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Ducuing, François [Editor]
L' Esposizione Universale del 1867 illustrata: pubblicazione internazionale autorizzata dalla commissione imperiale dell'esposizione — Mailand [u.a.], 1867

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https://doi.org/10.11588/diglit.3381#0612
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I

610

L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867 ILLUSTRATA.

IL MUSEO DI SOUTH-KENSINGTON

L'Inghilterra ama il colossale. Notate
bene che non dico il grandioso, perchè il
grandioso a me sembra 1' unione di ciò
che è semplice, grande e bello ; dico il co-
lossale, vale a dire, le proporzioni gigan-
tesche , smisurate e, se vuoisi dir tutto ,
mostruose.

Il Great-Eatem o Gigante dei mari, l'im-
menso palazzo del Parlamento, il Palazzo
di cristallo, il monumento del principe Al-
berto, finalmente il museo di South-Ken-
sington sono prove abbastanza grandi di
quel gusto smoderato del colossale che
distingue la nazione britannica.

South-Kensington , nessuno l'ignora , è
uno dei più popolosi quartieri di Londra.
È in questo che fu risoluto d'erigere un
monumento che possa servire a volta a
volta, ed anche insieme, da sala di con-
certo, da teatro, da museo, d'esposizio-
ne; d'anfiteatro per giuochi, e per confe-
renze. Non è dunque a meravigliarsi che
il colosso dedicato a così molteplici usi,
porti diversi nomi, e si chiami ora il tea-
tro di South-Kensington, ora il Museo delle
arti e scienze, ora il museum del Principe
Alberto.

In quella guisa che un'idea colossale non
potrebbe camminar sola, si risolvette —
dicono, — di affittare o, per meglio dire,
di vendere in dettaglio il palazzo attual-
mente in costruzione, in conseguenza di ciò
tutti i posti saranno conceduti a perpe-
tuità, le loggie in ragione di 1000 sterline,
le seggiole e sedie al prezzo di lire 100.
Di tal modo South-Kensington avrà an-
ticipatamente il suo introito già preveduto,
già fatto e perfettamente al coperto dei
capricci dell'atmosfera e del pubblico. Ri-
mane a sapersi se verranno affittati tutti
i posti. Se fosse in Francia la cosa sarebbe
dubbia, ma in Inghilterra è sicura.

La prima pietra dì tale monumento fu
posta nello scorso maggio da S. M. la re-
gina Vittoria assistita da S. A. R. il prin-
cipe di Galles.

Ottomila persone assistevano a quella ce-
rimonia sullo spazio medesimo che deve oc-
cupare il palazzo ; ma 40000 spettatori po-
tranno trovar posto nelle sale quando tutte
le gallerie saranno innalzate attorno a que-
sto immenso locale.

La forma del monumento è rotonda; e-
steriormente quattro larghe scalinate a
doppia ascesa con balaustrate sui piane-
rottoli daranno accesso alle gallerie ; sotto
le quattro scale o veroni si apriranno le
porte o vomitovi per la platea e 1' orche-
stra.

Una quinta entrata sarà costrutta nel
centro del monumento, e questa sarà la
principale, formata al pianterreno da un
porticato, ed al primo piano d'una galle-
ria con colonnato sormontata da una ter-
razza.

Il monumento costrutto in mattoni, ec-
cettuatane la parte decorativa, vale a dire

colonne, cornici, cordoni e balaustrate,
consterà di tre piani posti su di un ba-
samento molto elevato.

Tale basamento è diviso da fìnestroni,
separati fra di loro da figure in rilievo.
Il primo piano di una grande altezza, è
formato da grandi finestre corrispondenti
a quelle del pian terreno. Il secondo piano,
parte principale della facciata, si comporrà
di alte finestre a volta, divise fra di loro
da grandi colonnati di stile dorico, i quali
devono servire di sostegno ad un balcone
circolare. Il terzo piano avrà piccole fi-
nestre aprentisi sul balcone. Questo in-
sieme sormontato da un fregio con bassi-
rilievi, sostenuto da cariatidi, sarà domi-
nato da una cupola sferica del più grande
ardimento.

Ecco ora quali dovranno essere le di-
sposizioni interne dell'edificio.

Il centro sarà occupato da un'arena spa-
ziosissima, la quale secondo le circostanze
potrà servire sia agli esercizi di una com-
pagnia equestre , sia a differenti giuochi.
Questa parte potrà contenere almeno 1000
spettatori : al disopra s'innalzerà un anfi-
teatro circolare, dove potranno stare se-
duti comodamente in seggioloni 1400 per-
sone.

