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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0325

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- 313 -

v. sopra p. 305); conservato nel R. Museo Ar-
cheologico di Firenze].

t") Ossuario di argilla nerastra descritto bre-
vemente dal can. Brogi nel Bull, dell'Ist. 1882,
p. 230. Fu visto scavare in una tomba a ziro od
a pozzo presso Chiusi. Il coperchio foggiato a te-
sta umana fu trovato di fattura così rozza da
sembrare al canonico Brogi 8 un primo impara-
ticcio dell'arte. „ Era senza piede e posava sopra
una sedia di terracotta liscia e di forma rotonda
paragonabile, credo, a quella dell'ossuario c.

Secondo la notizia data dal Brogi nell'occasione
stessa in cui fu trovato questo ossuario, se ne
scoperse anche un altro simile andato in isfacelo
al contatto dell'aria. Vicino al vaso si raccolsero
" una piccola tazza e un più piccolo boccale. „

[Necropoli di Fonte all'Aja, presso Chiusi: già
posseduto dal can. Brogi].

k) Tav. XI, n. 2 ; la testa pubblicata già da Dorow,
Voyage Archéologique dans Vancienne Étrurie, Pa-
ris 1829, pi. VI, flg. 3 a (faccia) b (profilo). - Os-
suario di bucchero cinereo greggio inegualmente
annerito dal fuoco. Alt. 0,53 ; circonf. mass. 0,77.
Il corpo del vaso ovoide, foggiato un poco a bu-
sto, e due anse cilindriche sui fianchi fatte a guisa
di due braccia tronche, vuote ed aperte interna-
mente per servire all'effluvium (cfr. d). Sopra il
collo, lungo e stretto, è imposto un coperchio a
testa umana conservante la forma sferica degli os-
suari b, e, f. La faccia ricorda ancora la tecnica
delle maschere, mentre la testa si presenta prov-
veduta di capelli. Questi sono resi mediante linee
graffite convergenti come raggi verso il sommo
del capo, dóve è praticato un foro di min, 15,
destinato alla nota esalazione delle ceneri, e pro-
babilmente anche a facilitare la cottura della testa
nel forno del figulino. I capelli tagliati corti in
tondo sopra le orecchie, limitano la fronte al-
quanto bassa, ma sporgente. Le orecchie son ri-
levate in forma di punto interrogativo come nel-
l'ossuario g, poste molto in alto ai lati delle arcate
sopraciliari. Le dette arcate sono nettamente pro-
filate e incavate al di sotto ; gli occhi a mandorla

arcaica del Museo stesso, proveniente da Chiusi, davanti
a due letti del silicernium si vedono due tavole di egual
forma e struttura.

*) A proposito delle fedine (yéveia, yeveidSsg) noto che
l'Apollo di certe dramme di Populonia apparisce quasi

sono rilevati mediante un contorno graffito ; il naso
regolare ha due tagli alla base corrispondenti alle
aperture anteriori delle fosse nasalina bocca, resa
con un semplice taglio, ha le labbra appena sen-
tite, e un ruvido tratto di stecco determina il lab-
bro superiore. Per ultimo il mento aguzzo e spor-
gente a guisa di barba, dà a tutta la testa un no-
tevole carattere individuale, senza però definirne
il sesso. Il taglio corto dei capelli e la nuca rasa, o
hanno origine in qualche rito relativo al culto dei
morti, o spettano a peculiar moda virile (cfr. l'os-
suario q).

[Chiusi (?), appartenente all'antica collezione
Granducale di Toscana, dov'era inventariato al
N. 370 rosso; oggi esposto nel R. Museo Archeo-
logico di Firenze].

I) Tav. XI, 3; edito già da Dorow, Voyage Ar-
chéologique ecc. pi. VI, fig. 1 a, b, c; meglio da
Micali, Storia XV, 7. — Ossuario di bucchero ci-
nereo greggio assai ben cotto, di forma simile al
precedente, con il corpo foggiato a busto, e con
due aperture cilindriche sui fianchi destinate al-
V effluvium (cfr. d, i). Alt. 0,43; circonf. 0,80. Il
coperchio a testa umana, imposto sul collarino
cilindrico del recipiente cinerario, offre una forma
craniale simile ad h, i. La fronte, abbastanza mo-
dellata, è resa prominente mediante uno spigolo
arcuato visibile nel disegno di Micali. Un peculiar
solco tracciato sopra alla testa limita sulla fronte
e dietro le orecchie la capigliatura ricciuta, resa
con linee graffite ondulate a zig-zag. Le orec-
chie, rilevate schematicamente in forma di elice
(v. sopra p. 299), senza i fori per gli orecchini,
accennano al sesso virile. Che la testa sia vi-
rile è dimostrato del resto specialmente dalle fe-
dine (yt'vsia, la barbula dei romani), rilevate ai
lati delle gote, sotto e davanti le orecchie, e
scendenti fino al mento.4) Son rese più distinte
con tratti dentellati di stecco. Le arcate sopra-
ciliari, nettamente profilate, sono congiunte al
naso in modo naturale; mentre gli occhi fatti
ovali e bulbosi sono scavati all'intorno con un
solco, il quale serve a dar loro più spiccato rilievo.
Il naso, rotto alla punta, presenta le pinne leg-

sempre con le fedine sulle gote, appunto come in certi vasi
dipinti (Mon. Ist. II, tav. XXIII; Élite Céram. II, pi. LVI;
Gerhard, Aus. Vaserib. I, taf. 22). Le fedine date ad Apollo,
il dio èyévuog per eccellenza, sono simbolo della sua
eterna giovinezza.
 
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