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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Comparetti, Domenico: Varietà epigrafiche: [Keos, Amorgos, iscrizioni di Vasi]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0236

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"tìyidxog eìnev' t'óogsv rfj §ovh)i xaì tcò[i àrdimi]' smfisX-qvrjv,
o}r[av cc]{a)[x]oh'](}(si)cu rijg xQrjvrjg r^g S7c[l . . . .]ffva0av? s{n)[C
t ] 'Aq . £ . . [6 òxìsTÒq o xqvtztÓq, 6Ttii.i£?.et[ff&ai] tco[v] xqìjv[coì'] w[g
dv firjTs [Xó]covTai firjrs nXvvuxfiv sv [raig xorjvaig] cov ro
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iv xaig xQfjvaig, xvQiog edta) 6 em-[is[X]ì]Tì}g [xòv [i]èv [aTxi]ov? £rj-
/.ucòv Ù(xq)i dsxa ^«jj/jw, rovg ó' sn[l] (T)[órt]ovg (x)[araXrj7i]toiìg
oìxéxag TxXi]yaìg xoXd^cov. ffvrjcfai [óè] xaì (f[t^]Xrjv noòg [r}mg
xQ)]vmg onov av óoxsì rrji fiovXfji s[mTrj]àsiov eivca, rò dè dvd-
Xco/xa dovrai xòv xa^i'av.

Da due sorgenti poste in due località di cui era
indicato, ma oggi non è riconoscibile, il nome nel
decreto, mediante un condotto sotterraneo si for-
niva d'acqua il tempio di Demeter. Il decreto
emanato, come pare, mentre il condotto era in co-

struzione, provvede affinchè uno special curatore,
appena il condotto vada in opera, badi a mante-
nere pura l'acqua di quelle sorgenti, impedendo
di bagnarvisi o di lavarvi checchessia.

in.

Trovata da me in Keos nella località detta $QéaQ vi- cornice di marmo bianco. A sinistra non manca nulla,

cino a Kùnduro presso il mare in una casa di contadini Lettere piuttosto accurato di forma un po' allungata,

(casa campestre di Jìj/nìjtQ. M. Jlaov^g). L'iscrizione si ma d'epoca abbastanza tarda. Alt. 0,52m; largii. 0,23m.

vede scolpita traversalmente sul rovescio di un pezzo di Alt. delle lett. 0,009m — 0,01m.

cj)«KEAMENTAAETPlf ATAMENI/
AYTAPAFISTArOPOYTOAETPOZ . OcJìO///

Così l'Halbherr. Il marmo fu segato e scorniciato dixaioavvrj, benché certamente così non scrivesse

per impiegarlo ad altr'uso e l'iscrizione rimase Erodoto. E l'altro luogo è anch'esso una città di

quindi troncata ; mancano perciò più lettere a de- Asia minore. L'espressione noòg [X]óy>o[v] 'Aqiaxa-

stra, oltre a quelle perite per logoro della superficie. yóqov può riferirsi a Cuma, a Kyzikos ed a Mileto

Si riconoscono chiaramente i residui di due esa- che ebbero tiranni di questo nome. Ma il più ce-
metri. Trattasi di vittorie riportate nei giuochi lebre Aristagora è di gran lunga quel di Mileto,
in due città. La prima di queste è Focea; è chiaro noto anche proverbialmente; si può quindi after-
che qui non potendo aspettarsi il nome di tutta mare che qui trattasi di Mileto, già nota anche
una regione, come sarebbe la Focide, <Dwxéa non come sede di giuochi (Cfr. Krause, Gymn. u. Agon.
può che equivalere al più comune e regolare II, p. 773).

(Stoxuiéa. Questa iscrizione viene ora a provare Probabilmente l'iscrizione era sottoposta a quat-

che non è puramente una svista di amanuense tro simboli di vittoria, tre dei quali identici, il quarto

il dXùxésg per Qaxais'sg che leggesi in Suida s. v. diverso. Potrebbe supplirsi così:

Wwxéa /.lèv xdós xqio'o'à xà Mév(x)[ooi affiata vixrjg,
Avxdq Aoi&xayóoov xóde Ttqòg [X]ó(fo(vì [eiXs xéxaqxov.

Probabilmente il marmo, come lo fa anche so- fu deposto sulla spiaggia di Keos da qualche nave

spettare la scrittura, proviene dall'Asia minore e a cui avea servito da zavorra.
 
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