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Ducuing, François [Hrsg.]
L' Esposizione Universale del 1867 illustrata: pubblicazione internazionale autorizzata dalla commissione imperiale dell'esposizione — Mailand [u.a.], 1867

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https://doi.org/10.11588/diglit.3381#0509
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L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.

307



LA GUIANA INGLESE

Siamo vicini all'equatore ! ... Le amache
sospese per lungo e per traverso, formanti
una galleria sul capo dei passeggianti,
rammentano l'opprimente calore del sole
in queste regioni, e la necessità per l'or-
ganismo umano di cedergli il posto e ri-
fugiarsi in un riposo riparatore: infatti la
Guiana inglese si estende appena fra l'8°
e 3° al nord della linea equatoriale. Spie-
gasi lungo l'Atlantico fra Venezuela e la
Guiana olandese, e comprende tutta la re-
gione chiusa fra la Corentina e l'Orenoco.
L'esposizione di questa colonia è rimar-
chevole per il connubio degli sforzi sel-
vaggi e dei prodotti inciviliti. Al fianco
della lunga scarpa di fdo di palma che
serve a premere la cassava (farina fatta
colla radice di manioca secca), a lato dei
sacconi eli giunco che servono da bauli
e scatole, degli archi, delle freccio, dei
spaccacranio, delle zagaglie e delle collane
di denti dipecari (porco dell'America me-
ridionale) troviamo le balle di cotone. Vi-
cino ai berretti indiani colle lunghe piu-
me di ara rosse ed azzurre, vediamo ap-
pesi i sacchi traforati, fatti di liane e che
racchiudono le preziose radici della salsa-
pariglia. Cotale contrasto colpisce in un
modo particolarissimo.
Dobbiamo qui accennare ai legnami ri-
ino dei due tisi marchevoli, ma che non sono presso di
lo rinculare fi noi sconosciuti, perchè questo paese, atti-
ronunciatalac guo alla nostra colonia francese, è altret-
ire che si pili |tanto bene fornito di legni preziosi, desti-
cele carrozzi, nati un dì a portare un fiero colpo agli
nari, se di il errori attuali, in fatto di costruzione e di
essere manovriti ebanisteria.

•ovantementer. Ignoro se in Inghilterra si faccia per il
e ^ m(iì legname americano più di quello che si fa
:in Francia: qui noi ci occupiamo molto a
parole, ma pochissimo in fatti, delle fore-
ste guianesi. Speriamo non pertanto che
jj|gli ammirabili campioni inviatici dalla co-
,„lonia penitenziaria ed esposti nella grande
I galleria delle macchine, apriranno gli oc-
Ui-vapore lcj^ a^ francesi interessati al legname da
...fabbrica. La cosa ne vale la pena, avve-
ndurre un* gnacftè siavi colà da sfruttare una vera
della nostra'1; California.

ina loconw'lli Quantunque meno completa e meno bene
5Sere diretta i presentata sotto il riguardo dei campioni,
otto ai no* l'esposizione della Guiana inglese non cessa
lise^natoreeiUc-i per cy0 tp aVere un certo interesse. Ecco
cantieri dell"-' jj legno che produce, dicesi, Folio di laurol
nta da D°' ! supponesi che sial'Oreodafnc opifera(Nees).
-1S66,1°eS"S Quest'olio non è soltanto un rimedio mira-
ci d'unibile in medicina contro i reumatismi, ma

ifrraiU u . . ...

pper l'industria un principio prezioso per-
chè scioglie perfettamente il cauciù. Lo si

)ingere innanzi,
idietro per k

>re in un set;:
produrre sub
queir azione fc
ìrmina per gin

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)Di analogl

^raccoglie sulle rive dell' Orenoco , ove si
lusa incidere l'albero fino al midollo, ed ap-

atl a M(jcjelipendervi recipienti nei quali viene a co-
' .fetti^j lare. Gli si dà anche il nome di Sasso-
Pìfrasso.

Il Bushrope delle rive del Deomerary

rassomiglia ad un enorme gruppo di ra-

«# dici attortigliate assieme l'una sull'altra :

epitoer

ttaglL

3nto

crene

Barone

gli Indiani se ne servono per guarire i
reumatismi. Noi lo vediamo a fianco del
Simaruba, il cui midollo è giallo-nero ed
il legno leggiero come quello del salice.
Là i legni si succedono e non si rassomi-
gliano : le corteccie medicamentali sono
del pari assai differenti : il Locust-BarJc,
corteccia del Courbaril (Hymenea) e quella
dell'Anacardium occidentale che si chia-
ma Cashew-Bark , sono leggiere come il
sughero, mentre quella d'un Pisidium, il
Wild-Guava, è pesante come il piombo.
Gli Indiani impiegano tutte queste varietà
di corteccie contro la dissenteria. Quanti
rimedii preziosi sono ancora nascosti, e
forse per molti anni, in queste corteccie
le cui proprietà non sono conosciute che
dai selvaggi presso cui crescono ! Quanto
hanno ancora da imparare i nostri scien-
ziati ! Ma è altrettanto vero che essi non
si occupano di tutto ciò. In questo mo-
mento la chimica fiorisce , vi si cerca —
e naturalmente vi si trova ! — tutto quello

che si vuole...... Bando ai semplici ed

a tutti quelli che li preconizzano !

