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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0312

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vamente in tombe a ziro, accompagnati da una
suppellettile funebre, la quale ci si rivela coeva alla
prima introduzione del ferro in Etruria. È in gene-
rale la stessa suppellettile che suole accompagnare
le maschere, e che il sig. can. Brogi, da testimone
oculare ci ha fatto intanto conoscere alla meglio
in due lettere pubblicate nel Bull, dell'M. a. 1875,
p. 218 sgg. (cfr. anche Bull. 1876, p. 153), e a. 1882,
p. 230 sgg. Per- un'idea generale intorno a questa
suppellettile supplisce abbastanza la relazione con-
tenuta nella prima lettera del can. Brogi, alla quale
ci riportiamo; ') ma per la sua conoscenza più pre--
cisa, pur troppo non saremmo in grado di dire molto
più di quello che si può ricavare dalle lettere del
Brogi,2) da una relazione dell'Helbig,3) e da alcuni
cenni pubblicati nelle Notizie degli Scavi, *) se una
scoperta, avvenuta mentre noi scrivevamo que-
sti studi, non soccorresse per avventura al no-
stro bisogno, facendoci almeno conoscere più da
vicino il genere e la natura della suppellettile che
suole accompagnare i trovamenti dei vasi canopi da
noi ascritti alla seconda categoria. Daremo esatta
contezza di questa suppellettile poco più innanzi,
descrivendo i vasi-canopi h, i, cui essa si riferisce
(tav.VIIIIa); adesso non vogliamo ritardare di più
la descrizione dei vasi del primo gruppo, i quali per
tecnica e stile sono palesemente i più primitivi di

Qlyptothek p. 51, n. 42; Micali, M. S. XXXII, 4). Anche
il canopo del Museo Gregoriano II, tav. XC1X, 4 sem-
bra provenire da una tomba a camera di Cere o Vulci.
(V. la nostra descrizione alla lettera p).

') Dopo di aver discorso brevemente intorno alla ne-
cropoli di Poggio Eenzo, il canonico Brogi scrive cosi
sui ritrovamenti delle tombe a ziro.

" Ma gli oggetti preziosi che si fanno desiderare nella
necropoli di Poggio Renzo soglionsi ritrovare in altre
tombe scavate a pozzo assai più grandi, che non si rin-
vengono già disposte ordinatamente insieme come quelle
di Poggio Eenzo, ma sì sparse e solitarie in diverse parti
di questo territorio. Sono esse formate da uno ziro di
terracotta che talvolta ha raggiunto l'altezza di due me-
tri, posto sotterra,* entro al quale (frammista alla cenere
del defunto) si è trovata deposta gualche novacola, non
più col piccolo manichino od anello imbullettato, ma
saldato alla lamina o gettato tutto di un pezzo con
quella.

" E vi si trova inoltre maggior copia di oggetti e più
preziosi, come armi di bronzo, anelli d'oro, d'argento e di
ferro con scarabeo o semplice pietra incisa, orecchini d'oro
e di bronzo; vasi cinerari di bronzo, di terracotta [terra
rossa] e di bucchero a forma di canopo, con testa umana che
serve loro da coperchio, o sormontati da qualche statuetta,
e con piccole prefiche e teste di drago [grifo] all'intorno,
tutte rozzamente e stentatamente modellate che facil-
mente ne rivelano i primi vagiti dell'arte.

tutta la serie, e per i rapporti d'origine e di tempo
bene si mostrano intimamente legati alle maschere
cinerarie.s) I pochi vasi di questo gruppo appar-
tengono a trovamenti fatti in un' epoca in cui non
si teneva nessun conto dell'ubicazione e giacitura
monumentale, per cui non possiamo nè precisare
le circostanze di scoperta, nè affermare se proven-
gono da una determinata necropoli o da tombe
isolate ; la loro provenienza dal territorio chiusino
si può tuttavia ritenere più che probabile.

Primo gruppo

a) Tav. XI, n. 1. — Anfora di terra rossa origina-
riamente imbevuta o tinta di color cinereo chiaro (?).
Alt. 0,36, circonf. 0,74. La bocca e le orecchie de-
rivate forse dal cratere corinzio, il corpo e il piede
copiati dall'anfora pelasgica o protocorinzia (?). Mo-
dellata rozzamente a mano, presenta sull'omero
degli ornamenti a zig-zag, i quali sembrano otte-
nuti con le dita. Una delle anse è di ristauro,
l'altra, quasi integra, è tirata piatta con due ner-
vature appena rilevate, congiunte ad una specie
d'orecchio piano, sagomato, imposto sulla periferia
della bocca come nei crateri corinzi. Sul collo ci-
lindrico, da una parte e dall'altra, è espressa con
lo stampo una maschera umana barbata, la quale

" Egli è dunque in questi ziri che comincia a compa-
rire per la prima volta l'oro ma molto sbiancato (elettro)
e l'avorio e l'ambra, l'argento, sempre però raramente;
come altresì il ferro sempre adoprato negli ornamenti e
qualche volta ad uso di arme e di strigile ginnastico.

" Qualche rara volta si è trovato pure qualche ma-
schera di bronzo malamente abbozzata, che aderiva le-
gata al corpo del vaso cinerario con catenelle parimenti
di bronzo, o con qualche altro legacciolo che infracidato
dall'umidore e dal tempo non ha lasciato altra traccia di
sè, se non in due o tre fori aperti nell'orlo laterale della
maschera ai quali s'attaccava. — Entro questi ziri ricor-
rono frequenti ancora le fusaiole di bucchero, e certi glo-
buli [i cilindri a doppia capocchia] che a parere di alcuni
servivano ad uso muliebre, come quello di raccogliere i
fili per tesser la tela, trovandosene spesso un buon nu-
mero raccolti insieme entro un medesimo sepolcro. „

2) Vedere i luoghi citati.

s) Tomba a ziro di Dolciano già notificata nelle Noti-
zie degli Scavi 1875, p. 144 sgg. (rei. Nardi Dei), descritta
più esattamente da Helbig nel Bull. Ist. 1883, p. 193 sgg.
La suppellettile di questa tomba si conserva attualmente
nel Museo di Berlino.

4) Tomba a ziro di Poggio Fuccello Nei. degli Scavi 1877,
p. 144; tomba a ziro Foscoli-Mignoni nel Mus. di Boston,
Not. degli Scavi, p. 1881, p. 20, cfr. sopra p. 293.

8) Cfr. le osservazioni recapitolate a capo del 2° e 3°
gruppo.
 
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