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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: I frontoni di un tempio tuscanico scoperti in Luni
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0117

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- 106 -

cencio nell'inforcata un angolo di 45 gradi conia
coscia d., ci dà la direzione della relativa gamba,
la quale doveva esser rigidamente tesa, obliqua
(cfr. il piede nel fr. f) e ritratta indietro presso a
poco come la gamba s. del Niobide armato.l) La
clamide cuoprendo il dorso gira sul fianco s. della
figura, si ripiega sulla coscia s. e viene a cascare
fra le. gambe.

In tale attitudine la descritta figura si inter-
preta da sè stessa; è un Niobide soccombente, un
Niobide anzi adattato per il lato s. del timpano.
Con la testa guarda Apollo nel centro e, col corpo
gravato sulla gamba d., volge le spalle ai colpi ine-
vitabili delle frecce divine, cercando di scansarli in
qualche modo. Forse con la mano d. egli cercava di
estrarsi dal corpo la freccia che l'aveva colpito, co-
me fa il Niobide ferito del Colombario della Villa
Pamphily (Stark, taf. IX, 1), il quale, nel motivo, me-
glio d'ogni altro sembra corrispondere col nostro.

Le proporzioni di questo nostro Niobide essendo
un poco più piccole di quelle del Niobide armato,2)
e il suo piede d. corrispondendo esattamente col
piede s. del supposto secondo Niobide (n. 8), pos-
siamo argomentare che esso nel lato s. del timpano
occupasse un posto parallelo a quello del detto
secondo Niobide, e figurasse per nascita e statura
a lui quasi gemello.

11. Niobide a cavallo. Tav. VI, 1.

Sei fr. di cui tre [a, b, c) congiungibili e due
staccati {d, e).

Il fr. a principale offre la protome acefala di
un cavallo caduto di fronte sulle gambe anteriori,

!) La gamba d. del Niobide armato corrisponde anch'essa
con la gamba offertaci dai fr. a, b, c; quella sporge col gi-
nocchio 0,24, questa 0,26, siccome più sforzata e più curva.

2) Con le misure del Niobide armato date di sopra (p. 104
nota 8) si confrontino le seguenti misure di questo Niobide:

Distanza dei capezzoli.........0,19

Dallo sterno tiroidale all'ombelico .... 0,25 (?)
Dall'inguine alla rotella del ginocchio *) . . 0,29
Dalla rotella del ginocchio alla pianta dei piedi 0,30
Larghezza del piede d. 0,075; lunghezza 0,175.

") La coscia è fatta relativamente più lunga perchè essondo attra-
versata dalla clamide nell'effetto ottico sarebbe altrimenti sembrata spro-
porzionata alla parte inferiore della gamba.

3) La differenza dell'età non vorrebbe dire: Ismeno presso
Tzetzes {CUI. IV) è nominato quarto figlio fra i maschi,
presso Apollodoro (III, 5, 6) terzo; presso Igino {Fab. 11)
secondo.

») Giusta questa versione la strage dei Niobidi aveva

montata da un giovane, a cui manca la parte su-
periore del busto, la parte inferiore della gamba d.
e il piede s. Gli altri fr. sono : V) spalla e parte del-
l'omero s. del giovane ; c) antibraccio d. ; d) piede s.
mutilo ; e) testa brigliata del cavallo (pr. Consani).

Il detto fr. a congiunto coi fr. b, c, e composto
col fr. e si trova riprodotto sulla tav. VI, 1. Esso
offre un Niobide impubere, il quale sta per cadere
col suo cavallo colpito dalle frecce di Apollo non
altrimenti di Ismeno nella descrizione ovidiana
(Met. VI, 221 sqq.). I versi di Ovidio interpretano
anzi così bene e così plasticamente il motivo di
questo gruppo che sembrano quasi un epigramma
fatto per illustrarlo:

.... Ismenos, qui matri sarcina quondam
Prima suae fuerat, dum certum flectit in orbem
Quadrupedis cursus, spumantiaque ora coércet,
" Hei mihi! „ conclamat; medioquo in pectore fixa
tela gerit frenisque manu moriente remissis
in latus a dextro paulatim defluit armo.

Pare che Ovidio descrivendo la morte di Ismeno
o siasi per avventura ispirato ad un gruppo sta-
tuario simile a questo del frontone di Luni,3) ov-
vero abbia attinto dalla stessa fonte poetica cui
si ispirò l'artista che per la prima volta risolvette
il difficile problema di trattare in alto rilievo un
gruppo come il nostro.4) Ma non vogliamo adden-
trarci in tale questione, bastandoci rilevare che
questo nostro gruppo non è isolato, e che corri-
sponde a un motivo non meno celebre nella tra-
dizione letteraria che nella tradizione artistica.

Che fosse celebre nella tradizione artistica ri-
sulta dal fatto che si trova ripetuto in una pit-
tura parietaria di Pompei,6) e di nuovo quasi come

luogo in un campo late patens presso le mura di Tebe
(Ovidio, v. 218), nell'atto in cui i figli della Niobe sta-
vano esercitandosi in vari giuochi (cfr. più innanzi),
s) È una pittura inedita scoperta nel 1872 nella seconda
sinistra dopo la fontana del Gallo (Isola XV). V. Fio-
relli, Scavi di Pompei 1861/1872, p. 136, n. 337; Bull.
Xst. 1873, p. 206 sq. (Mau.); 1874, p. 52 (Wilamowitz) ;
Sogliano, Piti, di Pompei, n. 505. Io potei studiarla so-
pra un disegno favoritomi dal eh. De Petra Direttore del
Museo Naz. di Napoli. Credo che i Niobidi ivi rappresen-
tati sieno sette e non sei (Wilamowitz), nè dieci (Mau);
cinque sono sul cavallo e due in terra caduti. Le cinque
figure col venabolo per me sono tutti servi di caccia, non
Niobidi (Mau), nè amanti (Wilamowitz). La figura che
piange china sul cadavere di un Niobide mi pare una
donna (amante?). Credo poi col Wilamowitz che la scena
sia sul Citerone e che il fonte della pittura risalga ad
Euforione di Calcide (v. Scoi. II. 602, Meineke, Anal. Alex.
p. 146, fr. 135 in cfr. con Apollodoro, III, 5, 6).
 
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