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Geymüller, Heinrich von; Raffael; Raffael [Ill.]
Raffaello Sanzio: studiato come architetto con l'aiuto di nuovi documenti — Milano, Napoli, Pisa: Ulrico Hoepli, 1884

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https://doi.org/10.11588/diglit.74189#0047
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RAFFAELLO A ROMA

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si vede dalla fig. 3. Questa differenza sembra confer-
mare che la Chiesa all’esterno rimase molto tempo non
finita, circostanza che spiega forse in parte le notizie
che negli anni 1535 e 1601 parlano di ruine più o

grandite in proporzione della Chiesa progettata, ben-
ché Bramante, per esempio, facendo il contratto per
i grandi capitelli corinti nell’ interno di San Pie-
tro, dopo l’indicazione delle principali misure dicesse:

meno importanti.19)
L’architetto non viene nominato
nei due libri dell’Archivio che po-
tei vedere. Ma un muratore Antonio
del quondam Jacobi de Verolo de
Caravagio nel 1526 si obbliga di
compiere il tempio. Forse suo pa-
dre era quell’ Jacopo de Caravaggio,
nominato fra i sotto-architetti di
S. Pietro.20) E se questo fosse, si
potrebbe ammettere che forse fu il
padre che per Raffaello fu esecu-
tore della Chiesa.
Rettifica. Nello studio comuni-
cato al signor Muntz21) parlando
delle sagome che circondano la
pianta di Salustio, dissi: si direbbe
anzi che i modani del piedistallo fu-
rono disegnati da Bramante stesso.
Dopo di aver lucidato22) i disegni
di Salustio e di aver indicato con
numeri romani la corrispondenza
tra le cornici dell’ alzato ed i det-
tagli, volendo dare il disegno in-
staurato dalle misure e colle mo-
danature di Salustio fui sorpreso di
vedere che queste riuscivano piut-
tosto piccole e davano pilastri do-
rici di più di 14 diametri. Le pro-
porzioni del capitello ricordavano
quelle del tempietto di San Pie-
tro in Molitorio. Volendo fare il
confronto trovai che tutte queste
modanature schizzate da Salustio
intorno alla pianta di S. Eligio,





(Fig. 7) - Schizzo di architetto francese ignoto del secolo XVI

misurate a punto, sono precisamente levate da quel
tempietto circolare di Bramante.
Se la loro presenza qui sia un caso o no, non lo
saprei dire. Sarebbe forse ricercar un po’ lontano il
pretendere che nel disegno originale Raffaello alle
modanature del tempietto avesse aggiunto l’istruzione
di fare quelle di S. Eligio identiche ma soltanto in-

si’altezza sia in proporzione della larghezza.... e
poi per le vitici di mezzo.... si compartirà secondo
il dovere et nella forma che son quelli di Santa Ma-
ria Rotonda nel portico di fuora quadri sopra quelle
colonne a canale così bene canati e con quel me-
desimo sporto, ecc. » In ogni caso, il fatto che Sa-
lustio disegnò le sole modanature della cupola sembra

I9) Appendice III.
2°) Documento de’ 14 feb. 1511 gentilmente comunicatomi dal'pro-
fessor Bertolotti. Sarà forse lo stesso che il Jacobus Thomasii Hun-
gerini Mangone, sopranominato « el frate de Charavagio. » Vedi Eug.

Muntz, Les architectes de Saint-Pierre. Gaz. des Beaux-Arts, 1879,
aprile, 363.
21) Raphael, pag. 568.
22) Da una fotografia fatta fare dal Braun nel 1869.
 
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