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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 4.1896-1897

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Le gallerie italiane
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Malamani, Vittorio: Rosalba Carriera: per l'inaugurazione delle sale degli autoritratti nella R. Galleria degli Uffizi
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https://doi.org/10.11588/diglit.17329#0090
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64 LE GALLERIE ITALIANE

cassetta alla duchessa di Brunswich, affinchè ella potesse, finalmente, dor-
mire tranquilla. Di lì a non molto il Rangone, ritornato nella sua resi-
denza, ragguagliava il Duca: « I ritratti delle nostre Serenissime Princi-
pesse sono stati trovati belli da tutte le Principesse del sangue, e da ciascuno
che gli ha veduti ; e la stessa signora Duchessa di Borbone non ha saputo
dispensarsi dal lodarli, ' benché con un certo contegno, che marca più il
suo dispetto che la sua soddisfazione. Quello della Serenissima Benedetta
viene giudicato il più bello ». 1 L'ambasciatore, quindi, narrava che un
giorno la duchessa di Borbone, attraversando la camera della duchessa
di Brunswich, dove stavano i pastelli delle tre principesse, additando l'im-
magine della principessa Amalia, disse all'orecchio d'una sua dama, però
non così sommessamente da non essere intesa : Ecco quella che ci conver-
rebbe più delle altre! 2 Quantunque gli armeggìi non si fermassero là, otten-
nero precisamente l'effetto contrario allo scopo desiderato, giacché, per
una crudele irrisione del destino, la sola principessa Enrichetta ebbe marito,
anzi due, mentre le altre sorelle non ne trovarono uno.

Nel diario di Rosalba del 1724 non è ricordato un pastello, che
doveva rappresentare una Flora o una Pomona, commessole il 12 marzo
dal Jabach, il quale, trovandosi allora a Colonia, voleva farne un dono
al borgomastro Groole, suo parente. Neppure si trova cenno di due testine
mandate alla principessa di Rocca Colonna, maritata in Palermo, dilet-
tante di pittura. Molte ripetizioni fece, negli anni 1725 e 1726, dei ritratti
delle principesse di Modena, anche per private persone, e dell' immagine
di Faustina Bordoni, ormai salita col canto all'apogeo della fama; e lavorò
a lungo per Giuseppe Schmith, ricco negoziante inglese, più tardi console
d'Inghilterra a Venezia, raccoglitore e trafficante di oggetti d'arte, e sfrut-
tatore degli artisti veneziani di quel tempo, massime di Antonio Cana-
letto. Nel 1727 condusse per il conte Carlo Badini di Pordenone il ritratto
di Luigi I di Spagna, morto, dopo brevissimo regno, nel 1724; effigiò
Clemente Augusto, Elettore di Colonia, di passaggio a Venezia,3 e mandò
a Vienna una Diana a un tal Girardi, il quale dovette esporla nella sua
casa per accontentare i bongustai, e monsignor Reho in particolare.

A Parigi, nel salotto del conte di Morville, ministro degli affari esteri,
furoreggiava una mezza figura a pastello, già eseguita da Rosalba per
Roland d'Aubreil, e da questi regalata, allor allora, al ministro. « Essa ha
per compagni » — le scriveva il Manette - « il Rubens, Paolo Veronese,

1 Arch. cit. Cane. Due. Carteggio degli ambasciatori. Francia. Rangone. Lettera
18 marzo 1724.

2 Arch. e carteggio cit. Lettera da Cambray, 12 maggio 1724.

3 II ritratto a pastello di questo principe sta a Dresda, n. 21 del Cat. Woermann.
 
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