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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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Rucca, Giacomo: Dell'uso de' sotterranei anfiteatrali: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0247
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SOTTERRANEI ANFITEATRALI 235

sino al velario dell'anfiteatro, cioè a dire sino alla sua
sommità, dalle forze moventi di una macchina :

Et pegma, et pueros inde ad velario, raptos.

Un toro rapito dal bel mezzo dell1'Arena , che mostrava
di portar sul dorso Ercole in cielo, cioè la immagine di
Domiziano sotto le sembianze di Ercole, ricorda Marziale
nell5 Epig. ió.° de spect. , e con la solita sua adulazione
P attribuisce più a portento di religione , che a giuoco di
arte :

Raptus abit media quod ad aethera taurus arena,
Non fuit hoc artis , sed pietatis opus.

Ma perchè avesse luogo la magìa del rapimento, e il
pio comento del poeta, quantunque adulatorio, è forza crede-
re , che il toro avesse in se i principii del suo moto aereo,
cioè a dire che fosse un automato. A quelli, che sono di
poca fede , rammentiamo le maraviglie di Archimede, og-
gigiorno appena credibili anche ai più provetti dell'arte.
Ma senza rimontare a quel portentoso ingegno, e per dir co-
sa più analoga alla materia, qual è de'moderni Meccanici,
che ardisca mandare ad effetto quel che Plinio racconta
dell'Anfiteatro di legno di Cajo Curione, quel medesimo
denominato poi tromba e face della guerra civile tra Ce-
sare e Pompeo ? Non potendo egli superare nelle ricchez-
ze e nell'apparato il Teatro di Scauro, magnificenza che
sbalordì la stessa Roma già signora del mondo, pensò di
 
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