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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 2) — Neapel, 1760 [Cicognara, 2645-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3733#0214
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T A V

X7



tra parte (5) fi vede un giovane di vago afpetto, e tutto
ignudo : ftringe egli colla deftra un ramo d'oliva, e di
fiondi parimente d? oliva ha inghirlandati i lunghi ed on-
deggianti capelli : colla fini/ira tiene un difco con dentro
cola che non fi diftingue, e da fotto al difco pende una
tovagliuola (*) : i piedi poggiano fopra un'ornato di archi-
tettura mancante per la fcroftatura dell' intonaco, e fo-
ftiene col capo una colonnetta con capricciofò finimento (7).

belli, 0 anche per dinotarne /' effeminatezza . E fi
notò, che lo Scoliafte di Ariftofane in Acar. v. 144.
accenna il coftume di fcri-vere il nome dell' amata
fidle fiondi , che fi portavano in mano. 1)a Taufia-
nia poi in Corinth. cap. 13. fi ha , che preffo i Flia-
fiì Ji celebravano in onore della dea Ebe , 0 Gioven-
tù giorni feftivi, detti KitrcrcTopol, perchè fi recideva-
no le fiondi d' eilera , e fi portavano in onor della
dea. Onde fi volle dire , che dall' e fiere il portare in
mano le frondi fiegno d' innamoramento , e dall ' effer
le frondi d' edera confagrate alla Gioventù, nafeeffe
forfè il fignificato men che oneflo , che fi vede dato
alle voci \iffffopopsTv , e Kicrtroipépcg , portar edera,
e portatore d' edera . Plutarco de lib. educ. dice ,
che per difetto di buona educazione vi erano molti
giovani adulteri , e portatori d'edera : vale a dire
di cofiume guafto , ed effeminato. cDemofie?ie prò Cor.
tra gli altri rimproveri, che fa ad Efchine, lo chia-
ma KiTTsfispov portatore di edera, forfè per esprime-
re la non onefta fina condotta nella prima età. Vero
è però , che in quel luogo il Rubenio legge K&ofiópog,
contro il fentintento degli altri , e dello ftejfo Arpo-
crazione , che legge KiTToféópog . Si veda in quella
voce il Mauffaco . Comunque fia è certo , che ne' ba-
gni comuni all' uno , e all' altro feffo fi vedeano le
fiatile degli Ermafroditi , come jl offerva in qualche
Epigramma ^//'Antologia: così nell'Epici. 42. cap.
12. lib. IV.
A'vtycccnv IpfJtSjg sìpi, yvvoufy tè Kvvpig epurai.
Afi<poTspuv S'è (pepa cvy.§Q>d poi to/Juv .

in

Tévexev è* àxóyug (jls ròv Expy.a(ppóÙTov sSbvto
A'vSpoyvvoig terpóì't;, r.oìiSa ròv d^p(§oXov .
E tal fi volle, che rapprefentajfe qui l' edifizio,
cui fi vede fituato il nofiro Ermafrodito . Ter quel
che riguarda il colore dell'eilera alquanto rofficcia,
fi notò , che Plinio XXIV. io. nomina traile altre
forte di edera anche cìflòn erythranon .

(5) Nel Catal. N. CXIII.

(6) Fra le molte immagini , che rifivegliò al pen-
fiero quefta figura , vi fu chi volle, con rimote con-
getture per altro , che forfè Pelope rapprefentaffe.
Quefto Eroe fi credea l'iftitutore de' giuochi Olimpi-
ci , dove i vincitori fi coronavano di oliva ; e que-
fta pianta la prima volta fu trafportata in quei
luoghi dalla Sàzia . Si aggiunfe a ciò , che in Elide
fi moftrava la fpalla di Pelope di avorio ( / veda
Arduino a 'Plinio. XXVII. 4..) ; e forfè tal cofia fi
potea fupporre quella, che nel difco dipinta più non
compariva. Altri volle piuttofto , che foffe un Camil-
lo , 0 miniftro di facrifizii -, né la nudità gli ficonver-
rebbe -, ficcarne la corona , il difco, e 7 ramo , e la
tovagliuola combinerebbero con lai penfiere, per le ra-
gioni in v-arii altri luoghi avvertite.

(7) Vìtruvio VI. io. parlando degli ornamenti
dell' architettura , dice che ficcome le figure di don-
ne facendo le veci di colonne , 0 foftegnì, diceanfi Ca-
riatidi , così : Si qua virili figura tigna mutulos fufti-
nent , noftri Telamones appellant , Graeci vero eos
Atlantas vocitant . E tal appunto e quello, che qui
fi vede .

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Et •mn/f /ja/rtt A PtUJO/tt

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