362 DEGLI SPECCHI MISTICI
corso degli astri % e qui ho ripetuto che il sole e la luna
furono immaginati in una nave scorrendo Y etere eh' è il
più sublime de' fluidi.
Dalia pittura che accenno 2 apprendiamo ancora il per-
chè nei sepolcri si ponevano queste variate fogge di navi
bizzarramente figurate come vasi 3, per accennare cioè che
da coloro che sanno combattere in questa vita si aspetta un
più felice corso di giorni beati fra gli Dei, che pe* i Gentili
erano gli astri 4. [J motivo di tutto ciò non sembra lon-
tano da una derivazione verbale, poiché il nome generico
di Dei venendo probabilmente da correre 5, ne segue l'ap-
prossimazione della parola tsab che ha significazione di na-
ve o di carro, oggetti in somma di trasporto e di corso;
dal che sembra derivata la parola sabei cioè ammiratori
del corso degli astri.
Noi potremo ammettere con Platone, che le deità in que-
sto Specchio mistico rappresentate siano le prime che a-
vesserò i Greci de'più antichi tempi 6. Lo conferma Euse-
bio, dove scrive che scossi costoro dallo splendore impo-
nente dei cieli, presero per loro Dei i lumi celesti, e si pro-
strarono avanti a loro, ìimitandone Y adorazione a ciò che
essi vedevano 7. Ma i filosofi più speculativi hanno data
estensione maggiore a tale divinità. Posidonio e Zenone
pretendevano che il mondo in generale, ed il cielo in par-
ticolare componessero la sostanza della divinità, mentre Bo-
i Ved. ser. i, p. 220-329, e ser.
v , p- ao3 .
2 Ved. ser. vi, tav. E/fs F/£, num. s®
3 Ivi, tav. G4 •
4 Ved. ser. 1, p. ^B .
5 Ivi, p. Sy .
6 Piat. , In Cratil, p. 897
■7 Euseb., Praep. Evang., lib.
cap. vi, p. 17 0
eto b h r
CrisipP0» lì
flosce pare
la sostane
luna, n $
chiamiamo
è altri C!
re d'arte i
troviamo al
popoli. non
astri che c<
{ere o tran
scopi» e gli
nei libri d'
1 avvenire.
moderatore
oie altre ai
,e fisi luna
k dalle
Spettanti
J* cause
*W sovn
*rte di Si.
]{* F art,
Orazio,-
1 Bi°ge
(ih
,7^ La
»c
45
ic,
'9-
-De
P 1
Uat,
corso degli astri % e qui ho ripetuto che il sole e la luna
furono immaginati in una nave scorrendo Y etere eh' è il
più sublime de' fluidi.
Dalia pittura che accenno 2 apprendiamo ancora il per-
chè nei sepolcri si ponevano queste variate fogge di navi
bizzarramente figurate come vasi 3, per accennare cioè che
da coloro che sanno combattere in questa vita si aspetta un
più felice corso di giorni beati fra gli Dei, che pe* i Gentili
erano gli astri 4. [J motivo di tutto ciò non sembra lon-
tano da una derivazione verbale, poiché il nome generico
di Dei venendo probabilmente da correre 5, ne segue l'ap-
prossimazione della parola tsab che ha significazione di na-
ve o di carro, oggetti in somma di trasporto e di corso;
dal che sembra derivata la parola sabei cioè ammiratori
del corso degli astri.
Noi potremo ammettere con Platone, che le deità in que-
sto Specchio mistico rappresentate siano le prime che a-
vesserò i Greci de'più antichi tempi 6. Lo conferma Euse-
bio, dove scrive che scossi costoro dallo splendore impo-
nente dei cieli, presero per loro Dei i lumi celesti, e si pro-
strarono avanti a loro, ìimitandone Y adorazione a ciò che
essi vedevano 7. Ma i filosofi più speculativi hanno data
estensione maggiore a tale divinità. Posidonio e Zenone
pretendevano che il mondo in generale, ed il cielo in par-
ticolare componessero la sostanza della divinità, mentre Bo-
i Ved. ser. i, p. 220-329, e ser.
v , p- ao3 .
2 Ved. ser. vi, tav. E/fs F/£, num. s®
3 Ivi, tav. G4 •
4 Ved. ser. 1, p. ^B .
5 Ivi, p. Sy .
6 Piat. , In Cratil, p. 897
■7 Euseb., Praep. Evang., lib.
cap. vi, p. 17 0
eto b h r
CrisipP0» lì
flosce pare
la sostane
luna, n $
chiamiamo
è altri C!
re d'arte i
troviamo al
popoli. non
astri che c<
{ere o tran
scopi» e gli
nei libri d'
1 avvenire.
moderatore
oie altre ai
,e fisi luna
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Spettanti
J* cause
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