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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Comparetti, Domenico: Frammenti dell'etica di Epicuro tratti da un papiro ercolanese
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0096

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- 85 -

Qualche brano di papiro è caduto nella parte
superiore e quindi oggi non si legge più KAI 1. 1,
di X£IN non rimane che X£ 1. 2, e le lettere PO
1. 2 sono quasi affatto sparite. Si desumono perciò
tutti questi elementi da A.

1. 17-18. Dopo TAYTHI non c'è spazio in
bianco come potrebbe aspettarsi. Pare piuttosto
ce ne fosse dopo £IN nella linea 18, sia per er-
rore, come altrove (col. XVII), sia per segno di
parentesi. Parrebbe poter leggere Kav fo'yoiro yù[Q
t[ò {&)é[X]siv -[wg] oi vvv vtisq . . ., ma v' hanno
delle incertezze nella lezione dell'ultima linea che
mi impediscono di nulla affermare.

Continua l'autore a difendere l'ordine della sua
esposizione di principii e spiega perchè abbia, così
qui come nelle Kvqicu Jó'§m, messi in prima linea
quei principii che già ha rammentati (su Dio, la
morte ecc.); dacché (pare fosse detto in quel periodo
che oggi manca .del principio), dati i principii teorici
generali, questi poi indicano le norme dell'azion
pratica, ed inoltre lo studiar partitamente i pro-
ducenti delle qualità esterne, quali ricchezza ecc.
nel loro rapporto con noi può certamente giovare
al conseguimento dello scopo (nelle mg. x. (pvy.),
ma di niun giovamento sarebbe studiarli nel loro
rapporto coi principii fondamentali ; da ciò deriva
che non se ne dovesse trattare insieme con quelli
ma di quelli si dovesse parlar prima.

Col. XVI.

Anche in questa colonna ^qualche piccolo brano
di papiro è caduto sui margini delle lacune nelle
prime cinque righe e quindi l'esistenza di alcune
lettere non si desume che da A.

1.13. Dove leggevasi 0 in A e quindi io aveva sup-
plito xoìóvoi si vede realmente traccia di lettera
che dovette certamente essere un A ; quindi ora
supplisco TiX]àvoi secondo il senso pure comporta.

1. 14. Realmente il ms. conferma la lezione dv-
GnccQÙyQuqov che per lettera mi fu proposta dal
prof. Gomperz.

1. 20. L'incertezza di taluni segni impedisce di
decidere se debba supplirsi ol jttsv [ovv ovx èm-
t]Qt7Toi<t[£s o altrimenti.

La incompletezza di quanto qui rimane e la lon-
tananza delle idee che qui vengono innanzi da
quanto precede rendono oscuro il contenuto di
questa colonna, singolarmente nel suo rapporto

coll'antecedente. Come si vede, qui si distingue
l'effetto del sapere per immediata evidente cono-
scenza (xut èvàqysiav sv&vg) che la morte deve
venire, avendo sempre presente al pensiero che
moriremo, e quello dell' indagare se e come e
quando si debba morire. Il primo è il concetto
epicureo che anche Filodemo svolge nelle sue con-
seguenze (IIsqì itavàtov, col.. XX Coli. Pr. IX,
p. 39, cfr. Gomperz, Hermes XII, p. 224), e questo
esclude l'altro poiché, come pur Filodemo dice
(col. X ; cfr. Buecheler in Rhein. Mus. XV, 295 sg.) :
ov óiaxQivst (fQtvug t%wv xà noirjrixà rov d-avàxov.
Parrebbe adunque che qui Epicuro, come sopra ha
detto dei noirjvixà %wv e^wd-sv, osservi anche dei
TtoirjTixà tov &avdtov, non essere cioè di alcun
giovamento occuparsene wg nqòg %à xvQiwrara.

E qui si chiude (13 sgg.) quanto l'autore osserva
per eliminare alcuni errori *o malintesi (nlàvoi)
principali che possono essere causa di aberrazione
nelle ccIq. x. yvy. e rendere meno ùnluvi}g la d-swqiu
delle norme secondo cui queste debbonsi gover-
nare. Tralasciandone per brevità alcuni di minore
importanza volge alle conclusioni finali del libro.
(1. 20 Ol fièr ovv . . .).

Col. XVII.

1. 2. Forse dopo òh'yov va supplito tàd'2 l'OY
segnato nell'antico fac-simile oggi non si vede più
per caduta di quel brano di papiro.

1. 5. Non c'è spazio vuoto prima di Sia, benché
certamente un punto si debba segnare in quel luogo.

1. 6. Per errore l'antico amanuense lasciò dopo
NHC lo spazio vuoto che invece doveva trovarsi
dopo A€, ove infatti si apre la parentesi che si
chiude coll'altro spazio vuoto dopo M£TA2EY 1.10.

1. 7. CKACTOC lezione certa ma impossibile e
quindi da me corretta in $xa<rc ov che offre un
senso plausibile.

1. 9. eniAIOKCYOCO lezione chiarissima e chia-
ramente erronea nella quale mi sembra debba ri-
conoscersi una corruzione di £niÀl£3E£AO(0[N.

1. 16-17. MHA£€NAOTC0l chiaro errore per
MHAHPOAOTCOI. Veggasi ciò che intorno a que-
sto luogo ho detto nell'Introduzione.



1. 18. €ni*CONOYNTOC, il solo dei numerosi
errori di questa colonna che si trovi corretto.

Nella conchiusione del libro, che comincia nella
fine della colonna antecedente, l'autore riassume
 
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