170 QUARANTA
tudine di quelli avósiiotcraroi, fiorila, si addimandava 1). Se
«on che la dolcezza, che ispiravano i lusinghieri suoi canti,
ben presto tramutavasi in acuto cordoglio. Fra gli odorati
calici delle rose, e le dense chiome del fresco prato, bian-
cheggiavan le ossa ed i teschi degl'infelici, che, presi di
quel concento insidiatore , avevan finita miseramente su
quel lido i giorni. La Sirena dunque è la vera musa , la
sola che sappia cantare il tremendo mistero della vita, la
gioia ed il pianto, i due elementi che temprandosi insie-
me l'ormano tanta parte dell'armonia del mondo. Quindi
affascinato qual ne tocca i lidi.
Stolto chi le Si reni appressi e ascolti ;
L,a -patria ei più non rivedrà, nè in festa
Incontro gli verranno e sposa e figli :
Ma le Sirene co IT arguto canto
Lusingheranlo assise in grembo a un prato,
Dove qua e là d'umane ossa vedrai
E di putride carni ingombro il suolo.
Or tu va innanzi a tutta lena e chiudi
Con vergin cera a?fidi tuoi le orecchie ,
Perchè a quel suono ingannator sian sorde.
Che se (P udirlo poi desio ti punga ,
Quanti son teca all'arbor della nave
Leghinti ritto con le mani e i piedi;
E ad esso in cima della fune i capi
Ravvolgano, onde a te delle Sirene
La cara voce d'ascoltar fia dato.
Che se tu chiegga, per comando o priego,
Esser disciolto ; le ritorte addoppinsi.
j) Vedi le Ruine antiche di Ca- pri da me illustrale pag. ìtì.
tudine di quelli avósiiotcraroi, fiorila, si addimandava 1). Se
«on che la dolcezza, che ispiravano i lusinghieri suoi canti,
ben presto tramutavasi in acuto cordoglio. Fra gli odorati
calici delle rose, e le dense chiome del fresco prato, bian-
cheggiavan le ossa ed i teschi degl'infelici, che, presi di
quel concento insidiatore , avevan finita miseramente su
quel lido i giorni. La Sirena dunque è la vera musa , la
sola che sappia cantare il tremendo mistero della vita, la
gioia ed il pianto, i due elementi che temprandosi insie-
me l'ormano tanta parte dell'armonia del mondo. Quindi
affascinato qual ne tocca i lidi.
Stolto chi le Si reni appressi e ascolti ;
L,a -patria ei più non rivedrà, nè in festa
Incontro gli verranno e sposa e figli :
Ma le Sirene co IT arguto canto
Lusingheranlo assise in grembo a un prato,
Dove qua e là d'umane ossa vedrai
E di putride carni ingombro il suolo.
Or tu va innanzi a tutta lena e chiudi
Con vergin cera a?fidi tuoi le orecchie ,
Perchè a quel suono ingannator sian sorde.
Che se (P udirlo poi desio ti punga ,
Quanti son teca all'arbor della nave
Leghinti ritto con le mani e i piedi;
E ad esso in cima della fune i capi
Ravvolgano, onde a te delle Sirene
La cara voce d'ascoltar fia dato.
Che se tu chiegga, per comando o priego,
Esser disciolto ; le ritorte addoppinsi.
j) Vedi le Ruine antiche di Ca- pri da me illustrale pag. ìtì.