Intanto ecco gli Indiani deìì'Orenoco e
quelli del Berbise — precisamente come quel-
li del Marani e del Sinamary presso di noi
— che ci dicono : la corteccia del Serada
guarisce il vaiuolo ; quella del Coruballi
e quella della Sapota mimusops sono e-
metici ; il Moraballi avvelena i pesci ; il
Wàllaia guarisce il mal di denti (è ì'Epe-
rua falcata, che noi chiamiamo Wapa oleo-
sa) ; i Yellow ed i Brown silverballi, il
Comacoballi, il Simaruba, il Mess appiè,
il Bloocl vjoocl, sono tutti legni da concia.
Quali risorse, quando avremo bisogno
che diminuisca il prezzo dei cuoi ! Peroc-
ché, non dimentichiamolo, i prodotti della
Guiana inglese sono simili a quelli della
Guiana francese, e pertanto lo studio che
noi ora ne facciamo è importante sopra-
tutto da questo punto di vista !

Diremo pure alcune parole intorno ai
bellissimi legni d' ebanisteria che si veg-
gono là sotto la polvere : ecco il Bibiru
rosso a grana fina ( Nectanclra rodai di
Schnub) , assai resistente ed eccellente
per i mobili ed altri lavori ; il Wamara,
ebano nero ad alburno giallo, duro, con-
sistente, suscettibile d' una magnifica pu-
litura ; l'Armata o Arunata che rammenta
la quercia ; il Wallaba invece è un vero
legno di ebanisteria, rosso cupo a vene
nere, magnifico; esso è l'Eperua falcata,
di cui citammo più sopra la corteccia per
le sue singolari qualità. Non dimentichiamo
YHachia, il nostro albero della vita, bruno
verdastro; il Tataboo, bruno, a vene pic-
chiettate, di aspetto curiosissimo ; il Tu-
ranira (]lumirium floribundum Mari) gri-
gio roseo, liscio e d'una vernice magni-
fica: e dieci o venti altri legni più rimar-
chevoli.

È impossibile distaccarci da questa co-
lonia senza far rimarcare la cura colla
quale gli Inglesi vi perseguono la conquista
di materie tessili e fibrose; è difficile ve-
dere in qualunque siasi altro luogo, una
collezione più curiosa di quella composta

dalle lunghe treccie che ci circondano.
Fino all'anno 1820, il cotone fu in prima
linea la grande produzione della Guiana
inglese ; ma, avendo cessato i prezzi dal-
l'essere rinumeratori, cioè dal presentare
un conveniente margine di guadagno, que-
sto commercio era morto , quando tutto
ad un tratto venne ad infondergli nuova
vita la guerra d'America, ed ora questa
coltivazione si accresce ogni anno più, dac-
ché non è più a temersi la concorrenza.
Ma ciò che è più rimarchevole — lo ri-
petiamo, — sono le nuove conquiste sulla
natura selvaggia. Ecco la fibra del Winna,
fornita dalla corteccia interna dell'albero
Caracalli o Lecythis oliarla (Linneo),
quello che in Francia si chiama Mahot
nero. È la materia nella quale gli indiani
impaccano i loro sigari. Al suo fianco
pendono dei fili fatti colla fibra del Wil-
clochro o Urena : questo tessile, che ab-
bonda in tutta la colonia, ha un aspetto
morbido come quello del lino, e non è a
dubitare che non sia chiamato al più bel-
l'avvenire, giacché lo si raccoglie in grande
abbondanza. Anche la corteccia del Wal-
laba somministra una specie di stoppa ;
ma la materia che vogliamo segnalare so-
pra tutte le altre, è quella che gli Inglesi
denominano crine di mora, mora hair, de-
rivante dal Tillandsia usneoides (Linneo),
a fibre alquanto grosse, rozze, ma flessi-
bilissime e suscettibili d'immense applica-
zoni come succedaneo al canape. La pianta
è un epifite che abbonda nella maggior
parte delle piccole baje della colonia: lo
si prepara in modo semplicissimo, cioè, im-
mergendola nell'acqua tinche si separi le
epidemie. La fibra somiglia alquanto al
crine di cavallo.

La fibra Mahoè è assai più bella e più
fina: essa deriva dall'Ilibiscus elatus (Lin-
neo), e presenta una meravigliosa flessi-
bilità.

Porremo termine a questa interessante
escursione coli' esame delle fibre tessili
dell'Alismo, una specie di Banano, il Mu-
sa Paradisius di Linneo. Questo è un vero
canape, fino, morbido, brillante, della mi-
gliore qualità. Una parola altresì intorno
al Silk-Grass o fibra del Coraiva (Bro-
melia karatas di Linneo). È un Ananas ;
ond'è che non ci fa meraviglia il trovare in
questa filaccia il mirabile aspetto che già da
lungo tempo si conosce nelle stoffe tessute
alle Indie con questa materia. Havvi an-
cora la fibra del Tibisiri, la Mauritia fle-
xuosa di Linneo, ossia palmizio che som-
ministra il vino di Palma, ed i cui tessuti
non temono che l'umidità. Un altro pal-
mizio nominato Ita ed il Cacurit o Ko-
querit, alberi tutti che forniscono fili più
o meno fini, più o meno delicati.

All'opra dunque, o cercatori ! voi che vi
spaventate per i bisogni del popolo, in ve-
dere che già da così lungo tempo la fibra
del cotone si mantiene ognor più cara :
all'opra!.... Spetta all'industria il ripa-
rare ai mali della guerra, discoprendo le
nascoste risorse della natura.

H. de La Blanciière.
 
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