E SUPPELLETTILI ETRUSCHE 159
vibrata, franca ed espressiva, nei due principali attori. Con
che forza e con che rabbia, e con qual tristezza di sogghigno
il tremendo Caronte, cornuto sul capo, con ali bianco-gialle
alle spalle e ai talloni, trascina verso la sinistra quella po-
vera figura ammantata, le cui bianche carni e racconciatura
alla testa l'appalesano per donna, e che, dal lato opposto,
un altro demone non meno schifoso, forse femmineo, con
più lunga tunica e alato anch'esso alle spalle nella guisa
medesima, spinge sempre più con ambe le mani verso il
regno delle ombre , in sussidio al fatale nocchiero accompa-
gnato per maggior chiarezza dal Cerbero tricipite in parte
giallo e in parte bianco, vicino a lui seduto in aspettativa
del conquisto , e per maggior singolarità seduto di faccia,
lo che non ricordo che abbia confronto nei monumenti cera-
mografi ci ! - La goffaggine della figura di mezzo, e vari altri
difetti che l'arte vi scorge , sono , mi giova ripeterlo , ricom-
pensati dalla grande vivacità, e da un certo brio, per dir
così, infernale ond' è condotta l'azione, e dallo stupendo
risultato morale che emerge, in questo notevole dipinto,
dal contrasto fra l'espressione di rabbia che si ravvisa nei
demoni, e la manifestazione dì calma ritratta in quell'ani-
ma che segue tranquilla, sebben meravigliata , il furibondo
volere dì quei ministri. - Sovrastava alla scena testé de-
scritta quel fregio in cui è figurata una lotta di animali
diversi ( tigri o pantere contro un toro ), espressione simbo-
lica , a quanto può credersi, di quell' idea della contesa dei
due princìpi, dall'Oriente perso-assiro passata in Etruria, e
rimasta sempre viva fra noi anche in tarda età, siccome
appare da monumenti che recano dall'altro canto, siccome le
pitture vulcenti edite dal Des Vergers , il marchio eviden-
tissimo dell'influenza artistico-mitologica di Grecia.
Nel rovistare quindi i numerosi avanzi di fittili dipinti
venuti fuori dalle tombe della nostra necropoli, mi avvenne
che in ricomporre alcune scene, e in mettere insieme i pezzi
vibrata, franca ed espressiva, nei due principali attori. Con
che forza e con che rabbia, e con qual tristezza di sogghigno
il tremendo Caronte, cornuto sul capo, con ali bianco-gialle
alle spalle e ai talloni, trascina verso la sinistra quella po-
vera figura ammantata, le cui bianche carni e racconciatura
alla testa l'appalesano per donna, e che, dal lato opposto,
un altro demone non meno schifoso, forse femmineo, con
più lunga tunica e alato anch'esso alle spalle nella guisa
medesima, spinge sempre più con ambe le mani verso il
regno delle ombre , in sussidio al fatale nocchiero accompa-
gnato per maggior chiarezza dal Cerbero tricipite in parte
giallo e in parte bianco, vicino a lui seduto in aspettativa
del conquisto , e per maggior singolarità seduto di faccia,
lo che non ricordo che abbia confronto nei monumenti cera-
mografi ci ! - La goffaggine della figura di mezzo, e vari altri
difetti che l'arte vi scorge , sono , mi giova ripeterlo , ricom-
pensati dalla grande vivacità, e da un certo brio, per dir
così, infernale ond' è condotta l'azione, e dallo stupendo
risultato morale che emerge, in questo notevole dipinto,
dal contrasto fra l'espressione di rabbia che si ravvisa nei
demoni, e la manifestazione dì calma ritratta in quell'ani-
ma che segue tranquilla, sebben meravigliata , il furibondo
volere dì quei ministri. - Sovrastava alla scena testé de-
scritta quel fregio in cui è figurata una lotta di animali
diversi ( tigri o pantere contro un toro ), espressione simbo-
lica , a quanto può credersi, di quell' idea della contesa dei
due princìpi, dall'Oriente perso-assiro passata in Etruria, e
rimasta sempre viva fra noi anche in tarda età, siccome
appare da monumenti che recano dall'altro canto, siccome le
pitture vulcenti edite dal Des Vergers , il marchio eviden-
tissimo dell'influenza artistico-mitologica di Grecia.
Nel rovistare quindi i numerosi avanzi di fittili dipinti
venuti fuori dalle tombe della nostra necropoli, mi avvenne
che in ricomporre alcune scene, e in mettere insieme i pezzi