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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Pais, Ettore: Le colonie militari dedotte in Italia dai triumviri e da Augusto ed il catalogo delle colonie italiane di Plinio
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0052

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-41-

Può tuttavia sorprendere il vedere due sole co-
lonie in tutta la valle del Po, compreso il Piemonte;
ma ciò può trovare la sua spiegazione nella pro-
tezione, che le città nemiche ad Antonio, poterono
sperare da Ottaviano stesso. La Transpadana che
aveva ottenuta pochi anni prima di Filippi la citta-
dinanza da Giulio Cesare, doveva serbar gratitu-
dine all' erede di lui, che anzi la Transpadana non
solo venne punita, ma dopo Filippi cessò di esser
provincia e giusta i desiderii del Dittatore, fu de-
finitivamente riunita all'Italia. ')

Ottaviano che dapprima aveva ottenuto il pri-
vilegio di dedurre tutti i soldati, anche quelli di
Antonio, dovette in parte rinunziarvi, causa la
gelosia di Fulvia, che inviò il cognato ed i figli di
Antonio a tener compagnia a lui ; ed egli non solo
tollerò la loro presenza ma permise, che, contro
i patti, i soldati di Antonio venissero dedotti da
duci antoniani e così Cremona fu dedotta con pro-
babilità da Asinio Pollione e Benevento da L. Mu-
nazio Planco, ambedue buoni amici di Marco Anto-
nio. Così probabilmente furono colonie antoniane
Ancona, Pisaurum, Bononia e forse Ariminum e
Sutrium,2) mentre non siamo in grado che di anno-
verare Capua, Tergeste e forse Tuder fra le Ce-
sariane.

Veniamo ora alla seconda parte di questo lavoro
ossia alle 28 colonie di Augusto. Questi nell'in-
dice delle sue gesta dopo aver menzionate le co-
lonie da lui dedotte nelle provincie dice: " Italia
" aut[em XXVIII colo]nias quae vivo me celéberri-
" mae et frequentissimae fuerunt, [meo iussu et no-
" mine] deductas habet. „ 3)

») La Gallia Transpadana (intesa col più largo senso e
non già come la XI Regione di Augusto) era favorevole
a G. Cesare, v. Cic. ad fam. XVI, 12, 4 " quas ambas habet
inimicissimas (Gallias) praeter Transpadanos „ e Cesare
istesso fa dire da Labieno dei soldati cesariani " Hae co-
piae quas videtis, ex delectibus horum annorum in cite-
riore Gallia sunt refectae, et plerique sunt ex coloniis
Transpadanis „ de beli. civ. Ili, 87. Durante la guerra
di Modena la cisalpina, Cic. Phil. Ili, 13, 37, e anche
particolarmente la Transpadana in cui Antonio aveva ri-
posta la sua fiducia, Cic. Phil. X, 10, furono a lui nemiche,
cf. ad fam. XII, 5, 2. Tra le città ostili ad Antonio è ci-
tata Patavium Phil. XII, 10, pure ivi non fu dedotta nes-
suna colonia. Si noti però che allora Ottaviano faceva
finta di stare dalla parte del Senato e doveva frenare an-
che le ire del collega.

») Non è privo d'interesse il fatto che alcune delle co-

Or bene a me pare che in queste 28 città siano
da contare alcune delle 18 città che abbiamo testé
ricercate. Augusto dopo aver dato il numero di
tutti i soldati che furono sotto le armi dice : " ex
quibus deduxi in colonias aut remisi in municipia
sua stipendis emeritis millia aliquanto plus quam
trecenta, et hs omnibus agros adsignavi aut pe-
cuniam prò praemis militiae dedi. „ *) Altrove dice
che assegnò delle terre nel 723 e nel 740ó) e in
un altro luogo egli dice di aver rimessi i veterani
nei loro municipii nel 747, nel 748, nel 750, nel 751
e nel 752.e)

Non tutti i 300 mila veterani furono dunque
dedotti nelle colonie ma solo una parte, e questi
furono dedotti tanto nelle 28 coloniae d'Italia
quanto nelle 40 e più colonie provinciali.

Di questi 300 mila quanti furono dedotti in
Italia? Mi pare che lo dica Augusto stesso lad-
dove parla delle sue largizioni : " In colonis militum
meorum consul quintum ex manibiis viritim millia
nummum singula dedi, acceperunt id triumphale
congiarium in colonis hominum circiter centum et
viginti millia. „ 7) L'anno V del suo consolato cor-
rispondendo all'anno 725 u. c. due anni dopo della
battaglia di Azio, ne viene che egli aveva nelle sue
colonie in quel tempo, 120 mila veterani circa. Au-
gusto altrove parla è vero, di colonie dedotte nel-
l'Africa, nella Macedonia, nella Sicilia, nell'Acaia,
nella Siria, nell'Asia, nella Spagna, nella Gallia
Narbonense; ma se eccettuiamo Raurica e Lugclu-
num dedotte da Munatio Planco nel 711 u. c. / 43
a. C.8) e che non furono calcolate da Augusto fra
le sue, non si ha esempio di alcuna colonia di
Augusto dedotta in questi paesi prima della bat-
taglia di Azio ; mentre dopo di allora abbiamo si-

ionie antoniane erano poste in continuità sulla stessa
linea quali Ancona, Pisaurum, Ariminum e Bononia.

3) Mommi. Ancyr. 5. 36 testo del Bergk. Gòttingen 1873.
Il numero di 28 non è serbato nel testo latino bensì nella
versione greca stxoai oxrcJ, Svetonio doveva avere pre-
sente il testo d'Augusto allorquando scrisse Aug. 46.
" Italiani duo detriginta coloniarum numero deductarum
ab se frequentavit. „

*) Montini. Ancyr. I, 17. Il numero completo dei soldati
d'Augusto manca nell' iscrizione tanto latina che greca. Il
Mommsen propende alla congettura Gronoviana: quin-
genta, il Bergk propone: sescenta.

6) Mommi. Ancyr. Ili, 22.

6) Monum. Ancyr. Ili, 28.

7) Monum. Ancyr. Ili, 17.

8) v. Wilmanns. n. 1112. Augusto nomina solo quelle
dedotte nella Gallia Narbonense.

Museo italiano di antichità classica.

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