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TAVOLA VII.
(0
ti (6) mandati
Tom.I.Pit.
Rapprefentata in quella pittura , in
tutte le parti fue bella oltremodo , la
prima fatiga (2) di Ercole (3) , il qua-
le o appena nato ( come taluno, con
poca verifimiglianza per altro , preten-
de ) (4), o bambino ancora (s), come
qui fi figura , ftrangola i due ferpen-
da Giunone (7) per ucciderlo . Si vede
F Alcmena
(1) Nel Catal. N. CXIX.
(2) Filoflrato il giovane nella Imittag. V. eh* è
appunto Hpx/JYì? h ffTTxpyxvoig, Ercole nelle fafee, di-
ce : tu, ysì&q ijò) ròv ab.w : ed Ovidio Met. IX. 67.
Cunaruni laùor cfì; angucs iliperare mearum .
Fu quejla dunque la prima fatica d' Ercole, ma non
delle dodici fa'mofe impofegli da Eurifteo .
(3) Trovavafi Anfitruone , per la guerra contro
i Tcleboi , fuor di Tebe , dove tratteneafi Alcme-
na fua fpofa . Giove prefe le pmbianze di quello ,
giacque con qtiefta una notte fola , qnal notte egli
prolungo in modo , eh' ebbe la durata di due b di
tre , 0 di nove notti , fecondo le varie tradizioni .
Ritornato poco dopo Anfitruone reftò forprefo della
freddezza , con cui la moglie lo accolfe i e fin-
tendo non ejfer quello il pio primo arrivo , ne con-
fultò l'indovino Tirefia , da cui rifeppe il furto dì
Giove . 'Partorì Alcmena a fio tempo due figliuoli,
Ercole generato da Giove , e Ificlo da Anfitruone .
Ma odiando Giunone la pia rivale, caccio nella culla
de' gemelli due mofruofe ferpi : Ificlo fpaventojfi ; Er-
cole andò loto incontro , e le iiccife . Così ficrive Apol-
lodoro Biblioth. Lib. II. oltre a' Poeti Greci, e Lati-
ni 5 che parlano della generazione , della nafeita , e
del rìcono pimento dì Ercole . Fa queflo intrigo amoro-
fo dì Giove il foggetto della prima Comedia di 'Plau-
to , la quale più fiotto lungamente cfamineremo,
(4) Plauto Amph. Adì. V. Se. 1,
(5) Apollodoro nel 1. e. vuole, eh' Ercole fojfc già
di otto meli } e Teocrito Id. XXXI. 1. lo chiama fe-
y.dy.r/vsv di dieci mefi ; opinioni più verifimili , e più
confermi alla no fra pittura .
(6) Altcrum. altera apprchendit eos marni pernici-
ter . Plauto Acìr. V. Se. 1. così Apollodoro , Teocrito,
Filoflrato , e gli altri -, e così vedefi in qualche gemma.
(7) Quejla è la notizia comune : e. 'Diodero IV:
9. feri ve:
TAVOLA VII.
(0
ti (6) mandati
Tom.I.Pit.
Rapprefentata in quella pittura , in
tutte le parti fue bella oltremodo , la
prima fatiga (2) di Ercole (3) , il qua-
le o appena nato ( come taluno, con
poca verifimiglianza per altro , preten-
de ) (4), o bambino ancora (s), come
qui fi figura , ftrangola i due ferpen-
da Giunone (7) per ucciderlo . Si vede
F Alcmena
(1) Nel Catal. N. CXIX.
(2) Filoflrato il giovane nella Imittag. V. eh* è
appunto Hpx/JYì? h ffTTxpyxvoig, Ercole nelle fafee, di-
ce : tu, ysì&q ijò) ròv ab.w : ed Ovidio Met. IX. 67.
Cunaruni laùor cfì; angucs iliperare mearum .
Fu quejla dunque la prima fatica d' Ercole, ma non
delle dodici fa'mofe impofegli da Eurifteo .
(3) Trovavafi Anfitruone , per la guerra contro
i Tcleboi , fuor di Tebe , dove tratteneafi Alcme-
na fua fpofa . Giove prefe le pmbianze di quello ,
giacque con qtiefta una notte fola , qnal notte egli
prolungo in modo , eh' ebbe la durata di due b di
tre , 0 di nove notti , fecondo le varie tradizioni .
Ritornato poco dopo Anfitruone reftò forprefo della
freddezza , con cui la moglie lo accolfe i e fin-
tendo non ejfer quello il pio primo arrivo , ne con-
fultò l'indovino Tirefia , da cui rifeppe il furto dì
Giove . 'Partorì Alcmena a fio tempo due figliuoli,
Ercole generato da Giove , e Ificlo da Anfitruone .
Ma odiando Giunone la pia rivale, caccio nella culla
de' gemelli due mofruofe ferpi : Ificlo fpaventojfi ; Er-
cole andò loto incontro , e le iiccife . Così ficrive Apol-
lodoro Biblioth. Lib. II. oltre a' Poeti Greci, e Lati-
ni 5 che parlano della generazione , della nafeita , e
del rìcono pimento dì Ercole . Fa queflo intrigo amoro-
fo dì Giove il foggetto della prima Comedia di 'Plau-
to , la quale più fiotto lungamente cfamineremo,
(4) Plauto Amph. Adì. V. Se. 1,
(5) Apollodoro nel 1. e. vuole, eh' Ercole fojfc già
di otto meli } e Teocrito Id. XXXI. 1. lo chiama fe-
y.dy.r/vsv di dieci mefi ; opinioni più verifimili , e più
confermi alla no fra pittura .
(6) Altcrum. altera apprchendit eos marni pernici-
ter . Plauto Acìr. V. Se. 1. così Apollodoro , Teocrito,
Filoflrato , e gli altri -, e così vedefi in qualche gemma.
(7) Quejla è la notizia comune : e. 'Diodero IV:
9. feri ve: