I
I
2i2 TAVOLA XXXIX.
to Architetto condannati , e i rampini M che qui fi ve-
dono , ci fan capire gli arpaginetuli C«) nominati da lui
Son notabili ancora in quefta pittura le due buffale , per
lo feompartimento, che vi fi offerva (n).
là mandavanfi negli altri paefi. Tanto XXXIV. 3-
Da ciò fi -colle anche dedurre, che forfè Vitruvio nel
chiamar Candelabri le colonne fattili , lunghe, e jea-
Telate , fi fervi fé di un termine «fato ■volgarmente ,
poiché vtrifmile cofu è , che comunemente Candelabri
fi chiamuffero quelli fufti , * quali componeano la
'parte principale del candeliere ,
(ii) Non par che fi pop con altra piti acconcia
voce (piegare la parola harpaginetuli . t noto , che
harpago vuol dir rampino. Or egli è chiaro, che Har-
paginetulus fa diminutivo di harpago .
(12.) Confefano tutti i Commentatori di Vitruvio,
che di ofeuriffimo fgmficaio fa qiiefia parola. Il fi-
landro ingenuamente confeffa , eh' egli ne pur potè jo-
fpettare qua/ forta dì ornato fi foffe l' arpaginetulo:
anzi aggiugne di avere con diligenza efanunate le pit-
ture antiche degli fcavi di Roma, e di 2 ivoli nelle vil-
le di Adriano , e di Manlio Voffifco , e della nofira
'Pozzuoli , fé per avventura in qualche cofa, che agli
Arp annettili dì Vttruvìo poteffe dar lume, fi foff e im-
battuto : ma il tutto in vano . Altri ne or fero alle va-
rie lezioni, e col mutar la parola cercarono tifar d'in-
trigo Si veda il Leffico Vitruviano in Harpaginetuli.
Lafciando dunque fiar gli altrui fofpettt da parte ;
ùmbra che quefta pittura ne fommimjlri lume più chia-
ro per illuftrar sì fatto ofeuriffimo luogo . <Dice Vitru-
vio ■ Pro columnis ftawuntur calami, prò faftigus har-
paginetuli ftriati cura crifpis foliis , & volutis . Or fi
collìdenti colonnato principale della nofira pittura: su.
aueflo non fi vede già Un tholus , offa ciborium va-
le a dire quel capolino, che comparifce nelle medaglie
della <Dea Vefta; ma un so che altro di forma circo-
lare e flraordinaria , iuteffuto tutto di certi lavori un-
cinati , attìffimi ad afferrare e tirarfi dietro qualun-
que cofa, non altrimenti che gli Harpagones , o fieno
lue' ferri di punta adunca , con cui fi afferrano i na-
vigli o altra cofa . guefti dunque, che nella pittura
fi vedono tener luogo di faftigio , par che rapprefenti-
no bene quel, che Vitruvio ha voluto fpiegarci ■
Ci 3) Lafdavano gli antichi al telato fuperiore
due parti , e tre a quello dì fiotto: Impagibus diftn-
butiones ita fiant , uti divifis altitudimbus in partes
quinque, duae fupcnori, tres inferiori, defignentur,di-
ce Vittuvio IV. 6.
fEt uiiutj- o/t/tii frfrrtfjo/it .
TAVOLA XL.
I
2i2 TAVOLA XXXIX.
to Architetto condannati , e i rampini M che qui fi ve-
dono , ci fan capire gli arpaginetuli C«) nominati da lui
Son notabili ancora in quefta pittura le due buffale , per
lo feompartimento, che vi fi offerva (n).
là mandavanfi negli altri paefi. Tanto XXXIV. 3-
Da ciò fi -colle anche dedurre, che forfè Vitruvio nel
chiamar Candelabri le colonne fattili , lunghe, e jea-
Telate , fi fervi fé di un termine «fato ■volgarmente ,
poiché vtrifmile cofu è , che comunemente Candelabri
fi chiamuffero quelli fufti , * quali componeano la
'parte principale del candeliere ,
(ii) Non par che fi pop con altra piti acconcia
voce (piegare la parola harpaginetuli . t noto , che
harpago vuol dir rampino. Or egli è chiaro, che Har-
paginetulus fa diminutivo di harpago .
(12.) Confefano tutti i Commentatori di Vitruvio,
che di ofeuriffimo fgmficaio fa qiiefia parola. Il fi-
landro ingenuamente confeffa , eh' egli ne pur potè jo-
fpettare qua/ forta dì ornato fi foffe l' arpaginetulo:
anzi aggiugne di avere con diligenza efanunate le pit-
ture antiche degli fcavi di Roma, e di 2 ivoli nelle vil-
le di Adriano , e di Manlio Voffifco , e della nofira
'Pozzuoli , fé per avventura in qualche cofa, che agli
Arp annettili dì Vttruvìo poteffe dar lume, fi foff e im-
battuto : ma il tutto in vano . Altri ne or fero alle va-
rie lezioni, e col mutar la parola cercarono tifar d'in-
trigo Si veda il Leffico Vitruviano in Harpaginetuli.
Lafciando dunque fiar gli altrui fofpettt da parte ;
ùmbra che quefta pittura ne fommimjlri lume più chia-
ro per illuftrar sì fatto ofeuriffimo luogo . <Dice Vitru-
vio ■ Pro columnis ftawuntur calami, prò faftigus har-
paginetuli ftriati cura crifpis foliis , & volutis . Or fi
collìdenti colonnato principale della nofira pittura: su.
aueflo non fi vede già Un tholus , offa ciborium va-
le a dire quel capolino, che comparifce nelle medaglie
della <Dea Vefta; ma un so che altro di forma circo-
lare e flraordinaria , iuteffuto tutto di certi lavori un-
cinati , attìffimi ad afferrare e tirarfi dietro qualun-
que cofa, non altrimenti che gli Harpagones , o fieno
lue' ferri di punta adunca , con cui fi afferrano i na-
vigli o altra cofa . guefti dunque, che nella pittura
fi vedono tener luogo di faftigio , par che rapprefenti-
no bene quel, che Vitruvio ha voluto fpiegarci ■
Ci 3) Lafdavano gli antichi al telato fuperiore
due parti , e tre a quello dì fiotto: Impagibus diftn-
butiones ita fiant , uti divifis altitudimbus in partes
quinque, duae fupcnori, tres inferiori, defignentur,di-
ce Vittuvio IV. 6.
fEt uiiutj- o/t/tii frfrrtfjo/it .
TAVOLA XL.