Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

DOI Artikel:
Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0319

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
- 307 -

a questo periodo, ed i vasi pelasgici trovati nelle
medesime, ne sono la prova più convincente. *)
Quantunque ci manchino ancora molti dati di
fatto per stabilire una precisa cronologia delle
tombe chiusine a pozzo ed a ziro, crediamo di
poter fin d'ora affermare che tutte le tombe in
cui si rinvennero i vasi a testa umana che noi
abbiamo ascritti al primo e secondo gruppo, oc-
cupino un posto decisamente intermedio fra le
antichissime tombe a pozzo di Poggio Renzo 2)
e Sarteano,3) e quelle a camera di Pania e Pog-
gio alla Sala 4) ; mentre le tombe in cui si rinven-
nero i vasi da noi classati nel terzo gruppo oc-
cuperebbero lo stesso posto delle dette tombe di
Pania e Poggio alla Sala, arrivando fino all'epoca
delle tombe dipinte.

Traducendo in cifre questi risultati approssima-
tivi, noi riferiremmo al sec. VII-'/z VI a. C. le ma-

schere e i vasi a maschera e a testa arcaica del
primo e secondo gruppo; al sec. 7« VT-V i primi
vasi di stile severo del terzo gruppo, al 72 V sec. gli
ultimi vasi a testa liberamente stilizzata del me-
desimo gruppo.8)

e) Ossuario di terra rosso-brunastra, con ver-
nice molto nera (bucchero primitivo) alto 0,42. Il
corpo liscio a busto umano, munito di braccia incur-
vate sul dinanzi, e il coperchio modellato in modo
da arieggiare un capo umano con occhi, naso e
bocca. Grazie alla cortesia amichevole del eh. Furt-
wàngler, posso qui offrire il disegno di questo vaso
importante conservato nell'I. Museo di Berlino, ma
non sono in grado di descriverlo come vorrei in
tutti i suoi particolari.6)

*) I vasi di specie pelasgica trovati nella tomba di
Pania sono pubblicati negli Ann. 1877, tav. d'agg. U, V;
quelli della tomba di Poggio alla Sala negli Ann. 1878,
tav. d'agg. R. In Corneto l'influenza dei vasi pelasgici
della Magna Grecia e della Grecia si riconosce già chia-
ramente nella tomba del Guerriero. Nei cosidetti depo-
siti egizi e nelle tombe a botte, dette egizie, di Corneto-
Tarquinia si trovano ormai comunemente vasi pelasgici
di fabbrica greca, ed imitazioni di questi, fatte tanto in
bucchero, quanto in terra gialla e rossa. Imitazioni di
questi vasi in bucchero graffito, e terra gialla dipinta si
rinvennero anche nei recentissimi scavi di Vetulonia, do-
vuti al eh. cav. Falchi, e fatti a cura del R. Governo a fa-
vore del Museo Archeologico di Firenze.

2) Bull. Ist. 1875, p. 218; 1876 p. 152.

s) Bull, Ist. 1879, p. 233 sgg.

4) Molto stretta è l'analogia fra la suppellettile delle
nostre tombe e quella trovata in una cassa di tufo presso
Orvieto dal sig. Mancini. La suppellettile di questa tomba
si conserva nel Museo governativo di Orvieto. Hanno un
singolare riscontro specialmente: le due tazze della nostra
tav. Villi a, n. 5, e 16; le fibule a navicella; l'ago crinale
a rotella, tav. Villi a, n. 146.

5) La tomba scoperta sulla via Cassia nelle vicinanze
di Chiusi (cfr. sopra p. 306, nota 1) ci offre un altro dato
importante per la cronologia delle tombe a ziro più an-
tiche, essendo stato trovato in essa uno scarabeo in cor-
niola montato in argento a uso di pendaglio (non un
anello, come scrisse il Brogi, Bull. 1875, p. 219; 1876 p. 153),
sul quale è incisa in stile rozzo molto primitivo un'Arpia
recante un'anima, nota rappresentanza del monu-
mento licio delle arpie (Mon. Ist. IV, tav. Ili, cfr. Over-
beck Griech. Plastik 3% I, p. 171). Questo scarabeo, di fat-

tura certamente etrusca, non può, per il suo stile e pel
concetto della rappresentanza, essere anteriore al prin-
cipio del sec. VI a. C, nè posteriore alla metà del sec. VI,
e bene sta in accordo con l'ascia (v. sopra). Un anello
d'argento inciso con un'Arpia si trovò anche in una tomba
cornetana insieme a vasi dipinti a figure nere (v. Bull.
Ist. 1876, p. 66). Nella stessa tomba della via Cassia si
rinvenne, è d'uopo si sappia, una fibula serpeggiante di
bronzo fuso ornata di globetti, di egual tipo a quella d'oro
della tomba di Pania {Mon. Ist. X, tav. XXXVilli, n. 7,
la, lb)e simile a quella della tomba tarquiniese del Guer-
riero (Mon. Ist. X. tav. X6, n. 7, 11) e in altre tombe della
necropoli antichissima di Tarquinia (Not. degli Scavi 1882,
tav. XIII bis, n. 12) ecc. Di più, nella suddetta tomba si
rinvenne anche un fermaglio di bronzo massiccio corri-
spondente nella forma coi fermagli trovati nelle tombe
degli ossuari h, i, tav. VIIHa, n. 6, ma ornato lateralmente
con opera a giorno, la quale ripete schematicamente il
concetto orientale dell'Artemis Persica, o quello dell'Arpia
a testa di cavallo delle pietre delle isole (cfr. Milchhofer,
Anfànge der Griech, Kunst, p. 155 sgg.). Faremo veder
ciò più chiaramente quando pubblicheremo gli oggetti di
questa tomba tanto importante.

6) Nel Nuovo Catalogo dei vasi del Museo di Berlino che
sta preparando il Furtwangler è così descritto:

" 3977 (TC. 7837). H. 0,42. Chiusi, in derselben tomba
a ziro wle 3976. Canopus zu dem vorigen Sessel;
auf dem rothbraunen groben Thon eine matt glànzende
schwarze Schicht (geringe und altertùmliche Bucchero-
Technik). Auf der Urne sind die zwei anliegenden Arme
in Belief gebildet; der Kopf ist als Deckel gestaltet, an
dessen Vorderseite in primitivster Weise Augen, Nase
und Mund angegeben sind. „
 
Annotationen