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https://doi.org/10.11588/diglit.26545#0037
fé quello per fortenon folle di buona qualità , e nongliandalfe
a genio , gliene farò aflaggiare un’ altro: ne ho di più forti, ed
affai gagliardi, e brufchi.
A. Signore, quello è buoniffimo, e molto mente,, e bruf-
co, io non lo vorrei più gagliardo. Non bevo volentieri vi-
ni tanto gagliardi, e potenti, perché mi danno, e mi montano
fubbito allatefta: dipoimi frallornanotalmente latcfta, che mi
rendono, incapace di far qualche cola , avanti d’aver un poco
ripofato e fatto un piforetto fopra una Tedia d’appoggio fubbito
doppo il palio : ed a quell’ effetto mi appoggio ad una fedia, efe
non dormo, e non mi appiforo,almeno mi npofo.
B. Finquì, mioPadrone, non ci è male alcuno, purchèlei
non dorma un gran pezzo: però i Signori Medici dicono, ch’-egli
fia molto meglio l’allenerfene affatto doppo il palio, che l’av-
verar cill.jofeguo la loro opinione , edil loro conligliodaonde
non dormo mai doppo pranfo , fe non che di rado, e folamente
allorquando mi ritrovo in compagnie tali, dalle quali non mene
pollo andar via fenza far qualch’ eccedo.
A. Ma adefib vorrei, che lei mangiaffe, beveffe , Helfe
allegramente,e di buona voglia, come appunto era nel giardino.
B. Signor mio, io mangio bene, e bevo ancor meglio.
Egli fi fa bene, che non fi ffia a tavola peraltro, che per menar
ben bene i denti, e itar’allegramente: ma ho già mangiato e be-
yùto abballarla. Il mio filomaco nonne può più, effóndo io di
poco palio, sd il vino comincia a far’il tuo effetto : egli balla
per oggi .La natura è contenta dì poco. Lei veramente fi tratta
molto bene, ed ha fatto allefiire tante vivande, che farebbero
fiate a'pbaftanza per feiPerfone . Lei diceva, eh’ io non Pavere!
recato incomodità veruna, ma vedo bene, che lei s’incomodi
per amor mio, avendo fatto apparecchiare, allefiire, e cu-
cinare pietanze.limili, e così fquifìte, regalate, e fontuofe >
che quello palio, che del refto averebbe dovuto efi'er fempli-
ce , ed ordinario, le collera molti denari :
a genio , gliene farò aflaggiare un’ altro: ne ho di più forti, ed
affai gagliardi, e brufchi.
A. Signore, quello è buoniffimo, e molto mente,, e bruf-
co, io non lo vorrei più gagliardo. Non bevo volentieri vi-
ni tanto gagliardi, e potenti, perché mi danno, e mi montano
fubbito allatefta: dipoimi frallornanotalmente latcfta, che mi
rendono, incapace di far qualche cola , avanti d’aver un poco
ripofato e fatto un piforetto fopra una Tedia d’appoggio fubbito
doppo il palio : ed a quell’ effetto mi appoggio ad una fedia, efe
non dormo, e non mi appiforo,almeno mi npofo.
B. Finquì, mioPadrone, non ci è male alcuno, purchèlei
non dorma un gran pezzo: però i Signori Medici dicono, ch’-egli
fia molto meglio l’allenerfene affatto doppo il palio, che l’av-
verar cill.jofeguo la loro opinione , edil loro conligliodaonde
non dormo mai doppo pranfo , fe non che di rado, e folamente
allorquando mi ritrovo in compagnie tali, dalle quali non mene
pollo andar via fenza far qualch’ eccedo.
A. Ma adefib vorrei, che lei mangiaffe, beveffe , Helfe
allegramente,e di buona voglia, come appunto era nel giardino.
B. Signor mio, io mangio bene, e bevo ancor meglio.
Egli fi fa bene, che non fi ffia a tavola peraltro, che per menar
ben bene i denti, e itar’allegramente: ma ho già mangiato e be-
yùto abballarla. Il mio filomaco nonne può più, effóndo io di
poco palio, sd il vino comincia a far’il tuo effetto : egli balla
per oggi .La natura è contenta dì poco. Lei veramente fi tratta
molto bene, ed ha fatto allefiire tante vivande, che farebbero
fiate a'pbaftanza per feiPerfone . Lei diceva, eh’ io non Pavere!
recato incomodità veruna, ma vedo bene, che lei s’incomodi
per amor mio, avendo fatto apparecchiare, allefiire, e cu-
cinare pietanze.limili, e così fquifìte, regalate, e fontuofe >
che quello palio, che del refto averebbe dovuto efi'er fempli-
ce , ed ordinario, le collera molti denari :