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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Vitelli, Girolamo: Spicilegio florentino, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0176

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- 165 -

XII.

Accennai più sopra (p. 9 sq., n. 2) a saggi di ta-
chigrafia contenuti nel codice Laur.Conv.Soppr. 177
(Gregorio Nazianzeno) : sono riprodotti ora nei nu-
meri 1-27 della tavola annessa a queste pagine.
Descriverò altrove l'intero codice. Qui dirò sol-
tanto che alla fine del codice (f. 246v) il copista
si è sottoscritto:

TQiàg [lovàg ói'dov novéovTi

■csrjv noXvoXfiov aQcoyrjv M0 (cfr. sopra p. 32)

6sV(pvXaxT(0 VCc£l]QCClW. TCù TCÓ\}(0 XTì](Sa[lévW.

Le postille tachigrafiche sono per la più parte
ripetizione dei titoli e delle sottoscrizioni delle
omilie. Altre poche sono indicazioni di varietà di
lezioni che il tachigrafo trova in un codice tov
£§aQ%ov (chi sia questo ^aq%og ') non pare lo ab-
bia mai indicato), giacché a questo stesso codice
sono probabilmente da riferire anche quelle va-
rianti che non gli sono espressamente attribuite.2)
Certo chi le ha scritte non aveva molta pratica
di tachigrafia, e pur troppo non ne ho neanche
molta io che le pubblico; ma non sono tanto li-
bero io di non pubblicarle, quanto era libero lui
di non scriverle! Cito i luoghi delle orazioni del
Nazianzeno, secondo le pagine del primo volume
della edizione Parigina del 1609.

n.° 1: f. 26* (p. 26 extr.):

ov %l tov £ ìjCCQ %ov to £v ti óiv

ov%L tov {ovx s1%ev to rov?) i'^dgxov to sv tCóiv.
n.° 2: f. 38v (in marg. a p. 141 B)3):
i %sv to jxs %a
eìjsv to lieta

4) Sarà stato, mi figuro, un U«qx<>s di monasteri Ba-
siliani.

2) Postille analoghe {ei/ev (rò) rov èk~«qx0v) mi occorso
di vedere anche in scrittura ordinaria : v. f. 80r, 89r, 89T etc.
Questo parrebbe metter fuori dubbio che il tachigrafo e
Theuphylaktos sieno la stessa persona.

3) Il COd. ha * rrj àfiaQtUr. in marg. « dW (se. rrjg ùfxaqricig)
e sotto al diù la postilla tachigrafia.

4) Dopo èpovkij&rji' {rj^ovX. prima della rasura) eV xcciqù
sono eràsi nel codice un rigo intero od un altro quasi in-
tero di scrittura; quindi continua piv navrl rexQa&rji'M xrl.
Un apposito segno ci richiama al margine inferiore, dove
alla postilla tachigrafica ovx sìxev rò rov è^d^xov fanno
seguito le parole: to qpovl>ja-ì]ì> èv xcaqù dol-ofiavlug xid

n.° 3 : f. 38v (p. 149 D) ») :

ov xi %sv rò tov i è-CCQ %ov
ovx ei%ev to tov s^dg^ov.
n.° 4: f. 45r (in marg. a p. 235 A, 3-4),
e f. 58v (in marg. a p. 295 A, 11):
ov Toq Xi'6) ovzwg Xs£(ttsi)?
n.° 5: f. 69r (in marg. a p. 203 D in.):

tov rog Xi? ovToog Xe£(jcei) °)
n.° 6 : f. 70r (in marg. a p. 206 C, 7 fxa&òvTeg
Vficov (sic) zrjv vyieiav xtX.) :
xa Xog Cioè xaXcòg?
n.° 7 : f. 86T (in marg. a p. 648 C, 3).

Cf. n.° 4. Qui nel codice è scritto o-vvdqxsTai
per avveitfégxsTui. La stessa postilla an-
che f. 179v in margine a p. 524 D, 2, dove
il testo del nostro codice ha av^s'QsaS-ai,
ma il Laur. 7, 8 ha Gv/.iyvoso'&ai.
n.° 8: f. 103v (con richiamo a p. 711 C yàq av rlV):
ov xt %ev av
ovx sì%sv av.
n.° 9: f. 131v (in marg., di traverso):
ne qi tov a yi ov nvog 7) Gii
neol tov àyiov 7TvevfiaTog o*n'x(oi)....
n.° 10: f. 125y:

tov av tov ire qi tov a yt ov nvog 7)
tov avTov TtsQÌ tov dyìov TtvevfiaTog.

£q q£ &l £V xwv tfTaV ti VOV Tto/
£QQ£3ì] £V Ka>VtiTaVTlVOVTlÓ{X£l).

n.° 11: f. 133v:

7i£ qi &£ o Xo yi ag xe xaTa dTa d£ od £ md

xo 7TCOV

7T£QÌ &£oXoyiag xaì xaTatiTccdEwg inidxóncov.
tov av rov 7t£ ql o Xo yi ag
tov avTov Tteqì ■d-eoXoytag

(pilavxiag tpikoaotprfiai rò ransivàv. Evidentemente sono
queste le parole erase nel testo.

8) Nel primo luogo (p. 235 A) fra rrjg dfiaqrictg e xqsTrrov
sono espunte le parole xaì rù t;vl<a rijg àxaiqov xaì àxdxrov
xul ànaidsvrov yvcóaewg. Ma se il tachigrafo ha voluto no-
tare la mancanza di queste parole nell'antigraphon rov
è'ndqxov, perchè non ha scritto piuttosto xovro Xeinei ? Nel
secondo luogo (p. 295 A) la postilla è in margine al rigo
che contiene le parole [àmart]asi,]e rùv àxr]xoór(av rs xul
ywwaxóvrwv, nè intendo che valore essa abbia.

6) Il codice ha Ivai rs | qov invece di IvaireXéo-Teqov. si
sarà voluto notare che la stessa lacuna esisteva nel co-
dice di confronto? Sarà mero lapsus rov per ov?

7) Si aspettava non nvog.

Museo italiano di antichità elastica. — Voi. I. Puat. II.

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