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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Pais, Ettore: Le colonie militari dedotte in Italia dai triumviri e da Augusto ed il catalogo delle colonie italiane di Plinio
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0057

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- 46

La dichiarano colonia militare, un titolo urbano
di un veterano della IIa coorte pretoria dedotto in
Dertona, il quale cessò di appartenere alla tribù
Scaptia per far parte della Pomptina propria ad
essa (v. Grotefend, Imper. Roman, tributim de-
script, p. 15) ed un passo assai notevole di Stra-
bone, V, p. 217, 2, il quale dice della regione in cui
giaceva questa città " evavdqsl à'ofiws ft %mqa xal
%ò GTQaTimzixòv ivrevOev rò nXtov ètìxl xal %ò rwv
iTtmxcòv nXfjd-og wv xal rj avyxXìjtog (ossia il se-
nato romano) Xa^àvei trjv ffvvra'giv. „ Strabone la
chiama inoltre ib. nóXi? àì-wXoyog. Se alle cose già
dette aggiungiamo che essa è l'unica colonia della
regione nominata da Plinio e che era posta pro-
prio in mezzo ad un paese non perfettamente in-
civilito e romanizzato troveremo alquanto proba-
bile che essa fosse una delle ventotto colonie.

2. LVCA. È una colonia triumvirale, v. so-
pra p. 38, n. 12, sotto i duoviri, v. Gori, II, 21
CjYINQ^fi • PATRON-COLON et sqq. Niuna ra-
gione particolare ci consiglia a collocarla fra le
ventotto.

3. PISAE: sotto i duoviri; COLONlS IVLIEN-
SIBVS • COLONIAE • OPSEQVENTI • IVLIAE PISA-
NAE cf. Decreti della col. ed. Lupi, I, v. 36. Gli
onori che la colonia decretò alla memoria di Lucio
e Gaio Cesare figli di Augusto, e l'essere stato, il
primo di costoro patrono della colonia, come ri-
caviamo dai famosi Decreti, chiamati volgarmente
cenotafii pisani, sono fatti che s'accordano assai
bene ad una colonia Augustea. Anco Augusta Prae-
toria, C. I. L. V, n. 6835, e Brixia, C. I. L. V, in-
dices p. 1155 ad n. 4306, ossia due colonie augustee
s'ebbero a patrono Caio Cesare fratello di Lucio.

4. COSA. Le seguenti parole di Plinio porgono
delle difficoltà non facili a superare: " Cosa Vol-
centium a populo romano deducta Graviscae Ca-
strum novum Pyrgi. „ Gli editori di Plinio com-
preso il Detlefsen pongono un punto dopo deducta.
Il Mommsen ') e prima il Madvig"2) invece lo pon-
gono dopo Volcentium, escludendo Cosa dal numero
delle colonie pliniane, dando invece questa qualità

») Mommsen, Rist. d. I. Monn. Rom, od. Blacas, III,
p. 186.

2) Madvig, Op. Acad. I, p. 299.

s) Zumpt, op. cit. Beloch, op. cit. p. 142,

*) Strabone laddove avrebbe dovuto parlarne, v. p. 225,8,

alle seguenti città. Questi due dotti pensano che la
Cosa colonia latina fosse nella Campania e non nel-
l'Etruria : contro tale tesi combatterono lo Zumpt
ed il Beloch, e per quanto a me pare con ragione.3)

A me sembra che il modo con cui Plinio noi
§ 50, 59, 107 si esprime a proposito di Luca, di
Sinuessa, di Bcvianum TJndecumanorum, non ren-
dano poi troppo strana la supposizione che le pa-
role deducta a popolo romano si riferiscano tanto
a Cosa, quanto alle città che susseguono.

Nel caso nostro ci basti poi fare osservare che
mentre non v'è prova, per quanto futile, per an-
noverare Cosa fra le colonie augustee ; Graviscae,
Castrum Novum, possono invece accampare qual-
che ragione, sebbene non di primo ordine.

5. GRAVISCAE era già colonia civium roma-
norum e non credo che si possa mettere affatto in
non cale il seguente passo offerto nella miglior re-
dazione del liber coloniarum, p. 220 " Colonia Gravi-
" scos ab Augusto deduci iussa est ; nam ager eius
" in absoluto tenebatur. postea imp. Tiberius etc. „
ove le parole imp. Tiberius mostrano che qui si
intende parlare proprio di Augusto e non di un
Augusto, come spesso avviene in queir opuscolo.

6. CASTRVM NOVVM colonia civium romano-
rum mentre è detta colonia iulia in un titolo del IV
secolo, Creili 1009 ; è chiamata pure colonia in un
titolo dell'età o cesariana o augustea, v. C. I. L. I,
n. 1341, dacché le sigle C • C • N di quel titolo pare
debbano leggersi C(olonis) C(astri) N(ovi). ')

7. PYRGI è una vecchia colonia civium roma-
norum, ma non ci sono dati per ascriverla fra le
augustee. Io penso che Plinio l'abbia nominata
fra le colonie quasi senza accorgersene, tenendo
dietro al periplo, in cui erano nominate le colonie
maritimae ed in cui Pyrgi seguiva naturalmente
alle altre due precedenti.

8. FALISCA. Fu notato esser colonia triumvi-
rale ; niun fatto sicuro prova, per quanto io so, che
vi fosse una colonia falisca dedotta da Augusto,
mentre il titolo orelliano 3310 trovato a Civita

non fa menzione di Castrum Novum; egli descrive con
alquanti particolari Cosa cui dice nófog cui forse vide, come
con qualche probabilità ha congetturato lo Schroeter nel
libro già citato, p. 14. Egli però degna solo del nome di
noXi%vw Graviscae e Pyrgi.
 
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