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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Comparetti, Domenico: Varietà epigrafiche: [Keos, Amorgos, iscrizioni di Vasi]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0240

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- 228 -

III.

Sulla stessa roccia ove trovasi l'iscrizione an-
tecedente, se ne vede scolpita un'altra che fu pub-
blicata per prima volta dal Ròhl, Inscr. gr. an-
tiquiss. 3906, secondo un disegno del Weil. Presso
a poco identico al disegno del Weil è questo che
mi comunica l'Halbherr.

Altezza delle lettere 0,04™, 0,05m, 0,06m.

Non è certamente un alfabeto cominciato e non
finito, come stranamente ha pensato il Ròhl il quale
legge aPyde/'[g]r][-d-]. Non c'è esempio nelle iscrizioni
arcaiche di Amorgos di I = y ; il y è r nella 389a
della raccolta del Ròhl, come nel n. 1 di queste
da me illustrate. Il terzultimo segno è un I ben
chiaro e non una fessura della pietra, nè può ri-
conoscervisi un I come pensa il Ròhl. Là dove ab-
biamo I = y abbiamo f = i ; nè si può prendere
sul serio 1' I — y che Ross credette riconoscere
nell'AiAftOE^TH^ di una iscrizione Amorgina,
contemporanea di un'altra in cui si ha ripetuta-
mente I = i, Cfr. Inscript. gr. ined. n. 141 e 142;
oltreché quella iscrizione è così poco arcaica che
nè il K. ne tenne conto nei suoi studi sull'alfa-

beto e neppur lo stesso Ròhl l'ha accettata nella
sua raccolta, mentre il fatto I = y non ricorre,
come il Ròhl dovrebbe sapere, che in iscrizioni
antichissime.

Il sesto segno non è niente affatto un Vav, come
immagina il Ròhl. Non ricorre il Vav in alcuna
delle iscrizioni arcaiche di Amorgos finora cono-
sciute, nè possiam dire qual segno avesse in quel-
l'alfabeto; ma in ogni caso qui sarebbe piuttosto
da aspettarsi la forma più antica F. Quel sesto
segno non è che un n il quale è ' qui segnato di
traverso, come nella iscrizione antecedente è se-
gnato capovolto. Fatti simili si trovano in queste
iscrizioni incise così per passatempo su questa roc-
cia di Amorgos. In una fra queste vediamo due A
segnati < com'è qui il Bullet. de corr. hell.
VI, 1882, p. 189.

L'ultima lettera non è e non può essere in al-
cuna maniera un # non finito, ma è certamente
un £ non finito.

La lezione è dunque:

'A§id' èmrjq[avs.....

L'iscrizione è amatoria, come l'antecedente, ed
è cominciata e non finita. Non conosco altro esem-
pio del nome "Afitóog, ma ben si conosce 'Afiióiog.

IV.

La seguente fu pubblicata dal Dubois, Bull, de Frammento di pietra locale di color grigio rossastro,

corresp. hell. VI, 1882, p. 190 in modo incredibil- ™ \ cortile <*ella casa *»\ sacerdote Giorgio Prasinos in

Arkesma; trovata m Arkesma. Sopra e a destra non
mente errato. Copia e notizie dell'Halbherr: manca nulla. LarghezZa 0,305", Altezza 0,09» - o.ii».

Altezza delle lettere 2a lin. 0,04m - 0,045m; lin. super. 0,03ra.

Non rileviamo da queste notizie se il marmo
potesse essere sepolcrale o altro. Leggesi chiaro
7ràvT£g preceduto, a quanto pare, dal vocativo di
un nome in -evg. Si può pensare ad una frase come
no&ovai tìs, JlarQsìi, ixàvreg; ma ogni congettura
è vana.



Tir)




 
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