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Hülsen, Christian
Le chiese di Roma nel medio evo: cataloghi ed appunti — Firenze: Olschki, 1927

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https://doi.org/10.11588/diglit.49250#0460
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S. MARIAE DE CRYPTA PINCTA

328

Celebre diaconia, fondata già nel sec. VI sopra le rovine del Tem-
plum Herculis Pompeiani (?) e della Stailo annonae, ricostruita sul principio
del sec. XII da Alfano, camerario di Callisto II, recentemente restaurata
con somma cura sotto la direzione dell’Associazione artistica fra i cultori
d’architettura. Il cognome de schola Graeca ricorda i numerosi stabili-
menti bizantini esistiti in quella parte della città dal sec. VII in poi.
Per l’altro, in Cosmedin (derivato dal greco xoapslv), è notevole il passo
della biografia di Adriano I LP. XCVII c. 72: praedictam basilicam a
fundamenlis aedificans, ultra citroque spatiose largans, tresque absidas in ea
constituens praecipuus antistes vera-in Cosmidin amplissime noviter repara-
vit. Chiese col cognome in Cosmedin si trovavano pure a Napoli ed a
Ravenna.

Del Sodo Valliceli, f. 129 v., Vatic. p. 196; Panciroli 1 574 2 633 ; Severano Sette
chiese 345; Lonigo Barb. f. 39, Valliceli, f. 56 v. ; Martinelli 213 ; Bruti
voi. 17 (to. XVI) f. 19-27 (ita!.), voi. 12 (to. XI) f. 17-27 (lat.) ; Crescim-
beni Storia della Basilica di S. M. in Cosmedin (Roma 1715), Stato della
basilica di S. M. in C. (Roma 1719) ; Nibby 367 ; Forcella IV p. 303-327;
XIII p. 420 sg. ; Armellini 139r 2 600 ; Giovenale Annuario dell’Associa-
zlone artistica fra i cultori di architettura 1895 ; Huelsen Dissertazioni del-
l’Accademia pontificia ser. II voi. VI (1896) p. 231 sg. ; Angeli 295 sg. ;
Marucchi 270; Kehr IP. I p. 113; Calvi Bibliografia I p. 86 sg.

34. S. MARIAE DE CRYPTA PINCTA. II Jh.
Taur. 362 (de Criptapincta) : habet 1 sacerdote® — Sig. 32 (in gricta penca).
Chiesa annoverata fra le filiali di S. Lorenzo in Damaso già nella bolla
di Urbano III del 1186 (sopra p. 133 n. 40) sotto il nome di A. Maria
in Gripta pinta. E notevole che non si trova registrata nei cataloghi di
Cencio e del parigino fra le chiese dedicate alla Madonna. Ricordata
nei Libri Anniversari orum (p. 55 n. 77, p. 61 n. 64, p. 65 n. 78) ed in
altri cataloghi dei sec. XV (p. 74 n. 163) e XVI (p. 84 n. 151, p. 92 n. 143,
p. 101 n. 167) sotto il nome di S. M. in grota penta, esiste tuttora, benché
profanata da pochi anni, sulla piazza omonima. Il cognome deriva da
qualche stanza sotterranea appartenente alle sostruzioni della cavea del
Teatro di Pompeo. Il Torrigio (Storia di S. Teodoro p. 251) la chiama
A. Salvatoris ad aretini in cryptis, hodie S. Maria Grottapenta, senza però
addurre prove.
Del Sodo Valliceli, f. 140, Vatic. p. 226 (Santa Maria della Concezione sopra
Grotta penta); Panciroli 1 507 2 787 ; Martinelli 214; Lonigo Barb. f. 37,
 
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