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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Setti, Giovanni: Il linguaggio dell'uso comune presso Aristofane
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0131

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- 120 -

III.

Passiamo ora ad accennare le particolarità sin-
tattiche, che, al pari delle fonetiche e morfologiche,
si rivelano assai presto negli idiomi volgari, e ne
costituiscono il vero carattere essenziale.

Anzi tutto vuol essere segnalato l'uso frequen-
tissimo dell'articolo pel suo valore determinante.
Originariamente pronome, come nelle lingue neo-
latine si acconcia di lì a poco all'ufficio di desi-
gnare con maggior chiarezza il genere o la specie
del vocabolo, cui si prepone. Gli scolii notano in
più d'un caso questo sovrabbondare dell'articolo,
proprio dell'uso attico (scoi. Plut. 3, 5 e 250), e
che dovea ripetere la sua ragione dal parlar fami-
liare. Esso accompagna talora persino il pronome
interrogativo: xò ri; (Ran. v. 7. 40). Il nominativo
è usato con valore di vocativo nell'o naìg che Dio-
nisio rivolge a Zantia per chiamarlo a sè (Ran.
v. 40). Certi casi diretti sono fatti dipendenti di
un %Qrj[ia o 7tqàyf.ia, del tutto pleonastico, e di im-
pronta schiettamente popolare.

Nub. v. 2:

w Zsv fiaGiXsv xò %Qìjf.icc xwv vvxvcSv otfov'

ove gli scolii annotano : ì'dog óè xoXg 'Axxixoìg èna-
ymyfi %qrj<s6ai, e no referiscono esempì, e il valore
corrispondente: al vvxrsg.

Ucc. v. 826:

XiTtaqòv xò XQìjjicc xfjg nóXswg.

Eccl. v. 394:

.......xotìovxov xqfjii ó%Xov.

fr. 67:

w Zsv, xò xqfjixa xfjg vsoXaiag cog xaXóv.

Per la stessa ragione determinante propria del-
l'articolo, estesissimo è nel linguaggio volgare l'uso
dei pronomi personali. Le antiche lingue flessive,
conservando ancora una certa coscienza del valore
pronominale delle desinenze verbali, se ne valevano
nei soli casi, in cui la presenza del pronome fosse
richiesta e motivata dalla sua posizione enfatica
nel discorso. Che col tempo questa coscienza si
andasse a poco a poco smarrendo nel sentimento
della lingua è un fatto, di cui ereditarono le con-
seguenze le lingue moderne. Noi segnaliamo l'uso
stragrande dei pronomi personali nel dialogo ari-
stofanesco. Essi precedono le forme verbali e le

seguono, ora quasi pleonasticamente, ed or con
enfasi vivace.

Nub. v. 69:

oxav Cv ... <XQ[Jt iXavvriq ... (v. 207. 259).

Vesp. v. 298:

.. ei xQs'/jiaiads y vixsìg.

Lis. v. 146; Cav. 13: Xtys crii; Plut. v. 148: ...,g>yn'
iyw, ecc.); accompagnano l'invocazione susse-
guendo all'aggettivo (Acarn. v. 160: có [ioxd)]oè av.
Nub. v. 698: xaxodai^av sya); si ripetono in natu-
rale ed efficace successione

(Ran. v. 31-32:

<fv d' ovv insidrj xòv bvov ov (ffjg a òysXsTv,
iv xm hsqsi tiv xòv bvov àqàpsvog (péqe)\

abbondano con belle enfasi nelle espressioni affet-
tuose del sentimento (Nub. v. 69; v. 206: avxrj óé
Goi yfjg nsqCodog ndarjg) ; si accentuano nella frase,
invertendola (Ucc. v. 960: av ò' sTxte,-) ; si accon-
ciano ad interiezioni in certi gridi od apostrofi
(Yesp. v. 209: aov aov, nàXiv aov); avvivano tutto
quanto il discorso, a cui danno movenza, vivacità
e calore d'azione.

E qual non men curiosa varietà nell'uso ed abuso
degli altri pronomi dimostrativi ed interrogativi!
Non basta più la determinazione dell'articolo o
del pronome col suffisso dimostrativo, che già ve-
demmo trattando delle particolarità morfologiche :
-covrì xi è'axi; (Cav. V. 999; Nub. 1248), tovtì dè xi;
(Nub. 201), ma si accumulano pronomi a pronomi,
determinazione a determinazione :

Ucc. v. 270: ovxog avxòg.....

Id. v. 801 : xavxì xoiavxi.....

Id. V. 1170: xl xò nqàypa xovxC;
Eccl. v. 753: xl xà axevaQia xccvxC;
Ucc. v. 274: ovxog w as xot......

e si formano diminutivi di pronomi, di pretto uso
popolare:

Tesm. v. 745:

xvvvovxov bv.

xvvvovxo; ......

Ma l'abuso era per riguardo all'interrogativo xig, xi,
da cui Aristofane forma un verbo t(£siv a burlarsi
 
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