di
trovan0ft,
me soq |(,
Ini abbaia
BW niiHi
I carro e i
'' *X| CI:
1 tutti i pìt(
sti, mi fai
t presente;;.
osi ai quali:
irbarismoK
ie in sarai
love si d
: medesime
lo spailo!
erta foW
ia il cant:
sernbian^1
,arba è#
altre teste
4. fiera*
.t cWles
TAVOLA LUI. 4^9
mossa di trar seco a forza la giovinetta che indispettita
gli volge le spalle strappandosi il crine, onde mostrare la
desolazione nel trovarsi tra le braccia di un rapitore . 11 di
lei volto accompagna la circostanza dolorosa dello stato
infelice di quella giovine, senza turbare la dignità che dee
sostenere la figlia di Cerere, la sposa del fratello di Giove.
Abbondano, come osserva anche il Visconti, nei mo-
numenti sepolcrali le immagini di Proserpina da Plutone
rapita ', e in esse immagini abbondano le contorsioni e
gli atti strani, disordinati e indecenti, co i quali sogliono
gli artisti accompagnare questa sventurata fanciulla. Ma
essi dimenticarono esser conveniente che una giovine qua-
lificata, e specialmente la figlia di una divinità, ci annun-
ziasse col portamento esteriore della persona quelf animo
superiore die debbe mantener V uomo completamente in
se stesso, e con lo sforzo della più sublime virtù, in mezzo
ancora alle più terribili angoscie. In tale stato lodevole
seppe l'artista etrusco mostrarci la rapita Cerere, la qua-
le conservando tra le smanie la grazia del portamento e
la bellezza del volto, ci fa comprendere come amore potè
indurre Plutone a rapirla. Egli pure si sforza di ritenerla,
ma quanto basti soltanto per superare la forza opposta di
una vergine recalcitrante ad una tale inattesa violenza .
Così le due passioni opposte d'amore e di sdegno compa-
riscono sì, ma non offuscano la dignità di due numi. Non
così felicemente si espressero gli scultori che altrove rap-
presentarono, com' io diceva, il soggetto medesimo, dove
Proserpina non si scontorce meno di una indecente segua-
4 Visconti, Mus. P. Clem., Tom. v, p. 33.
trovan0ft,
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TAVOLA LUI. 4^9
mossa di trar seco a forza la giovinetta che indispettita
gli volge le spalle strappandosi il crine, onde mostrare la
desolazione nel trovarsi tra le braccia di un rapitore . 11 di
lei volto accompagna la circostanza dolorosa dello stato
infelice di quella giovine, senza turbare la dignità che dee
sostenere la figlia di Cerere, la sposa del fratello di Giove.
Abbondano, come osserva anche il Visconti, nei mo-
numenti sepolcrali le immagini di Proserpina da Plutone
rapita ', e in esse immagini abbondano le contorsioni e
gli atti strani, disordinati e indecenti, co i quali sogliono
gli artisti accompagnare questa sventurata fanciulla. Ma
essi dimenticarono esser conveniente che una giovine qua-
lificata, e specialmente la figlia di una divinità, ci annun-
ziasse col portamento esteriore della persona quelf animo
superiore die debbe mantener V uomo completamente in
se stesso, e con lo sforzo della più sublime virtù, in mezzo
ancora alle più terribili angoscie. In tale stato lodevole
seppe l'artista etrusco mostrarci la rapita Cerere, la qua-
le conservando tra le smanie la grazia del portamento e
la bellezza del volto, ci fa comprendere come amore potè
indurre Plutone a rapirla. Egli pure si sforza di ritenerla,
ma quanto basti soltanto per superare la forza opposta di
una vergine recalcitrante ad una tale inattesa violenza .
Così le due passioni opposte d'amore e di sdegno compa-
riscono sì, ma non offuscano la dignità di due numi. Non
così felicemente si espressero gli scultori che altrove rap-
presentarono, com' io diceva, il soggetto medesimo, dove
Proserpina non si scontorce meno di una indecente segua-
4 Visconti, Mus. P. Clem., Tom. v, p. 33.