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DE GLI A N
FI TEATRI
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pera sua, per la nuova opinione intorno a
quest’ Ordine, affèrmasse il quarto piano del
p.a.z.6.,’ Coliseo esser Corintio come il terzo: per
<-2,4’ ' verità Corintii ne sono i capitelli, e limili
a quelli del terz’ordine, con quattro volu-
te, e due mani di foglie lisce , benché i
modiglioni nel Fregio Io facciano diventa-
re ordine Romano, come l’affermò il Ser-
lio, il quale osservò per detti modiglioni
farli tal’ effètto , che tutto il Sopraornato
vien’a rassèmbrare una cornice sola, e pa-
rer però, che sé ne incoroni l’edilizio tut-
to , dille anche il Desgodetz . La somi-
glianza, che hanno gli Ordini vicini, come
il Romano, e’l Corintio , e come il Dori-
co e ’l Toscano, e qualche licenza che 1 ’ Ar-
chitetto in elsi si prenda , non gli dee far
confonder tra se.
Gli stipiti che sopravanzano , figu-
ran travi , quali posavano in piedi nelle
mensole , che si veggono intorno , e
fèndendo l’architrave , e trapalando la
cornice, tenean sollevato , e soflentava-
no con le lorteste il tendone, con cui si co-
privano gli spettatori , di che parleremo a
suo luogo. Che così fosse, n’abbiam cer-
tezza dagl’incavi, che son ne’modiglioni,
ne’quali si faceano entrar Mantenne , e da
i fori, che corrispondononella cornice, nè
si sarebbe in altro modo potuto far’ uso del-
la gran tenda. Così per l’appunto intese,
e rappresentò già anche il Barbaro nel libro
quinto, ove del Teatro, con le travi in pie-
di, e di più con quella fascia sopra il cor-
nicione , di cui ho parlato poco fa. Io ho
fatto aggiunger di più nel mio disegno quel-
la spezie di merli, fatti a piramidette con
palle sopra , quale ornamento nella cima
male è fiato tralasciato da tutti gli altri ,
mentre lo veggiamo concordemente nelle
Medaglie tutte. Non sidamente era gra-
zioso per finimento, ma necessàrio per mag-
gior sicurezza del cornicione, contrapesan-
done lo sporto.
Che fosse lavorato al di fuori con gli stes-
siquattr’ordini anche il Capuano, si asse-
risce comunemente ; ma come poteasi afi
fermar tanto, senza averne veduto più di
due arcate del primo , e più basso piano,
che sole restano ? e quando ninna essèndo-
ne conservata delle parti superiori, appena
si può aver certezza, se i quattro piani vi
fossèro ? nulla ossa certamente , che la
fabrica non potesse procedere con l’istess’
ordine anche nel di sopra, come la Vero-
nese, e quelle di Fola , e di Nimes. De’
due archi conservati a Capua va in contro-
versia , se sian Dorici, come gli fiimò il
Sanfelici, o Toscani, come gli giudica il
Canonico Mazochio . Secondo l’idea che
corre de gli Ordini, strana parrà cotal di-
sputa ; ma secondo quella , eh’ io ne ho,
credo poter naseere di leggeri anche tra più
intendenti, Però l’Arena di Pola fu detta
Dorica dal Serlio , Toscana dal Palladio.
