Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

DOI Artikel:
Milani, Luigi Adriano: I frontoni di un tempio tuscanico scoperti in Luni
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0122

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
- Ili -

9. Fregio di palmette in due pezzi (alt. 0,23)
riferibile alla decorazione di qualche finestra. È
riprodotto sulla tav. VII, 5.

10. Antefisse (tre) costituite da una palmetta
di foglie d'acanto uscente da un calice baccellato
(alt. 0,36).

11. Palmette (otto) appartenenti ad una orla-
tura architettonica d'incerta destinazione.

12. Frammenti vari di un rivestimento decora-
tivo orlato con un fregio di palmette legate fra loro
da un nastro continuo. Queste palmette sono simili
a quelle precedenti, benché alquanto più piccole.

III.

Chi ha tenuto dietro alla divisione e alla de-
scrizione del materiale fittile suesposto avrà po-
tuto formarsi, speriamo, un' idea non inesatta del
medesimo, e avrà potuto apprezzarne la partico-
lare importanza. I risultati principali del nostro
studio approdano a constatare intanto che nel foro
di Luni ') esistette un tempio decorato secondo
l'uso tuscanico di scolture fittili in alto rilievo
(v. § I) e dedicato alle divinità omonime della
città, a Lunus e Luna ossia ad Apollo ed Artemis. ^

Basta di per sè il fatto che si son trovate due
immagini di Apollo, un Apollo con la cetra (Fr. A, 4)
ed un Apollo con l'arco (Fr. _B, 1) per istruirci che
il tempio lunese ebbe due frontoni e basta la pre-
senza d'un gruppo di Mobidi per determinare che
il tempio era dedicato ai figli di Latona.3) Al fron-
tone A abbiamo dovuto riferire dieci figure, e in
queste figure abbiamo riconosciuto le immagini di
altrettante divinità : Giove (n. 1), Giunone (n. 2),
Nettuno (n. 3), Apollo citaredo (n. 4), Minerva (n. 5)
e cinque Muse (6-10). Le Muse non sarebbero pro-
priamente sicure, ma è difficile poter dare un'altra
interpretazione ai frammenti ad esse riferiti. Giove,
Giunone e Nettuno, facendo triade nel bel mezzo
del timpano, dovevano presenziare gli aggruppa-

') Le scoperte fatte nel foro di Luni dopo il 1842 (cfr. so-
pra p. 94) furono segnalate dal march. Eemedi in due
relazioni : 1») Scavo fatto in Luni nell'autunno 1857. Cfr.
Bull. Ist. 1858, p. 11.; 2a) Reiasione degli scavi fatti in Luni
nell'autunno 1858-59. Sarzana, 1860. Del foro di Luni parla
anche Noel de Vergere, L'Etrurie ecc., I, p. 4.

2) Sul nome e sul culto dell'antica città di Luni {Luna)
v. Promis, o. c. p. 37 sq. e Dennis, Cities and Oemeteries
of Etruria, 2a ed., I, p. 63 sqq. I noti versi di Rutilio Numa-
ziano {It. II, 60) : " Nominis est auctor Solis corrusca soror „
e di Marziale (XVIII ep. 30): " Caseus etruscae signatus
imagine Lunae „ trovano oggi la loro illustrazione viva in
due cimeli editi in questa stessa puntata del Museo nella
nostra Battilioteca lunese, n. 180, 181.

3) E noto che il gruppo dei Mobidi portato da Sosio in
Roma fu da lui collocato in un tempio di Apollo (Apollo
Sosiano) ; il tempio di Apollo Palatino aveva le porte di

menti di Minerva, Apollo e le Muse ai lati del tim-
pano nello stesso modo come la triade capitolina
di Giove, Giunone e Minerva si vede presenziare
la gara delle Muse e delle Sirene nel sarcofago
Torrigiani. l)

- I supposti aggruppamenti laterali di Minerva,
Apollo e le Muse, noi preferiamo di combinarli in
un concetto astratto senza riferirli a' qualche scena
speciale del mito di Apollo ;5) ma, se alla strage
dei Mobidi rappresentata nel frontone B faceva
riscontro nel frontone A un'altra scena mitologica
del mito di Apollo, questa doveva essere, ripu-
tiamo, la punizione di Marsia, la quale aveva luogo
neh1' Olimpo alla presenza di tutti gli dei, e spe-
cialmente davanti Giove, Giunone, Apollo, Minerva,
Artemis e le Muse.°)

Al frontone B abbiamo riferito diciotto figure :
Apollo (n. 1), Artemis (n. 2), la Mobe (n. 3) il Pe-
dagogo (n. 5), sette figli maschi (n. 6, 8, 9, 10, 11
12, 13), cinque femmine (n. 4, 7, 14, lo, 16) e due
Erinni (n. 17, 18). Completando il numero delle
figlie (sette) avremmo nel frontone B una com-
posizione di venti figure, la quale possiamo cal-
colare che fosse sviluppata sopra una lunghezza
di circa sette od otto metri,7) declinando Tal-
avorio rappresentanti i Niobidi (cfr. Stark, o. e, p. 138);
il fregio del tempio di Diana Nemorese rappresentava
anch'esso i Niobidi (v. Bull. Ist. 1871, p. 53 sq.; Heyde-
mann, Bericht. d. k. Gesellsch. su Leipzig, 1877,1, II, p. 95).

*) Gori, hiscr. aut. Ili, taf. XXXIII; Millingen, Uned,
Mon. Ser. II, pi. 15; Mùller-Wieseler, II, 750; cfr. Dùtschke.
Ant. Bildw, II, n. 404, p. 183 sq.

5) Anche gli aggruppamenti del fastigio capitolino hanno
un carattere puramente astratto, v. Brunn, Sitzungsber.
d.k.bayr. Akad. 1875, p.7 sq. cfr. Scheffler, Ueber d. Epochen
d, etr. Kunst, Altenburg 1882, p. 45, nota 1.

o) Si vedano il vaso di Ruvo edito da Michaelis, Ardi.
Zeit. 1869, taf. 17 (p. 46) e i monumenti raccolti nell'atlante
di Muller-Wieseler, 2* ed. II, taf. XIV.

') La lunghezza della composizione fu da noi calcolata
sullo sviluppo delle singole figure, avendo preso a stregua
il gruppo del Pedagogo (lungh. 0,92).
 
Annotationen