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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 2.1894-1895

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Le Gallerie Italiane
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Venturi, Adolfo: R. Galleria e Medagliere Estense in Modena: Raccolta di placchette
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https://doi.org/10.11588/diglit.17327#0212
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VII.

R. GALLERIA E MEDAGLIERE ESTENSE IN MODENA.

Raccolta di placchette.

La piccola raccolta di placchette nella Galleria estense in Modena
è degna di particolare considerazione, perchè parecchie tra esse sono
ignote e non indicate nei cataloghi del Molinier, del Bode e Hugo von
Tschudi, nè dagli altri che si occuparono della materia. Questi piccoli bas-
sorilievi in bronzo, che ci forniscono gli elementi della storia dell'oreficeria
italiana del Rinascimento, sono stati in questi ultimi anni oggetto di studio
e di ricerca. Le placchette non riproducono soltanto lavori di oreficeria
distrutti dalla moda instabile ; medagliette e imprese che ornavano il tocco
e il berrettone dei gentiluomini; paci, anconette, maiestati, agnusdei;
ornamenti di scrigni, di cofani, di calamai, di gobo letti ; bottoni, fermagli
d'abiti. Quei piccoli bassorilievi sono talora la traduzione di incisioni, di
nielli; servirono a divulgare immagini sacre, opere d'arte e principalmente
classici capolavori. La placchetta servì talora alla diffusione di forme arti-
stiche, quanto una incisione, e a ragione può dirsi uno dei tramiti dell'arte
del Rinascimento italiano. La curiosità eccitava gli uomini a procurarsi quei
piccoli ricordi di sculture antiche dissepolte, di gemme incise serbate gelo-
samente nelle collezioni private, di opere d'arte, che movevano a meravi-
glia le moltitudini. E gli artisti nelle loro botteghe dovettero conservare
le modeste placchette come saggio della loro valentia, come modello per
i discepoli e ricordo per sè ; e raccoglierne da altri artefici, da altri scultori,
per cercarvi talora un'idea, un'ispirazione, un motivo artistico. Ciò è pro-
vato, come scrisse il Molinier, dalla serie talora numerosa e varia delle
edizioni delle placchette, e dal trovarsi le stesse riprodotte nella pittura,
nella miniatura e persino nella scultura monumentale.
/ La testa di donna, volta di profilo a destra, appartiene a Matteo de' Pasti,

al medaglista che seguile orme del Pisanello (V. tav. XXI). Il fare di Matteo
ci sembra evidente nella rotondità de'lineamenti, nell'occhio, che, invece
di essere tutto di profilo, gira un poco, quasi di tre quarti, nell'orec-
chio che si volve circolarmente; infine, nella rassomiglianza con le note
medaglie di Isotta da Rimini eseguite da Matteo stesso. La giovane donna,
che è raffigurata nella nostra placchetta, sembrerebbe anzi Isotta da Rimini
 
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