Daviler Architetto Franzesè dice Toscana
quella di Nimes , che gli altri Dorica ;
l’Atlante della Città di Francia la vuol
Toscana siotto, Dorica sopra. L’Arco,eh’è
in Verona, de’Gavii fu detto Composito
dal Serlio, Corintio dal Barbaro. NelCo-
liseo Dorico si dice il primo piano \ non per
tanto fa il Fregio lilcio, e nudo; Corintio
il terzo, pure fuor de’capitelli non ha in-
tagli, nè ornamenti ; Comporlo il quarto,
pure ha i capitelli Corintii, e limili al ter-
zo. Le Colonne una sopra l’altra non di-
minuiseono secondo le regole, ma son tutte
d’una grossezza; e i vani archeggiati, e le
parti , e gli ornamenti, e i moduli non
hanno ne’diversi piani quella diversità di
proporzioni, che si crede essenziale a i di-
vertì Ordini. Il Fontana dopo il prospetto
del Coliseo non dà , come conveniva , le
parti in grande, e in misiira, e disegnate
esattamente, e dice non darle, perchè quel-
le modinature siotto gli occhi non siodisfan-,
no, avendo i membri ingranditi per la di-
fianza ; ma quello fiesso era per l’arte un
gran documento.. Fu chi notò non esser de-
licatamente lavorati nel Galileo i capitelli
Corintii: ma ridicolo , sarebbe fiato l’in-
tagliar le fòglie in quell’altezza , e in tal
fabrica, come ridicolo sarebbe il prender-
ne esempio per farle lisce in una siala. Per
le misure, e per le parti si suol creder det-
to tutto, quando si è detto il nome dell’
Ordine; ma reità a vedere, se la regola
delle proporzioni, e de’ membri , che si è
da molti fissàta negli Ordini, si tenessè da
gli Antichi per legge perpetua, e universa-
le, o pur variassèro nell’istess’Ordine lemi-
sure, e i modi secondo il diverso genere de
gli edifizj, e secondo il giudizio dell’Ar-
chitetto, e le circofianze , il che vuol’in-
tenderli con moderazione , e dentro certi
limiti ; perchè io veggo Vitruvio, dopo a-
ver trattato interamente delle colonne ne i
Tempi , quando viene a parlar del Teatro,
trattarne di nuovo, e dire, che le propor-
zioni, e le misure non debbono essèr le
istesse ne gli edifizj siacri , ove tutto dee
spirar gravità, e ne’portici, ed altre opere,,
cui ben si confà la sveltezza, Tanto più pe-
rò mi par bizarro il pensier che si legge in
due valenti ArchitettiFranzesi, che hanno Eeea^,e
fatto il Parallelo dell* Architettura antica, e cbambray'
moderna ; cioè che d’ Ordine Folcano non
abbiamo altro d’antico , e da cui si possa
ricavarlo, se non la colonna Traiana , a
cui
DE GLI A N
FI TEATRI
100
pera sua, per la nuova opinione intorno a
quest’ Ordine, affèrmasse il quarto piano del
p.a.z.6.,’ Coliseo esser Corintio come il terzo: per
<-2,4’ ' verità Corintii ne sono i capitelli, e limili
a quelli del terz’ordine, con quattro volu-
te, e due mani di foglie lisce , benché i
modiglioni nel Fregio Io facciano diventa-
re ordine Romano, come l’affermò il Ser-
lio, il quale osservò per detti modiglioni
farli tal’ effètto , che tutto il Sopraornato
vien’a rassèmbrare una cornice sola, e pa-
rer però, che sé ne incoroni l’edilizio tut-
to , dille anche il Desgodetz . La somi-
glianza, che hanno gli Ordini vicini, come
il Romano, e’l Corintio , e come il Dori-
co e ’l Toscano, e qualche licenza che 1 ’ Ar-
chitetto in elsi si prenda , non gli dee far
confonder tra se.
Gli stipiti che sopravanzano , figu-
ran travi , quali posavano in piedi nelle
mensole , che si veggono intorno , e
fèndendo l’architrave , e trapalando la
cornice, tenean sollevato , e soflentava-
no con le lorteste il tendone, con cui si co-
privano gli spettatori , di che parleremo a
suo luogo. Che così fosse, n’abbiam cer-
tezza dagl’incavi, che son ne’modiglioni,
ne’quali si faceano entrar Mantenne , e da
i fori, che corrispondononella cornice, nè
si sarebbe in altro modo potuto far’ uso del-
la gran tenda. Così per l’appunto intese,
e rappresentò già anche il Barbaro nel libro
quinto, ove del Teatro, con le travi in pie-
di, e di più con quella fascia sopra il cor-
nicione , di cui ho parlato poco fa. Io ho
fatto aggiunger di più nel mio disegno quel-
la spezie di merli, fatti a piramidette con
palle sopra , quale ornamento nella cima
male è fiato tralasciato da tutti gli altri ,
mentre lo veggiamo concordemente nelle
Medaglie tutte. Non sidamente era gra-
zioso per finimento, ma necessàrio per mag-
gior sicurezza del cornicione, contrapesan-
done lo sporto.
