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https://doi.org/10.11588/diglit.1061#0003
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AL LI L L VSTRI55. E?
EGCE LLEHTIS S. S. IL S. DON
FRANCESCO DE MEDICI
Trincile dì Fiorcnza?ct di Siena,
£ E ^,'1^ Jt I^D 0 G tAMV C C 1.
E drittamente vogliamo riguardare
Illustrils. Principe vedremo che alcuna co
sa all'uso humano non fu conceda di mag-
gior comodo, & di maggior s olleuamen-
to dopo il parlare, che la scrittura ; la qua-
le ha forca sòpra tutte l'altre cole di perpe
tuare noi, & l'attioni nostre, con gloriosa,
& eterna memoria. & quantunque si di-
ca che i padri si perpetuano ne'figliuo]i,questa perpetuità ©Itra l'es-
serci commune insieme con gli animali, & con le piante, non per
ciò ha posfanza di viuere sé non quanto a essi figliuoli per breUe
tempo, & in picciolo (patio di luogo è concessò di vita. & per cer-
to sé questo artificio marauiglioso anzi diuino non Fusse,non pure
non (apremmo sé questo bel mondo ne' nostri pre(enti tempi,o in
altri molto più auanti f usse slato creato, ma non haueremmo an-
chora insieme con molt'altre cosè cognitione di tante nobìlissime
arti, &dignissime seienze, si come tutto giorno auuenire veggia-
mo delle Fabbriche, delle Statue, delle Medaglie, & de gli antichi
sèpolcri ; delle quai cose ben si può venire in cognitione che sieno
state fatte per certo tempo,ma non però di tanto quanto per me-
lo de'libri che di esse fauellano,o delle scritture che tal' hora Jefre->
giano, per le quali delsanrichita^della verità", delia bellezza,& for-
ma loro appieno si può hauere contezza » Quinci è che gli ottimi
Re, & Principi delle bene ordinate Rep.con tanto st udio, & di-
ligenza procuraronosempre,che per mezo de'reuerendi anna-
li t & delle sacre historie risplendessero i nobili, & valorosi fatti iti-i
it % sicaie
AL LI L L VSTRI55. E?
EGCE LLEHTIS S. S. IL S. DON
FRANCESCO DE MEDICI
Trincile dì Fiorcnza?ct di Siena,
£ E ^,'1^ Jt I^D 0 G tAMV C C 1.
E drittamente vogliamo riguardare
Illustrils. Principe vedremo che alcuna co
sa all'uso humano non fu conceda di mag-
gior comodo, & di maggior s olleuamen-
to dopo il parlare, che la scrittura ; la qua-
le ha forca sòpra tutte l'altre cole di perpe
tuare noi, & l'attioni nostre, con gloriosa,
& eterna memoria. & quantunque si di-
ca che i padri si perpetuano ne'figliuo]i,questa perpetuità ©Itra l'es-
serci commune insieme con gli animali, & con le piante, non per
ciò ha posfanza di viuere sé non quanto a essi figliuoli per breUe
tempo, & in picciolo (patio di luogo è concessò di vita. & per cer-
to sé questo artificio marauiglioso anzi diuino non Fusse,non pure
non (apremmo sé questo bel mondo ne' nostri pre(enti tempi,o in
altri molto più auanti f usse slato creato, ma non haueremmo an-
chora insieme con molt'altre cosè cognitione di tante nobìlissime
arti, &dignissime seienze, si come tutto giorno auuenire veggia-
mo delle Fabbriche, delle Statue, delle Medaglie, & de gli antichi
sèpolcri ; delle quai cose ben si può venire in cognitione che sieno
state fatte per certo tempo,ma non però di tanto quanto per me-
lo de'libri che di esse fauellano,o delle scritture che tal' hora Jefre->
giano, per le quali delsanrichita^della verità", delia bellezza,& for-
ma loro appieno si può hauere contezza » Quinci è che gli ottimi
Re, & Principi delle bene ordinate Rep.con tanto st udio, & di-
ligenza procuraronosempre,che per mezo de'reuerendi anna-
li t & delle sacre historie risplendessero i nobili, & valorosi fatti iti-i
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