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Geymüller, Heinrich von; Raffael; Raffael [Ill.]
Raffaello Sanzio: studiato come architetto con l'aiuto di nuovi documenti — Milano, Napoli, Pisa: Ulrico Hoepli, 1884

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.74189#0080
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54

RAFFAELLO A ROMA

Il disegno semplicissimo
delle balaustre è proprio
incantevole per la grazia
della linea, che non dalla
pietra ma da un bel corpo
umano pare inspirata, e ri-
corda la leggiadria di quel-
le della Farnesina e delle
Logge.
Il cortile, di pianta qua-
drata, non fu terminato di
pianta nè in alzato, come si
vede dalle morse presso le
scale, e dalla fig. 23.
Nella Vita di Lorenzetto,
il Vasari di lui scrive : « e
d’architettura fece il dise-
gno di molte case, e parti-
colarmente quello del pa-
lazzo di messer Bernardino
Caffarelli, e nella Valle la
facciata di dentro. » Il Fon-
tani nella goffaggine dei ca-
pitelli dorici del palazzo
della Valle (del Buffalo)
vede una prova d’incapa-
cità a fare il disegno del
Caffarelli, ma credo sia qui
un poco severo, e quel cor-
tile a parer mio mostra il Lo-
renzetto alquanto influen-
zato da opere di Bramante,
e d’altra parte nelle nic-
chie tra le finestre adopra
un motivo poco usato allora,
introdotto forse in questo
modo da Raffaello nel pa-
lazzo dell’Aquila (v. fig. 30-
31). Forse nelle formelle e
nei riquadri dei pilastri ed
archi della scala vi ha qual-
che somiglianza con queste
parti del palazzo Caffarelli.
Essendo note le strettis-
sime relazioni tra Raffaello
ed il Lorenzetto, le parole
del Vasari potrebbero, ben-
ché non esatte del tutto,


significare che nel palazzo Caffarelli egli fosse pure
stato adoprato in qualche modo da Raffaello, sia

« Avendo il già detto
mano al suo palazzo in

per 1’ esecuzione dei dise-
gni grandi, sia per sopra-
stare all’ opera.

PALAZZO PANDOLFINI
A FIRENZE

L’ opinione costante che
ne attribuisce l’architettura
a Raffaello è basata sopra
le parole del Vasari. Nella
Vita di Aristotile da San-
gallo scrive : « .... si stette
un tempo a quel modo Ba-
stiano, senza far altro che
disegnare nella cappella di
Michelagnolo, e andarsi
trattenendo per mezzo di
messer Giannozzo Pandol-
fìni, vescovo di Troia, in
casa di Raffaello da Ur-
bino. Onde avendo poi Raf-
faello fatto al detto vescovo
il disegno per un palazzo
che volea fare in via di San
Gallo in Fiorenza, fu il detto
Giovan Francesco mandato
a metterlo in opera, sì come
fece, con quanta diligenza
è possibile che un’ opera
così fatta si conduca. Ma
l’anno 1530 essendo morto
Giovan Francesco, e stato
posto l’assedio intorno a
Fiorenza, si rimase, come
diremo, imperfetta quel-
l’opera; all’esecuzione della
quale fu messo poi Aristo-
tile suo fratello, che se n’era
molti e molti anni innanzi
tornato, come si dirà, a Fio-
renza, avendo sotto Giulia-
no Leni sopradetto avanzato
grossa somma di danari....»
Torna poi un’altra volta
a dire :
Vescovo di Troia rimesso
via di San Gallo, n’ebbe
 
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