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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Comparetti, Domenico: Iscrizioni arcaiche di Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0292

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mancanza nelle piccole epigrafi che ci rimangono
di quei luoghi (come anche quella del B) può attri-
buirsi al caso.

Notevole, per l'antichità della forma, è il segno C
che trova riscontro a Thera ov' è adoperato in una
forma anche più prossima alla fenicia. Ed è que-
sto segno proprio anche di altre città cretesi come
Lyttos e Phaestos. Poi il /w schiettamente feni-
cio che ritrovasi pure a Melos, come in Italia sia
in alfabeti italici sia in quello di greci delle co-
lonie calcidiche ; è eli uso universale a Creta. A
Gortyna vediamo adoperato il segno S con valore
di i che è adoperato pure a Knossos a Lyttos ad
Oaxos e che ricorre pure a Thera. Come a Thera
però così a Creta troviamo anche in uso l'altra
forma 5 che ricorre a Lyttos, ad Oaxos, ad Eleuther-
nae ecc. E convien guardarsi dall'attribuire troppa
importanza, come criterio cronologico, alle forme
tondeggianti di alcune lettere in luogo di forme
ad angolo. Una iscrizione di Lyttos che segna F*
ha poi S. Iscrizioni ' di Oaxos che hanno S hanno
poi P, non il più antico C. E si può anche pro-
vare che tale iscrizione ove trovasi A ed £ è meno
antica di un'altra ove, come nelle nostre, tro-
vasi A ed E. Così, non più antica certamente delle
nostre iscrizioni è una moneta di Gortyna, di cui
l'unico esemplare si conserva nel medagliere di
Berlino (Veci. Friedlànder-Sallet, Das k. MunzkaM-
net, p. 59. Kirchhoff, Stucl. z. G. ci. Gr. Aligli.
p. 62) nella quale, nel quadrato incuso, leggesi at-
torno alla testa di leone che ne tiene il centro:

AOf>TVA/OMTOCAe/WA

rÓQTiivog tò natila

con direzione da destra a sinistra. Quella moneta
è antichissima, non certamente meno antica del
sesto secolo, se si guardi alla tecnica ed allo stile
del lavoro artistico in essa. Ma lo stesso alfabeto
distinto per l'assenza degli elementi fenici, si rav-
visa poi in monete di Phaestos e di Lyttos di
un arte ben più sviluppata, che il prof. Kirchhoff
(Studien etc. p. 65) non collocherebbe al di là della
metà del 5° sec. Queste e simili indicazioni di data
sono però cosa ben poco solida, poiché la storia
dello sviluppo delle arti a Creta rimane ancora da
conoscersi; è quello un suolo quasi vergine d'ogni
seria esplorazione archeologica; fin qui fu appena
sfiorato e c'è ogni probabilità ch'esso serbi assai
e belle sorprese per gli archeologi.

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Intanto però è pur chiaro che questo alfabeto
di cui ci offre completo e cospicuo saggio l'iscri-
zione di Gortyna è in Creta di antichissima data
e si aggruppa con quello delle due isole prossime
a Creta, Thera e Melos, rappresentato già in
epigrafi che parve potersi far risalire al 7° se-
colo. Ed è chiaro altresì, per la perizia con cui
viene adoperato, che questo alfabeto era da molto
tempo in pieno uso quando queste inscrizioni fu-
rono scolpite e rimase anche in uso lungamente
poi quando già i segni non fenici erano stati in-
trodotti nella scrittura altrove ed anche general-
mente adottati. Questo alfabeto che, con poche
varietà, vedesi essere stato comune a tutte le
città cretesi, è il più antico monumento che ab-
biamo dei primi passi fatti dai greci neh' appren-
dere la scrittura dai fenici e neh' adattarla al-
l'idioma loro. Lo conosciamo qui in un periodo
già avanzato del suo uso, ma fedele sempre alla
povertà e semplicità sua primitiva. E questo dire
" un periodo avanzato del suo uso „ non vuol dire
che la iscrizione non sia di grande antichità, poi-
ché chi può dire quando cominciasse l'uso della
scrittura presso i cretesi? è come voler chiedere
quando cominciarono i rapporti dei cretesi coi fe-
nici; navigatori e avventurieri di mare abitanti la
più grande e importante isola della Grecia pro-
pria, mirabilmente centrale e portuosa, la più pros-
sima alla Fenicia sulla via della Grecia, i cretesi
ebbero rapporti coi fenici da tempo immemorabile ;
ed anche quei di Thera e di Melos li conobbero da
vicino in tempi la cui antichità si riflette anche ngi
racconti di una prima popolazione fenicia a Thera,
nei ricordi di colonie fenicie a Melos (cfr. Boeckh,
Kl. Schriften VI, 1 sgg.). È assai probabile che,
non per influenza altrui, ma direttamente appren-
dessero dai fenici la scrittura questi isolani e
fossero anche dei primi fra i greci a ciò fare.
L'uso monumentale della scrittura, che l'iscrizione
di Mesa ci ha mostrato già perfetto fra i fenici
nel 10° secolo, incomincia più tardi fra i greci per
ragioni inerenti allo sviluppo della loro coltura
e all'epoca relativamente tarda in cui cominciò
presso di loro quel movimento civile, sociale e
intellettuale che ebbe per sua ultima manifesta-
zione il nascere della storia. Che quest'uso comin-
ciasse a Creta più presto che altrove è cosa che
noi non possiamo né affermare, né proporre come
congettura; ma se fatti nuovi venissero a pro-
varlo non ci potrebbe certamente sorprendere. Ma
 
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