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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 1.1893-1894

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Libro dei conti di Lorenzo Lotto (1538-1556)
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https://doi.org/10.11588/diglit.17326#0145
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Libro dei conti di Lorenzo Lotto 1

(1538-1556)

La vita di Lorenzo Lotto, che il Tiziano proclamava come la virtù
virtuoso, come la bontà buono, è vivamente e intimamente rischiarata
dalle note che Lorenzo Lotto medesimo, con meticolosa esattezza, segnò in
questo registro del dare e dell'avere suo e di parenti, garzoni, aiuti della
sua bottega, persone che effigiò, monasteri e corporazioni e chiese per cui
eseguì ancone d'altare. La più antica notizia del registro risale al novembre
del 1438, in cui il Lotto eseguì il ritratto di Giovan Maria Pizone proto-
notario in Ancona « con ogni suo saper et diligentia », e colorì per lui
un astuccio da pettini a grottesche « con gran perdite di tempo » ; e le
notizie tacciono poco tempo prima della morte di Lorenzo Lotto, ridottosi,
in sul cader dell'età, oblato della Santa Casa di Loreto, per non avere ad
andarsi advolgendo più in sua vecchiaia.

La prima notizia è il tipo di molte altre ; chè il povero pittore, chia-
mato dall'amico suo, Giovanni dal Coro architetto, per homo poco avventu-
rato, non riuscì mai a farsi dare il prezzo dell'aver suo, e dovette conten-
tarsi di notare nel registro il costo a buon mercato tra doi carissimi amici,
e quello spesso di gran lunga minore ricevuto dell'opera sua in vini, for-
maggi, pavoni, prosciutti, farina, ecc. E poteva chiamarsi avventurato,
quando paoli e mocenighi cadevano nella sua borsa e barili di vino roto-

1 II compianto dott. Guido Levi, archivista, recatosi a Loreto per eseguire l'assetto
dell'archivio di quella Basilica, tornò nel 1892 a Roma, recando la notizia della scoperta
di un registro di mano di Lorenzo Lotto. Accintosi a trascrivere il registro, già lo aveva
tradotto e copiato in parte, quando, sorpreso da morte, lasciò interrotta l'opera con
somma diligenza iniziata. La copia, da lui in parte eseguita, fu ceduta al Ministero del-
l'istruzione pubblica, che ora la pubblica completata e collazionata. Mentre si stava
preparandone la stampa, alcune notizie desunte al Codice furono pubblicate dal signor
avv. Pietro Gianuizzi (Nuova Rivista Misena, numeri 3-4 e 5-6, Arcevia, 1894).
 
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