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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Pais, Ettore: Le colonie militari dedotte in Italia dai triumviri e da Augusto ed il catalogo delle colonie italiane di Plinio
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0069

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- 58

tanto ad un errore dell' amanuense, quanto ad una
dimenticanza dell'autore. La deduzione di veterani
in Fermo per parte di Augusto è accertata, nel modo
il più sicuro, dalla celebre epistola di Domiziano ai
Faleriensi (anno 82, p. C.) C. I. L. IX, n. 5420 -
Orelli 3118, ove si fa menzione dei quartani del
divo Augusto che furono collocati in quella colo-
nia. Un ricordo di cotali quartani è forse fatto
nel titolo seguente di Monte San Pietrangioli,
paese che il Mommsen colloca nella pertica di
Falerione, ma che è più vicino a Firmum, IX.
n. 5527, C • VETTI • L • F || VEL ■ TVSCI [| LEGIO-
NIS • Tm !| MACEDONICA- j| AQVILIFEREI.

54. FLORENTIA, una delle 18 colonie trium-
virali, è pure colonia Iulia Augusta, v. p. 39, n. 17.
A quanto è stato detto nulla ho da aggiungere;
solo è a notare che Plinio nomina i Fiorentini fra
gli abitanti degli oppida, e non già fra i coloni,
v. § 52. Ma pare che qui sia un errore del nostro au-
tore, o per dire la parola esatta, sia una svista. Egli
non avendo badato che Florentia era colonia, si di-
menticò di stralciarla dall'indice alfabetico generale-

55. NVCERIA ALFATERNA, una delle 18 trium-
virali, v. p. 38, n. 5, C. I. L. X, p. 124 sotto i
duoviri. Seneca il giovane (n. 4 a. C. t 65 p. C.)
parla già della "Nucerinorum colonia. „ Quaest. Nat.
6, 1, 2, e non v'è ragione di negare fede al passo
del liber coloniarum, p. 235, che la dice dedotta
da Augusto e che " ager eius limitibus Iulianis

generare i processi. Forse li avevano venduti, ma o a
torto o a ragione, negano avere ricevuta o tutta o parte
della somma cui loro dovevano i Faleronienses ; forse si
erano contentati di darli in fitto, e questi ultimi dicevano
invece di averli comperati. Il fatto sta che Diocleziano si
decise in favore di Falerio perchè fece questo ragiona-
mento. In primo luogo v' è il diritto di prescrizione dac-
ché i Falerionenses posseggono da molto tempo. In se-
condo luogo tutte le buone ragioni fanno credere che
posseggano legittimamente perchè Augusto consigliò ai
veterani di Firmum di vendere i subseciva e questi lo
devono avere ubbidito. Forse Diocleziano pensò, ma non

10 scrisse: se i Firmani non le vendettero peggio per
loro.

') Il Mommsen ad C. I. L. X, p. 350, tende a conside-
rare Augustea la colonia di Cuma. Veramente essa non
è detta colonia che in un titolo del terzo secolo, n. 289,
ne è certo che essa sia la colonia di cui parla Petronio
§ 44, 48, 53, 65. Il titolo n. 3703 trovato presso Cuma ed

11 3704 d'origine incerta hanno la sigla C. I che è natu-
rale spiegare C(olonia) I(ulia) ; ma non ci fanno conoscere
il tempo in cui ottenne il diritto coloniale; d'altra parte
poteva essere prima un municipium lulium. Il liber col.

lege Augustiniana militibus est adsignatus. ., Essa
già splendido municipio, non si serbò più in fiore
dopo che divenne colonia come ha dimostrato il
Mommsen ad 1. Plinio § 62, non la dice colonia
sia che la parola colonia manchi nei nostri testi,
sia che egli si sia dimenticato di chiamarla tale.
Del resto i paragrafi di Plinio che si riferiscono
alla Campania sono più liberi nella trattazione e
si vede che lo scrittore si è allontanato più o meno
dal catalogo amministrativo di Augusto. Però il
carattere militare della colonia è pienamente as-
sicurato dalle parole di Tacito, anno 57, p. C.
Ann. XIII, 31 " ceterum coloniae Capua atque
Nuceria additis veteranis firmatae sunt. „ ')

Se ora vorremo comprendere in un solo sguardo
i risultati a cui siamo venuti esaminando le pro^
babilità che stanno per ognuna di queste 54 città,
avremo lo specchietto posto in fine di questa me-
moria, ove sono incluse in parentesi le colonie
non menzionate nel catalogo pliniano.

Questi resultati sono in opposizione a quelli a cui
è venuto il Prof. Beloch, che cioè Plinio abbia solo
nominate le 28 augustee più le 18 triumvirali, to-
gliendole tutte dal catalogo augusteo. Per il che
mi pare che sia necessario il dire alcun che su
questo catalogo augusteo e sull' uso che ne ha fatto
Plinio.

Augusto, lo sappiamo da Plinio, scrisse una di-
scriptio totius Italiae in regiones XI, ed in essa
erano segnati i municipii, le colonie, le prefetture
e forse i vicia) ed era probabilmente una parte

p. 232 dice :< ab Augusto deducta „ ma poco dopo ag-
giunge 8 ager eius in iugeribus veteranis prò merito est
adsignatus iussu Claudi Caesaris. „

Il Mommsen poi, ib. p. 53, crede che Paestum fosse co-
lonia o Cesariana o triumvirale. Ma nè i nummi con la
testa di Augusto e Tiberio nè i duoviri dei nummi stessi
nè il titolo 480 p • clavdivs • c • f | c • sextilivs ■ l • f | dvo ■
, virei | de SENcifes Sententia convincono intieramente. Stra-
bone, V, p. 251, 13 dice di Paestum noiù <faìxrjv ènivoaoy
noTcì/AÒs nlrjaLov elg é'Xt] cu>«xEÓ[X£vog e p. 252, 1, men-
ziona la lvnqóxt]xu xijg yijs che obbligava i suoi abitanti a
9-aluTrovQyeìv xcd xuQi/etas avviaraa^ui xcd c'tkXag xoidvxug
èqyaoLag; circostanze che non solo favorivano una colo-
nia militare, ma che sono in opposizione a quelle condi-
zioni di prosperità e di benessere che erano in quelle colo-
nie, che sappiamo essere state dedotte dai triumviri e
poi da Augusto. Del pari non ho accolto fra le colonie
Parentium che un titolo C. I. L. V, n. 435 nomina colon •
ivl poiché Plinio la conta fra gli oppida.

2) Plinio nomina ad es. fra le prefetture, § 107, Peltui-
num, Reate ib. cf. § 52 " Praefectura Claudia Foroclodi. „
Io supporrei che alcuni dei vici nominati da Plinio derivino
pure dalla descriptio di Augusto per es., § 70. Picentia
 
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