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CURZIO MAZZI
» mi parevano di molto conto; e cosi ordinati, postili
» nelle casse per questo effetto accomodate. E già ho
» piene di libri manuscritti casse sessanta una, che sa-
» ranno appresso pezzi tre milla: e poi ho cominciato a
» scegliere gli stampati, fra’ quali non mancherà cosa da
» portarsi a Roma » (1). Se non che, dopo quel primo
stupore destato dalla ricchezza della Biblioteca, diminuì la
meraviglia in lui avvezzo ai tesori della Vaticana : onde in
una lettera all’Alemanni dà questo giudizio della Palatina
e dell’ ordinamento suo : « E per sua sodisfattione deve
» sapere che questa celebratissima bibliotheca non mi
» riesce né secondo la fama né secondo il credito che
» di lei da tutti s’ era conceputo : e questo non per de-
» fetto di libri, che abondano d’ogni sorta in ogni ma-
» teria, ma per la pocha cura di quelli che (né) hanno
» tenuto cura, e negligenza manifesta di bibliothecarij,
» che in tanto tempo non sono stati da tanto di formar
» un Indice et ordinar questi libri; né parlo adesso delli
» stampati, dove pare che la colpa sia meno, ma de’
» manuscritti e principalmente greci e latini, già che in
» essa (Biblioteca) non se ne può bavere una metrica
» notizia d’ essi ; né mancho l’huomo puoi havere questa
» sodisfattione di saper quale sia il loro numero; ma
» ogni cosa si sia maneggiata alla cieca. Io equa dentro
» insin hora non ho possuto trovar Indice che mi gui-
» dasse a cosa ferma, se non delli greci, delli quali io
» già ne portavo uno da Roma, dove minutissimamente
» metteva il loro numero e li trattati che in essi si con-
» tenevano; quale me 1’ ho trovato fidelissimo a Monacho
(I) Lettera (1622, decembre 23) dell’Allacci, da Heidelberg, al car-
di». Ludovisi. Ms. cit. B. 38, c. 247‘ (minuta autogr.); Theiner, Schenkuncj
ecc. pag. 64.
CURZIO MAZZI
» mi parevano di molto conto; e cosi ordinati, postili
» nelle casse per questo effetto accomodate. E già ho
» piene di libri manuscritti casse sessanta una, che sa-
» ranno appresso pezzi tre milla: e poi ho cominciato a
» scegliere gli stampati, fra’ quali non mancherà cosa da
» portarsi a Roma » (1). Se non che, dopo quel primo
stupore destato dalla ricchezza della Biblioteca, diminuì la
meraviglia in lui avvezzo ai tesori della Vaticana : onde in
una lettera all’Alemanni dà questo giudizio della Palatina
e dell’ ordinamento suo : « E per sua sodisfattione deve
» sapere che questa celebratissima bibliotheca non mi
» riesce né secondo la fama né secondo il credito che
» di lei da tutti s’ era conceputo : e questo non per de-
» fetto di libri, che abondano d’ogni sorta in ogni ma-
» teria, ma per la pocha cura di quelli che (né) hanno
» tenuto cura, e negligenza manifesta di bibliothecarij,
» che in tanto tempo non sono stati da tanto di formar
» un Indice et ordinar questi libri; né parlo adesso delli
» stampati, dove pare che la colpa sia meno, ma de’
» manuscritti e principalmente greci e latini, già che in
» essa (Biblioteca) non se ne può bavere una metrica
» notizia d’ essi ; né mancho l’huomo puoi havere questa
» sodisfattione di saper quale sia il loro numero; ma
» ogni cosa si sia maneggiata alla cieca. Io equa dentro
» insin hora non ho possuto trovar Indice che mi gui-
» dasse a cosa ferma, se non delli greci, delli quali io
» già ne portavo uno da Roma, dove minutissimamente
» metteva il loro numero e li trattati che in essi si con-
» tenevano; quale me 1’ ho trovato fidelissimo a Monacho
(I) Lettera (1622, decembre 23) dell’Allacci, da Heidelberg, al car-
di». Ludovisi. Ms. cit. B. 38, c. 247‘ (minuta autogr.); Theiner, Schenkuncj
ecc. pag. 64.