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Journal zur Kunstgeschichte und zur allgemeinen Litteratur — 14.1787

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Kunstgeschichte
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Von den beruemten sechzehn nactenden Vorstellungen, welche Giulio Romano zeichnete, Marcantonio in Kupfer stach, und Pierro Urerino im Jahr 1524 mit Sonetten versah
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https://doi.org/10.11588/diglit.72251#0022
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14 'Don Den Figure
dimostrasse honestä , quando dissegno in carta,
e fece intagliare a Marc' Antonio in rame quelle
donne, ed huomini ehe laseivamente, ed anco
disonestamente si abbracciano,
Aretino. Io vi potrei rispondere , ehe Raf-
faello non ne su inventore, mä Giulio Romano,
suo creato ed berede. Mä posto pure ch'egli le
avesse o tutte, o parte difegnate, non le publicö
per le piazze, ne per le chiese: mä vennero esse
alle mani di Marc' Antonio, ehe per trarne utile
1' intaglio al Baviera. II qual Marc' Antonio, fe
non era 1' opera mia, sarebbe stato da Papa Leone
(soU ßeissen Clemente VII) della sua temeritä degna-
mente punito. Lod. Dolce Dialogo della Pittura,
intitolato 1' Aretino , pag. 44. Ediz, di Firenze
1735. gr- 8. p. 238.
Vafari *) sd)vieb au^ einem CSebaebmißWet,
bafi es jroatyS Blatter geroesen: Fece Giulio Ro-
mano in venti foglj intagliare da Marcantonio, in
quanti diversi modi, attitudini, e positure giac-
ciono i disonesti uomini con le donne, e ehe fu
Peggi° , a ciaseun modo **) fece Messer Pietro
Aretino un disonestissimo sönetto, in tanto, ehe
io
*) Vite de' Pittori &c. ediz, di Firenze, 1772, 4,
pag. 2$2.
**) Kretin nannte fc in seinem ^ries an 3ßtti i XVI modi.
 
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