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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Comparetti, Domenico: Iscrizione Cretese scoperta in Venezia
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0158

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- 147 -

1. 23 si legge chiaro EME[N] per iv fiév, o me-
glio i/i [is'v; non si può applicare qui l'esempio
della ben più antica iscrizione di Olimpia, ove leg-
gesi è Mavxivéai {Inscript. gr. antiquiss. n. 95).
Più prossimo è l'esempio di una iscrizione, non
so di qual provenienza, ma trovata in Dodona
(Carapanos, Dodone p, 77) ove leggesi i nòli per
èfi Ttólei ; ma il caso rimari troppo isolato in que-
sta e nelle altre iscrizioni cretesi perchè possa ve-
dervisi altro che una svista del lapicida, che per-
ciò ho corretta.

1. 25-30. È tutto in Ch. ma con talune varianti;
nei supplementi ho dovuto pure introdurne per
causa dello spazio o del senso. Ecco il confronto.
1. 25 ot Adtwi xÓGfioi, 26 ccvayvaìovri, cfr. Ahrens,
D. D. 78; 1. 27 waamwg dè xaì ot'O. 1. 28 sg. si
fj,rj s§oqxi£ovti rag dysXag rj firj naqayysXXovxi rj firj
àvayvojovTi rdv Gvv&rjxav dnotsiGdvcwv ó xó^fiog
txaaiog cèoyvQi'm (Srcrvfjqaq txarov r. A. Parrebbe una
lezione congetturale di Ch. ricalcata sulla forinola
antecedente. La lezione naqayyrjXavrsg è certa;
cfr. B. ad 2556, 43 ed dTtoarrjXdvrwv in C. 46, I;
Ahrens, B. D. 158.

1. 30-32. Ei xa xóff/xog ìsX&rji Adxiog eìg OXóvta rj
'OXóvnog ig Aatwv tots sg ts nqvtavrjiov xcà dvÓQìjiov
sg Tto^iTcùv sQ7tcùVTi. Ch. ; lezione mutilata che poco
ci aiuta a trovare i supplementi per questo luogo.
Simile, ma non eguale, è un luogo di C. 48,1. 33 sgg.
La lezione vera xoai.uwv si accorda col contrap-
posto ss i'diov della 1. 32 ; si distingue il kosmos,
che venga come tale ufficialmente e per affari
pubblici, da chi venga privatamente o per ragioni
proprie come chiunque altro. I diritti di proedria
o simili non si accordano che pel primo caso. I]
supplemento %[ó rs avaG£](r)iov mi vien. suggerito
dalla traccia del T ben distinta, che non permette
leggere rjwv nò siov. Sappiamo che i av^aaia ave-
vano presso gli antichi cretesi il nome speciale di
ctvdor)ia, ma ciò non toglie che all'epoca di questa
iscrizione si adoperasse il nome più comune, tanto
più che in altre iscrizioni cretesi contemporanee
clróorjiov è piuttosto usato per indicare la località
ove i avaaiTia avean luogo. La lezione A^cfANfi
è chiarissima, benché l'A e il secondo * siano
alquanto logori; dcpcpdvw, per le assimilazioni co-
muni in questo dialetto, equivale ad à[ig>dvm vo-
cabolo dialettale cretese che riconosco pure nella
iscrizione pubblicata dal Bergmann (C. 42) ove
(A 58) leggesi ...NEXETftESENIAYTONAM-
*ANftN—; malo stato frammentoso di quella

iscrizione impedisce, di intenderne il significato.
Qui pare un avverbio di luogo e parrebbe rife-
rirsi ad un luogo eminente riserbato (nel owc<-
tiov?) alle magistrature. Le tre lettere EXE sono
logore e monche: di quest'ultima non rimane
che f-; non vedo come potrebbe leggersi H. Co-
me sopra à(f(fàv(a per d/xydva), abbiamo poi (32)
TtoTcnuv per no\inàv e più sotto troveremo ns-
QianTcsTi^ per nsqicciiTcéxi^. Così il nome della
città di Aduna trovasi spesso scritto Adrcrca
{Aannatcov) nelle iscrizioni e nelle monete. Cfr.
H. Helbig, de Dial. crei. 22, e Gr. Meyer, Gr. Gr.
§ 275. — sqtzwvti che B. credette dover cambiare
in sqttóvtwv* ora può stare. La struttura della
frase e il senso dovett'essere presso a poco così:
xcà sqtzsto) sg TtQVtavrjiov cista ràv xoGfiwv xcà sg
dvÓQìjiov xcà al' xa iv soqzài sg nofinàv sqtkovtl.

1. 32 Sg. al óè nXéovsg sqtcoisv Adrioi xoff/iot sg
O rj OX. sg A. Tcaq sxsqov rjff&oov otcì] xal iSiùtat. Ch.
Ora vediamo che nXéovsg sqtcoisv era una falsa
lezione dovuta probabilmente in parte al foglio
veneto in parte al Ch. e si rendono inutili le in-
gegnose congetture di B. per dare a questo arti-
colo, secondo quella lezione, un senso verosimile.
Propongo il supplemento iv s[xxXrjCia\ che convien
meglio di iv s[oqrà giacché poi abbiamo rjcr-9-w e non
sqtts'tco ; cfr. C. 48, 35 sgg. Qui abbiamo nao3 dvs'oog ;
in C. 48 1. 38 abbiamo rcao' dXXdXog.

1. 33, non c' è dubbio nè sul plurale 'OXovti'oi, nè
su rjcrSco; le tre prime lettere sono quasi affatto
scomparse, ma dell' CI rimane distintissima traccia
e poi segue immediatamente Oli HI. Non credo
necessario supporre un errore e molto meno in-
vocherei gli esempi di 3a plur. imperat. eli questa
forma, offerti dalla epigrafia (Cfr. GK Meyer, Gr. Gr.
§ 576); non potrebbero questi applicarsi ad una
iscrizione che in tanti altri casi offre costante-
mente la forma ordinaria. Qui rimàri sempre con-
templato il kosmos (xog-iuwv) di cui sopra, e si
aggiungo che se coloro vengono come privati,
quand'anche un kosmos si trovi fra loro, segga
fra i privati; è dunque rja&m adoperato come sin-
golare. Sul xìóiwTai vedi sopra pag. 143.

1. 34. Lettere sbiaditissime e appena riconosci-
bili. Pare che una disposizione fosse aggiunta in
poche parole pel caso che venissero in ambasciata
sg 7Tosiyrjiav. Forse in tal caso dovevano sedere
coi kosmi nella sxxXrjo'la?

1. 34-37. Di questi due articoli Ch. ne ha fatto
un solo e questo decapitato come segue: Emóvtwv

*
 
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