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vedono
sulla
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una %
1 /*/«' divera
feno di
fervano ^.....
)n fejìoni (%
e j/«Wi;
itila concifis. In Apra.
: ma non ejjenè tpt\
fi, che Eliogatabfojftk
pefci. Lampridìo ;«Hi.:
T)el rejto i Greci fa
\ffl%lOt : -voci prefe da' Lek
II. Sat. IV. Jì lege : k
ii dicunt, hmm fdfic'm
ficium , crede detti le I.
veda il Buleniero de Co
t delle biamcìeeMei
le quali ermo iiliat.fiii
veda ancfo il V# i
""T)}'C
ocxxxv. e n.cmn
; in più pitture pufi
che corrifpondm*
nana Encarpi, hp
vinari!* fafciculi di
m capiribus ponuntar
od polvUBt} . !>
fio è noto il f®
o fiondi le cafi ,"
Stazio nell trcpi
*%#
ALCUNE OSSERVAZIONI.
273
efimbolì: vi fon delle figure in moffe diverfe.
Tav. XXV. (6ó). Il finale di quefta Tavola è belliflìmo:
comparirono di prima veduta più figure con rami in mano:
fi o (ferva un trìpode alto con due rami nel mezzo (<*7):
quindi feguono più e di fidi : e in lontananza fi vede una
fuperba ?;///# fui mare.
Tav. XXVI. (68) Nel finale di quefta Tavola fi vede
(opra un'alta bafe xm&flatua , che fembra della Fortuna i69).
In mare fi offerva una ;/^£ (70) .- e in lontananza com-
parifce appena accennata una villa.
Tanto bafti aver detto intorno al lignificato de' Fre-
gi , e de' Finimenti. paflìamo ora a confiderar gli origi-
nali così di quefti, come degli altri rami.
Non fu da prima noftro penfiero il dar giudizio sul
merito delle pitture del Mufeo Reale : credendo che ba-
ftalFe preformarle al Pubblico difegnate ed incife fedel-
mente , con dire al più qualche parola sulla confervazio-
ne e sul colorito, per porre ognuno nello flato di efami-
narle da se . Ma la fretta, e la vanità di chi ha voluto par
lame (o fenza veder né le originali pitture né i rami, o
con aver il gufto affai corrotto) per farne una (vantaggio-
fi prevenzione ; ci ha obbligati a produrre, per disingan-
no di chi confidaffe in alcuni libercoli dati fuora con più
Tom. I. Pit. X x ardire
era l'arco quadrifronte di Giano , di cui parla Mar-
ziale X. Ep. 28.
Pcrvius exiguos habitabas ante pcnates ,
Plurima qua medium Roma tenebat iter.
E Servio VII. Acn. v. 607. Si veda Nardtno Rom.
Ver. III. 14. / Grifioni, che fi vedono fuifailigiopo-
trebbero indicare , che fia dedicato al Sole , a cui
quelli eran fagri, come altrove fi e detto : benché al
Sole (i faccano i tembii J"coverti. Vitruvio I. 2.
(66) Nel Cat. N. XXVIII. CLXXIX. e <DLXX.
(67) K notabile la grojfa chiave , che ha in ma-
no la donna di prima veduta . Si volle , che foffe co-
flei la villica , di cui parlano Varrone , e Columella,
che ritorna all' abitazione cogli altri lavoratori dal
travaglio . Si noto ancora quel colonnato rotondo, e
coverto al di/òpra , che fi di fé da alcuni ttn to-
Jo .- da altri un tripode . Si veda lo Sponio Mif.
Er. Ant. p. 118. e feg. Nella villa , che fi ve-
de tra le pitture del Santi Bartoli , creduta la Re-
gia di Apollo , fi o/ferva un fimil tripode . 'Po-
trebbe crederfi ; che il Nume tutelare della Villa qui
dipinta fia apollo : que' due rami forfè di lauro , lo
farebbero fo/pettare . IC noto , che gli antichi ave ano
nelle ville i tempii di quegli Dei, a cui aveano par-
ticolare divozione . Si veda il Lei fero I.7., e'IGre-
nio . II. 7.
(<>8) Nel Catalogo N.CCXII. e NfDCCLXXXI.2.
(69) Si di(lingne cosi poco quefia immagine , che
non può farfene mi idea chiara . 'Potrebbe drrfi una
Leucotea ( 0 fia la Matuta de' Latini ), eh' era la 'Dea
della marinar efe a. Si veda il Buonarroti ne' Medaglio-
ni p. IX. nel Proemio, dove /piega una filmile immagine
fopra una colonna in un 'medaglione di marmo. Potrebbe
anche dirfi la Fortuna ftejfa , fé l'ifirumento, che ha
in mano , fi diftinguejje per un timone.
(70} Nella nave fi vede chiaro un erdhìe di remi.
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ALCUNE OSSERVAZIONI.
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Tav. XXV. (6ó). Il finale di quefta Tavola è belliflìmo:
comparirono di prima veduta più figure con rami in mano:
fi o (ferva un trìpode alto con due rami nel mezzo (<*7):
quindi feguono più e di fidi : e in lontananza fi vede una
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Tav. XXVI. (68) Nel finale di quefta Tavola fi vede
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In mare fi offerva una ;/^£ (70) .- e in lontananza com-
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Tom. I. Pit. X x ardire
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ziale X. Ep. 28.
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E Servio VII. Acn. v. 607. Si veda Nardtno Rom.
Ver. III. 14. / Grifioni, che fi vedono fuifailigiopo-
trebbero indicare , che fia dedicato al Sole , a cui
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Sole (i faccano i tembii J"coverti. Vitruvio I. 2.
(66) Nel Cat. N. XXVIII. CLXXIX. e <DLXX.
(67) K notabile la grojfa chiave , che ha in ma-
no la donna di prima veduta . Si volle , che foffe co-
flei la villica , di cui parlano Varrone , e Columella,
che ritorna all' abitazione cogli altri lavoratori dal
travaglio . Si noto ancora quel colonnato rotondo, e
coverto al di/òpra , che fi di fé da alcuni ttn to-
Jo .- da altri un tripode . Si veda lo Sponio Mif.
Er. Ant. p. 118. e feg. Nella villa , che fi ve-
de tra le pitture del Santi Bartoli , creduta la Re-
gia di Apollo , fi o/ferva un fimil tripode . 'Po-
trebbe crederfi ; che il Nume tutelare della Villa qui
dipinta fia apollo : que' due rami forfè di lauro , lo
farebbero fo/pettare . IC noto , che gli antichi ave ano
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ticolare divozione . Si veda il Lei fero I.7., e'IGre-
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(<>8) Nel Catalogo N.CCXII. e NfDCCLXXXI.2.
(69) Si di(lingne cosi poco quefia immagine , che
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ni p. IX. nel Proemio, dove /piega una filmile immagine
fopra una colonna in un 'medaglione di marmo. Potrebbe
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(70} Nella nave fi vede chiaro un erdhìe di remi.
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