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Geymüller, Heinrich von; Raffael; Raffael [Ill.]
Raffaello Sanzio: studiato come architetto con l'aiuto di nuovi documenti — Milano, Napoli, Pisa: Ulrico Hoepli, 1884

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https://doi.org/10.11588/diglit.74189#0104
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RIASSUNTO E CONCLUSIONE

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Reale del Castello di Windsor,12) ho visto disegni co-
piati dal Codice di Giuliano da Sangallo alla Bar-
beriniana, e potrei citare altri esempi di tali copie.
Disegni fatti per Raffaello. Ho potuto dimostrare
che le tavole IV e V di mano di Antonio da San-
gallo e del suo fratello il Gobbo erano disegnati per
Raffaello perchè sono studii per un edilìzio progettato
da lui e anteriori al progetto definitivo, benché con-
nessi con esso. Ma diventa pili difficile giudicare se
fra i numerosi disegni levati da edilìzi antichi di Roma
e d’Italia da architetti contemporanei di Raffaello, ve
ne siano di quelli fatti con ordine suo, allo scopo di
servire per il grandioso restauro della Roma antica
da lui intrapreso. Bisognerebbe incontrare in tali serie
qualche postilla del Sanzio stesso o del disegnatore
che accennassero a una tale destinazione. Non ho po-
tuto ancora rintracciare i disegni visti dal Winkelmann
del tempio di Cori e quelli nel volume presso Lord
Leicester da lui attribuiti a Raffaello.13* In tali attri-
buzioni ci vuole molta cautela, perchè conosco molti
disegni fatti forse da garzoni di Raffaello, che imita-
vano il suo modo di disegnare, il quale era di moda
nei 20 primi anni del secolo XVI.
Ho già dimostrato altrove che il disegno per la fac-
ciata d’una Chiesa, ora all’Albertina di Vienna, non è di
mano di Raffaello, come si può vedere paragonando il
fac-simile14) con quelli di disegni autentici di Raffaello.
Il Fontani pubblicando questo disegno volle15) provare
che fosse destinato alla facciata di S. Lorenzo a Firenze,
e non per S. Pietro, come venne ammesso fino allora. La
presenza della lanterna d’un’alta cupola poco visibile
dimostra però che questa supposizione era fallace. La
connessione con altri disegni per San Pietro, la possibi-
lità che fosse disegnato da Pierino del Vaga, lasciano
libera la supposizione che venisse forse fatto per Raf-
faello. Le ragioni in favore di tale ipotesi tuttavia non
hanno nulla in sostanza che costringa veramente a
supporre una connessione qualunque con Raffaello.
Occorre qui parlare di un disegno attribuito a Raf-
faello e conservato nella raccolta del Duca di De-
vonshire a Chatsworth. E un progetto pei’ il quarto
affresco della libreria del Duomo di Siena ove l’amba-
sciatore imperiale bacia il piede di papa Eugenio IV. Ne
conosco soltanto la fotoincisione pubblicata dal signore
Schmarsow16’ nel suo studio consacrato alla delicata qui-

stione della partecipazione di Raffaello alla invenzione
di alcuni cartoni per quelle celebri pitture, quistione
circa la quale già dissi non aver potuto arrivare ad
una convinzione definitiva. Mi pare tuttavia, massima-
mente attenendomi al criterio puramente architettonico,
che questo disegno sia il documento più serio in favore
di quelli che ammettono l’intervento di Raffaello in
questa impresa. Le due
arcate in testa alla sala,
e quelle dell’edilizio nel
fondo hanno proporzioni
tanto perfette che avrei
creduto allora solo Bra-
mante o Francesco di
Giorgio capaci di dise-
gnarle. Non solo la pro-
porzione delle imposte, ma
tiche con quelle nel disegno di Raffaello per l’An-
nunziata (Tav. I) e somiglianti alla cornice schizzata
sotto la porta nella Tav. II. Il modo di disegnare le
basi nei tre disegni mostra un tratto che a me pare
identico. Taluno si maraviglierà forse che io vada cer-
cando prove in parti che sembrano secondarie men-


(Fig. 46) - Tempio in una tavola di
Luca Signorelli. (Gali, degli Uff.)

le sagome sembrano iden-

tre si presentano
al giudizio nume-
rose figure. Ma è
precisamente nel-
le proporzioni ge-
nerali e partico-
lari e nel profilare
che si distinguono
le opere dei varii
maestri, quando
anche adoperano
composizioni ap-
partenenti in co-
mune a tutta la
scuola e all’epoca
loro. Le corrispon-
denze segnalate
tra questi tre disegni a me sembrano di maggior ri-
lievo che le somiglianze accennate dal signore Schmar-
sow 17) tra talune parti del disegno ed altre dei pa-
lazzi di Urbino e della Cancelleria, somiglianze o
comuni con molti altri edilizi, o che si presentano

(Fig. 47) - Edifizio dipinto a fresco da Andrea
Mantegna. (Palazzo ducale di Mantova).


,2) Raccolta dei disegni architettonici, voi. n. 16, in-fol., fol. 21
e seg.
I5) Jacopo Burckhardt, Geschichte der Renaissance in Italien, ed. II,
pag. 37.
u) Les projets primitifs, tav. 41, fig. 1, e pag. 313.

Is) Op. cit., tavola penultima, in fac-simile assai incompleto, e ta-
vola 6, accomodato alle misure di S. Lorenzo. Il disegno fu pure
inciso nel secolo passato dal conte Caylus.
,s) Raphael und Pinturicchio in Siena, 1880, tav. Vili.
”) A. Schmarsó'w, op. cit., pag. 32.
 
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