essere esagerato, il disegno è franco e ro-
busto; vi si scorge una mano abilissima,
sicura de' suoi effetti, obbediente ad nna
immaginazione viva ed entusiasta. U in-
terno della foresta, del signor Duval, manca
un po' d' effetto, ma contiene particolari
felici: qualche crudezza nel colorito è com-
pensata da uri facile e grazioso disegno. —
U ingresso della vallata di Lauterbrunnen,
di Carlo Girardet, è proprietà di Emilio
Péreire. Non posso astenermi dal felici-
tarmi col celebre banchiere per aver ar-
ricchita la sua galleria di questa magni-
fica tela. L'imperatore ha fatto dono al
museo di Lilla di un quadro del signor
Castan, rappresentante : Una sera d' otto-
bre. È un paesaggio che non manca di
merito. Il colorito alquanto scarso, non è
però senza effetto ; il davanti è riuscito
perfettamente, non così l'orizzonte, e il
fondo, è abilmente nascosto per mezzo di
una foresta, della quale sarebbe difficile
indicare la precisa posizione.

Dobbiamo anche menzionare L' avvici-
narsi della sera, del signor Baudit, A
morte, del signor Berthoud. Il cacciatore
tiene nelle mani una delle vittime della
sua caccia, e la mostra ai cani die si slan-
ciano su lei, abbajando. Il sole che sta per
tramontare, rischiara la scena producendo
un buonissimo effetto. — Ma perchè mai,
a fianco di questo paesaggio degno d'elo-
gio, il signor Berthoud ha esposto V Effetto
del mattino e la Cima della Jungfrau, che
non lasciano affatto sospettare che l'autore
possa essere un abile paesista ? Fermerò
1' enumerazione de' paesaggi col i itare la
Prima neve d'autunno sulla montagna, del
signor Humbert, di Ginevra. Questo quadro
può rivaleggiare senza paura con quello
dei signori Jacottet, Diday e De Meuron,
dei quali parlammo or ora. La sapienza
degli effetti non appartiene a tutti, ed il
signor Humbert, che la possiede, se ne
serve con molta abilità. Un magnifico sole
d'autunno illumina quella prima neve d'ot-
tobre, nunzia dell' inverno, e contribuisce
a quell'armonia di colori che danno un ca-
rattere tanto poetico ai paesaggi d'autunno.

Non resta ora a parlare che dei lavori
a pastello, degli acquerelli e delle inci-
sioni. In questi generi, alcuni sono riu-
sciti bene.

Basterà far cenno del Ritratto del vescovo
d'JIcbron, a pastello della signora Luigia
Revon , della Piccola mendicante di Anna
Collignon, che ricorda una stupenda sta-
tuetta dell'esposizione italiana, della Ca-
scata del Reichenbach, un grazioso acqua-
rello del defunto Juillerat. Ma sopratutto
giova ricordare le incisioni dei signori
Paolo ed Edoardo Girardet, che ripro-
ducono diversi quadri di Knauss, di Vèr-
net e di Delaroche ( tra gli altri quello
della Vergine in contemplazione davanti
alla corona di spine), e quelle dei signori
Mertr e Weder.

Dalla mia passeggiata lungo questa espo-
sizione che non conta meno di Ili lavori,
io riporto questa impressione, che la Sviz-
zera non ha subito altre influenze che quelle
della stessa natura, della natura fisica, del-
le sue ghiacciaje e delle sue valli. Se il
regime democratico avesse avuto la mi-
nima efficacia sul progresso delle arti,
1' Esposizione non avrebbe essa dato qual-
che quadro storico ? Senza paragonarla
alle grandi nazioni, questa repubblica ha
pure il suo glorioso passato. Più o meno
direttamente ella ebbe per molto tempo
una parte attiva negli avvenimenti che
hanno agitato l'Europa. Ebbene, la Sviz-
zera non presenta che un solo quadro sto-
rico , una scena improntata dei tempi di
Shakspeare. Ed è questo il risultato di
quel soffio di libertà che tutto anima, che
dirige gli spiriti, che si manifesta in ogni
atto, in tutte le produzioni, in tutte le
forme ? E non si sarebbe indotti a con-
chiudere che se la democrazia seconda e
sviluppa la forza, l'energia, i sentimenti
generosi, il patriottismo, ella non esercita
alcuna influenza sull' arte e sulla imma-

ginazione ?

Vittore Cosse.

LA FONTANA DURENNB ALLA PORTA DJ JENA

L' architettura, le decorazioni e dispo-
sizioni dei nostri pubblici giardini, dopo il
regno del signor Haussmann, tendono ad
una completa trasformazione. Si rifugge
dalla linea a profitto di un convenzionale
pittoresco, uso natura. Dappertutto le ca-
scate con roccie artificiali tendono al rim-
piazzo delle antiche fontane di bronzo o
di marmo, e queste cascate trovarono tanti
numerosi approvatori — senza dubbio, poi-
ché esse sono simbolo dei moderni co-
stumi — che esitiamo alquanto a dichia-
rarcene avversarli. Ma, nel mezzo delle
moderne piazze, non possiamo tralasciar
di lamentare queste belle fontane dalle
larghe vasche, dalle eleganti figurine che
sorgevano così a proposito da un tappeto
di verdura a fiori, seguendo la moda ita-
liana. Lo stile del risorgimento di Gio-
vanni Goujon e di Germano Pilon valeva

senapa
 
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