Che fosse lavorato al di fuori con gli stes-
siquattr’ordini anche il Capuano, si asse-
risce comunemente ; ma come poteasi afi
fermar tanto, senza averne veduto più di
due arcate del primo , e più basso piano,
che sole restano ? e quando ninna essèndo-
ne conservata delle parti superiori, appena
si può aver certezza, se i quattro piani vi
fossèro ? nulla ossa certamente , che la
fabrica non potesse procedere con l’istess’
ordine anche nel di sopra, come la Vero-
nese, e quelle di Fola , e di Nimes. De’
due archi conservati a Capua va in contro-
versia , se sian Dorici, come gli fiimò il
Sanfelici, o Toscani, come gli giudica il
Canonico Mazochio . Secondo l’idea che
corre de gli Ordini, strana parrà cotal di-
sputa ; ma secondo quella , eh’ io ne ho,
credo poter naseere di leggeri anche tra più
intendenti, Però l’Arena di Pola fu detta
Dorica dal Serlio , Toscana dal Palladio.
Daviler Architetto Franzesè dice Toscana
quella di Nimes , che gli altri Dorica ;
l’Atlante della Città di Francia la vuol
Toscana siotto, Dorica sopra. L’Arco,eh’è
in Verona, de’Gavii fu detto Composito
dal Serlio, Corintio dal Barbaro. NelCo-
liseo Dorico si dice il primo piano \ non per
tanto fa il Fregio lilcio, e nudo; Corintio
il terzo, pure fuor de’capitelli non ha in-
tagli, nè ornamenti ; Comporlo il quarto,
pure ha i capitelli Corintii, e limili al ter-
zo. Le Colonne una sopra l’altra non di-
minuiseono secondo le regole, ma son tutte
d’una grossezza; e i vani archeggiati, e le
parti , e gli ornamenti, e i moduli non
hanno ne’diversi piani quella diversità di
proporzioni, che si crede essenziale a i di-
vertì Ordini. Il Fontana dopo il prospetto
del Coliseo non dà , come conveniva , le
parti in grande, e in misiira, e disegnate
esattamente, e dice non darle, perchè quel-
le modinature siotto gli occhi non siodisfan-,
no, avendo i membri ingranditi per la di-
fianza ; ma quello fiesso era per l’arte un
gran documento.. Fu chi notò non esser de-
licatamente lavorati nel Galileo i capitelli
Corintii: ma ridicolo , sarebbe fiato l’in-
tagliar le fòglie in quell’altezza , e in tal
fabrica, come ridicolo sarebbe il prender-
ne esempio per farle lisce in una siala. Per
le misure, e per le parti si suol creder det-
to tutto, quando si è detto il nome dell’
Ordine; ma reità a vedere, se la regola
delle proporzioni, e de’ membri , che si è
da molti fissàta negli Ordini, si tenessè da
gli Antichi per legge perpetua, e universa-
le, o pur variassèro nell’istess’Ordine lemi-
sure, e i modi secondo il diverso genere de
gli edifizj, e secondo il giudizio dell’Ar-
chitetto, e le circofianze , il che vuol’in-
tenderli con moderazione , e dentro certi
limiti ; perchè io veggo Vitruvio, dopo a-
ver trattato interamente delle colonne ne i
Tempi , quando viene a parlar del Teatro,
trattarne di nuovo, e dire, che le propor-
zioni, e le misure non debbono essèr le
istesse ne gli edifizj siacri , ove tutto dee
spirar gravità, e ne’portici, ed altre opere,,
cui ben si confà la sveltezza, Tanto più pe-
rò mi par bizarro il pensier che si legge in
due valenti ArchitettiFranzesi, che hanno Eeea^,e
fatto il Parallelo dell* Architettura antica, e cbambray'
moderna ; cioè che d’ Ordine Folcano non
abbiamo altro d’antico , e da cui si possa
ricavarlo, se non la colonna Traiana , a
cui