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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: I frontoni di un tempio tuscanico scoperti in Luni
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0121

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ravigliarci di trovare le Erinni introdotte in una
composizione che esemplava in un tempio etrusco
la vendetta di Latona. Del resto bisognerebbe fare
per disteso la ricerca e vedere se l'introduzione
delle Erinni nel gruppo dei Niobidi sia dovuta al-
l'artista che modellò le nostre terracotte per i
frontoni di un tempio tuscanico, o sia dovuta in-
vece all'artista originale del gruppo. Ma anche
questo è un problema che per ora non c'è dato
risolvere. Intanto non isfuggirà l'importanza che
ha l'apparita di un' Erinne in una composizione, la
quale per molti riguardi sembra assolutamente di
origine attica e della fine del IV sec. av. C.

Il posto che questa figura occupava nel frontone
dei Niobidi viene determinato con precisione dalla
sua altezza, dalla tecnica del rilievo e dal foro la-
terale esistente sotto la gamba s. Alta, quando era
intera, circa un metro, sporgente dal fondo nel
punto massimo (ginocchio s.) 0,44, essa ha il fondo
tagliato diritto alla sua d. e senza taglio di sorta
dall'altra parte. Col fondo fatto in tal guisa, que-
sta figura mostra di non aver avuto nessun se-
guito alla sua s, e di esser stata indubbiamente
l'ultima figura di angolo a d. del timpano.

Al detto angolo del timpano era fissata con due
chiodi principali: uno di questi, passando per un
foro rivestito di piombo l) praticato in mezzo al
ventre della figura fra le pieghe del chitone, l'at-
traversava verticalmente all'asse; e l'altro, pas-
sando per il foro che c'è sotto la gamba s., an-
dava ad attaccarsi lateralmente al cuneo di legno
con cui sarà stato chiuso e consolidato l'angolo
stesso del timpano da quella parte.

Rispetto al colore, noto che la carnagione era
rosea, il chitone verde (?), i cinti gialli, l'ampe-
chonio pavonazzo.

18. Altra Erinne

Due fr. a, b staccati riferibili ad una figura si-
mile e parallela a quella precedente:

a) parte del petto nudo col chitone succinto
6) mano s. avente il polso ornato di un'ar-
milla serpentina gialla. Con le dita mutile poteva
stringere una face (?).

tare le seguenti: tav. VII, 15 (senza ali, con la spada, eguale
vestito, e quasi eguale atteggiamento); tav. LXXIV, 2
(la stessa con ali); tav. LXXXIV, 1 (senza ali, spada, si-
mile vestito, altro atteggiamento).

') Con quel piombo ben si impediva che la terracotta
scheggiasse sotto i colpi del martello. Probabilmente

Le proporzioni del petto e della mano, la pe-
culiare disposizione del chitone, e la mano ornata
della significativa armilla serpentina, ci lasciano
immaginare un'Erinne posta nel frontone dei Nio-
bidi in diretto riscontro con l'Erinne n. 17 all'an-
golo opposto del timpano.

PEZZI ARCHITETTONICI
Tav. VII, 3, 4, 5, 6

1-3. Tre acroterì riferibili al frontone B, rap-
presentano tre Erinni alate (tav. VII, 8) stanti in
piedi con le gambe incrociate, vestite di chitone
talare ed arnpechonio, coi capelli in lunghi ricci
ricadenti sul petto, col braccio d. inarcato sul fianco
e col gomito s. poggiato ad un pilastrino.2) Sono
tre rilievi frammentari trattati a giorno come
l'acroterio di Cere edito da Furtwangler {Arch.
Zeit., 1882, taf. 15); in origine erano alti 0,55 e
dietro avevano un braccio destinato a sostenerli
ritti sopra una base piatta.

4-6. Tre pezzi di una cornice baccellata nella
parte superiore. Ciascun pezzo è alto 0,50, largo
0,63 ; ed ha nella parte posteriore due bracci ar-
cuati destinati a tenerlo ritto sulla trabeazione
dell'edifizio {corona, sima). Il pezzo meglio conser-
vato è riprodotto per saggio sulla Tav. VII, 6. Le
baccellature sono dipinte a tempera gialle e rosse
alternatamente, il fondo violetto, i listelli gialli, e
la fascia fra i listelli violetta, con stelle geometri-
che a sei spicchi gialli inscritte a graffito dentro
in un cerchio. Questa ornamentazione è chiara
soltanto in un pezzo (n. 2).

7. Pezzo d'una simile cornice di dimensioni più
grandi (alt. 0,63, largh. 0,73). L'uso di questo mem-
bro architettonico viene illustrato da un'urna fittile
etrusca in forma di tempietto esistente nel Museo
di Firenze (Micali, Mon. d'Italia, tav. LXII, 2).

8. Fregio a fiorami pineati riferibile alla deco-.
razione del supercttium d'una delle porte secon-
darie del tempio. Oltre al pezzo riprodotto sulla
tav. VII, 4 (alt. 0,44, largh. 0,39) esistono fram-
menti di altri pezzi simili, alcuni dei quali riferibili
alla porta principale, più grande.

tutti i grandi fori praticati nel corpo delle figure sndde-
scritte erano similmente rivestiti di piombo.

2) Nello stile e nel tipo anche queste Erinni corri-
spondono con quelle rappresentate, sulle urne etnische
(cfr. Brunn, Urne Etnische, I, tav. Vili, 17; tav. XIII,
28 ecc.).
 
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