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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 4.1896-1897

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Le gallerie italiane
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Venturi, Adolfo: Galleria Nazionale e gabinetto delle stampe in Roma: il libro di Giusto per la Cappella degli Eremitani in Padova
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https://doi.org/10.11588/diglit.17329#0417
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352 LE GALLERIE ITALIANE

pande che poy uendecta fare in acto humile. E se alchun pensieri uile
in ti regnasse | li vederay pur la trica...1 reza de li suoi belli occhi | auer
per tua lumera | vinc... ecuro alegro e po la corte | d amor tu auerai
co... ferne habe chel uiso dal cor gli dicerne ».

Nel verso della carta, nella metà superiore PHILOMON ■ PHILO-
SOPHVS2 e MITRIDATES, figure disegnate a punta d'argento; nella
metà inferiore EVROPA • RAPTA e, accanto al toro, IVPPITER, tutto
pure a punta d'argento. 3 Appresso ■ IEPTE ■ EX VOTO | • FILIAM •
IMOLAVIT *, 4 composizione a penna, studiata sopra una rappresentazione
del Sacrificio d'Isacco. Sotto alla figura di Filomone manca la data, e
così sotto l'altra di Mitridate, quantunque forse in quest'ultimo ci fu a
seguito del * FVI • HOC *, nella parte lacerata della carta. Sotto alla figura
d'Europa si legge : ■ FVI ■ TEMPORE • PREDICTO • (!). E sotto a Jefte:

m c

• FVI • ANNO • II • VII • XLVIII.

La relazione di queste figure con quelle miniate del codice berlinese
eseguite da Leonardo da Bissucio o da Besozzo, tanto nella forma della
rappresentazione, come nelle scritte cronologiche, ci lascia pensare che
quell'artista abbia avuto cognizione dell'opera di Giusto agli Eremitani
di Padova. Prima di recarsi in Napoli, alla corte di Alfonso I d'Aragona,
egli vide gli affreschi celebrati e ne trasse ricordo; altrimenti non si
saprebbero spiegare i perfetti riscontri di forma tra gli affreschi e le minia-
ture. Filomone con un asino appresso che si pasce, Europa sul toro, Jefte
che immola la figlia sull'altare, e molte altre rappresentazioni, quella ad
esempio di Teseo col labirinto, a mo' di disco sollevato nella destra, sono
evidentemente, più che simili, copie del miniatore sugli affreschi. s Leo-
nardo da Bissucio prese quindi a prestito dal celebre pittore di Padova
le sue imagini, per comporne la cronaca figurata. Dottamente il Colvin 6
ha studiato la derivazione di tali cronache, comuni nel secolo xiv e xv,
da Eusebio, Orosio, Isidoro, Sant'Agostino e Clemente d'Alessandria; e
ha pure indicato i compendi che si ricavarono da quegli antichi scritti e
le prime cronache con xilografia che vennero pubblicate sul finire del
secolo xv. Ricordiamo, a supplemento delle notizie fornite doviziosa-
mente dal Colvin, il libro di Antonio Cornazzano, in latino e in volgare,

1 Manca.

2 È similmente figurato nel codice di Leonardo de Bissucio, a c. XI v.

3 Nello stesso codice di Berlino si vede simile rappresentanza a c. Ili v.

4 In idem, a c. 4 v., la scena reca la stessa scritta e la stessa data.

s Cfr. Heinrich Brockhaus, Leonardo da Bissucio. (Gesammelte Studien zur
Kunstgeschichte. Eine Festgabe far A. Springer. Leipzig, 1885).

6 A Fiorentine picture. Chronicle by Maso Finiguerra. London, Bernard Qua-
riteh, 1898.
 
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