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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Pais, Ettore: Le colonie militari dedotte in Italia dai triumviri e da Augusto ed il catalogo delle colonie italiane di Plinio
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0068

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51. AVGVSTA TAVRINORVM. C. I. L. V,
p. 799, sotto i duoviri. La dicono colonia oltre
Plinio, Tacito, Hist. II, 66, ed i titoli ad es. 7002,
7003. Strabone non ne fa menzione, il che non reca
meraviglia, poiché egli non è troppo al corrente
dello stato della Transpadana ; ma i numerosi suoi
titoli e gli avanzi di opere architettoniche, come
ad es. la porta Palatina, tuttora esistente, atte-
stano la sua importanza all'epoca imperiale. Il
carattere di colonia militare glielo assicurano pri-
mieramente la sua posizione ed un poco anche
i titoli v. ad es. i n. 7003, 7004, 7005-7009.
L'unica ragione per cui si suole considerarla come
una delle 28 è l'esser detta e IVLIA AVGVSTA,
n. 6954, 7629 e IVLIA AVGVSTA TAVRINORVM,
n. 7047, e con forma abbreviata AVGVSTA TAV-
RINORVM, n. 6480, 6991, 7033 ecc.

52. AVGVSTA PRAETORIA SALASSORVM.
C. I. L. V, p. 757, benché i titoli poco numerosi
che di lei ci restarono non la dicano colonia, ma
solo attestino la forma amministrativa dei duoviri,
pure la dobbiamo considerare come tale, dietro la
testimonianza di Plinio e di Tolomeo. Che anzi
possiamo enumerarla senza il minimo dubbio fra
le colonie augustee. Augusto infatti, dopo che i Sa-

') Il Rudorff Qromat. Institutionen, p. 456, spiega cosi
la lettera di Domiziano : " Augustus natte veteranen der
" vierten Legion in Falerio colonosirt und da das G-ebiet
!< dieser Stadt nicht ausreichte, der Triumviralcolonie Fir-
" munì Land abgenommen. Dies war nicht assignirt und

Firmum vindizirte die Subseciva etc. „ Che i veterani
delle 4 legioni non fossero in Falerio come vuole il Ru-
dorff, ma bensì in Firmum, è cosa abbastanza chiara, ed
è ammessa anche dal Mommsen C. I. L. IX, p. 517, il
quale però è d'accordo con il Rudorff nel credere che Au-
gusto avesse dedotta una colonia a Falerio. Perchè ciò
si debba pensare, non so, dacché Falerio è testimoniato
colonia non prima del tempo degli Antonini, v. IX, n. 5428,
e nella lettera di Domiziano dell'anno 82 d. C. sono no-
minati espressamente i IIII viri, nè parmi giusto ciò che
osserva il Mommsen ad 1, ossia che i quattuorviri " viden-
tur ita poni ut duoviri et aediles coniungantur „ poiché
se ciò suole avvenire in qualche inscrizione municipale, non
so se possa ammettersi nel caso di un decreto imperiale.
Del resto il luogo del liber colon, p. 227, non prova punto
l'esistenza di una colonia augustea in Falerio, nominan-
dovisi solo i fini augustei, i quali si spiegano benissimo
pensando, non già con il Rudorff ed il Mommsen, che Augu-
sto abbia tolto delle terre da Firmum per darle a Falerio,
ma che le abbia prese a Falerio per donarle ai suoi ve-
terani dedotti a Firmum. Ecco il passo sostanziale della
costitutio di Domiziano : " Et vetustas litis, quae post tot
•' annos retractatur a Firmanis adversus Fale | rienses
" vehementer mo movet, cum possessorum securitati vel

lassi furono definitivamente domati nel 729 u. c. / 25
a. C. da Terenzio Varrone, tqhj%lXCov<; óè "Pcofiai'cov
7rs'f,iipag oixiGe lìjv rcóhv AvyoiìGxav ò KuIgccq èv <>)
èGzQaroTrsósvae %wQÙp o Ovàqqwv, x. x. i. Strab. IV,
p. 205, 7, e Dione, LUI, 25, racconta che da Var-
rone avToòv (Setaceao'còv) r) àgCGriq xfjg yfjg rcòf re
ó0qv(fÓQcav TMfìv edoxtrj, xctì nol.iv %riv Avyovdrav
HQcuTWQiaraìv wvofJt,a<j[jiévr]v MÓ%ev.

Finora abbiamo esaminate le notizie che si ri-
feriscono ad ognuna delle colonie dell'indice pli-
niano, ora credo necessario parlare di altre colo-
nie, che dovevano essere nel catalogo augusteo e
che noi non ritroviamo nel nostro testo pliniano.

53. FIRMVM, una delle 18 triumvirali, v. p. 39,
n. 16; C. I. L. IX, p. 508 sqq.. sotto i duoviri. Il
testo di Plinio dei nostri manoscritti, § 111, dice
" Castellum Firmanorum, et super id colonia Ascu-
lum Piceni nobilissima ; „ e neh' indice degli oppida
manca Firmum. Basta volgere uno sguardo ad una
carta geografica per capire che Plinio dopo aver
nominato il Castellum Firmanorum non potesse sal-
tare ad Asculum, ma si può supporre ragionevol-
mente che il testo di Plinio fosse così " Castel-
lum Firmanorum et super id colonia (o coloniae)
Firmum et Asculum etc. *) „ Si può quindi pensare

" minus | multi anni sufficere possint, et divi Augusti di-
u ligentissimi et indulgentissimi [ erga quartanos suos
" principis epistula, qua admonuit eos, ut omnia | subsi-
" civa sua colligerent et venderent, quos tam salubri
" admonitioni | paruisse non dubito ; propter quae posses-
" sorum ius confirmo, valete. „ La spiegazione che mi si
presenta come naturale è questa: Augusto, non ba-
stando le terre di Fermo per i suoi veterani, ne prese
una parte di quelle di Falerio, nella cui pertica infatti
fu trovato in titolo sopra citato, n. 5527. Rimanevano i
subsiciva delle terre di quest'ultima. Ora gli imperatori
alle volte regalavano alle colonie tali ritagli di terra.
cfr.Frontino de controv. II, p. 53. Hygin. de gen. contr. p. 133;
de limit. constit. p. 202; alle volte invece furono restituite
ai paesi ai quali s'erano tolte le terre, cf. Hygin. de condic.
p. 118, Sicul. Flacc. de cond. agr. p. 163. Augusto ordinò
ai suoi veterani di Fermo di restituire i subseciva a Fa-
lerio, salvo ricompensa pecuniaria. Se essi lo abbiano fatto
o no non sappiamo. Forse li vendettero, forse non ubbi-
dirono ad Augusto e li dettero in affitto, cf. Hygin. de
gener. controv. p. 133, ne sappiamo in quanto li colpisse
la legge di Vespasiano che si rivendicò i subseciva non
venduti o non posseduti dietro concessione imperiale. Ma
Domiziano, mosso dalle molte legazioni confermò il di-
ritto dei vecchi possessori, e rinunziò a quelli del fisco,
cf. Front. II, p. 54. Hygin. de limit. p. Ili, de gener. controv.
p. 133. Sicul. Flacc. p. 163. I Firmani colsero l'occasione
per pretendere il possesso dei loro subseciva, il che vuol
dire che sorta era una di quelle irregolarità che sogliono

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