Sull'uno dei lati di quest'anfiteatro verrà
praticato un posto per l'orchestra, vasto ab-
bastanza per permettere a 1000 istrumen-
tisti di sedervi senza ingombro. Di più, in
questa parte della sala verrà eretto un or-
gano immenso. Disopra dell' anfiteatro fi-
gureranno comode loggie, nelle quali po-
tranno trovar posto 800 persone. Dietro
queste loggie si apriranno larghe gallerie
ed eleganti saloni, dove gli spettatori po-
tranno intrattenersi durante gl'intermezzi.
Al piano superiore, che può contenere
2000 o 3000 persone, saranno disposti qua-
dri e statue.

Finalmente una colonnata monumentale
sormontante i diversi piani sarà aperta
sulla sala, permettendo così ad un gran
numero di persone di godere dello spet-
tacolo, e dovrà egualmente dare accesso
ad una spaziosa galleria che farà il giro
dell'edificio, e nella quale saranno aggrup-
pate varie opere d'arte.

Superiormente alla colonnata gigante-
sca si volterà la vasta cupola divisa in
scompartimenti ovali, di cui gli uni ser-
viranno di cornice a diverse pitture , gli
altri immetteranno la luce sulle diverse
parti dell'edifìcio.

In questo palazzo consacrato alle arti,
non fu dimenticata l'arte culinaria, tanto
apprezzata dagli Inglesi ; si sa che per un
cuore veramente britannico non havvi vera
festa artistica senza qualche lunch confor-
tevole. Per cui nel palazzo che si erige a
South-Kensington, furon predisposte dietro
ad ogni ordine di gallerie vaste cucine con
buffets e trattori; per tal modo le confe-
renze , i concerti, gli esercizi diversi, i
canti accompagnati dall'organo si confon-
deranno al rumore dei coltelli e delle for-
chette; i presciutti di York, il turtle-soup, i
roaslbeef, i beefsteaks mesceranno i loro

sapori coi sapori artistici, ed il godimento
sarà completo.

Questo vasto monumento di cui gli in-
glesi aspettano 1' apertura con tanta im-
pazienza , viene costrutto sui disegni e
piani del tenente colonnello Scott.

Paolo Bellet.

L'ESPOSIZIONE RUMENA

« Per qual motivo i Rumeni inchinarono
verso la Chiesa greca pur conservando
nell'uso le tradizioni della lingua latina
che parlano ancora oggidì per dono natu-
rale ? Per qual motivo esistono Rumeni
scismatici fra la Polonia cattolica e la
Turchia miscredente? Per qual motivo il
Danubio, che a monte dalla parte di Pest
non servì di frontiera, ruppe a valle dalla
parte di Bucarest l'unità delle credenze?»
La storia della Rumenia non si compen-
dia forse tutta intiera in queste poche
linee? Lo scrittore dal quale prendo que-
ste scoraggianti interrogazioni, porta un
giudizio severo sull'attuale organizzazione
della Rumenia, sulle sue tendenze e sul
suo avvenire.

Non havvi nulla di più rispettabile, nulla
di più attraente quanto un'opinione sincera,
leale, convincente, altamente espressa e che
si appoggia sopra di uno studio approfon-
dito del passato, vale a dire di tentativi
fortunati od abortiti; del presente che si
compone di lotte quotidiane, di sforzi gior-
nalieri , — finalmente delle attitudini e
delle tendenze di una nazione. Perciò po-
trei forse essere giudicato temerario nel
voler trovare il buon grano dove i maestri
non vedono che la zizzania, o il credere
all'avvenire ed al progresso quand'altri non
trova che l'indolenza e la sonnolenza.

Ma non sta forse in natura il cercare il
moto e la vita? E fino a tanto che una
nazione non sia scomparsa dal mondo non
vi è forse in noi un sentimento intimo, —
condannato dall'esperienza, — voglio am-
metterlo , — ma istintivo, per così dire,
che ci porta e cercare, in quel paese ca-
davere, gli ultimi battiti, il sentimento
quasi estinto della sua esistenza, — vo-
glio dire -iella nazionalità?

Così è della Rumenia, Senza voler met-
tere della passione in un articolo che prima
di tutto deve essere imparziale, confesso
che gli uomini di Stato, i pubblicisti veg-
gono con tristezza lo stato attuale delle
Provincie danubiane; ed io ho troppi mo-
tivi per riconoscere la verità di tale ap-
prezziazione, — almeno per quanto n-
sguarda la storia di questi ultimi anni.

Un uomo di cui stimo la mente, e la
forma viva, brillante, immaginosa che sa
dare al suo pensiero, mi diceva a questo
proposito: « Quello che manca alla Ru-
menia, si è di non esistere per se mede-
sima. Essa non splende, ma riceve la luce
da tutte le parti ; dal Settentrione come
dal mezzogiorno, dal levante come dall oc-

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