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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0333

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- 321 -

lameno non vorrei tampoco escludere del tutto la
possibilità d'un falso sospetto. In ogni caso credo
certamente genuino -il recipiente cinerario, il quale
vediamo modellato nella forma di una mezza fi-
gura umana tutta ammantata e con le braccia
ripiegate, una sul ventre, e l'altra sul petto. Il
vestito è composto di una tunica aderente e di
un manto a taglio rotondo alquanto pesante e non
troppo ampio, il quale avvolge tutto il corpo, la-
sciando a nudo soltanto l'antibraccio s. piegato
sul petto, e la mano d. abbassata. Sotto le pieghe
del manto sono espressi con alquanta incertezza
anche i bracci. Nel vuoto interno della figura, a
quattro dita circa dalla base, evvi uno strato, os-
sia un piano traforato a fresco con dieci pic-
coli buchi irregolari, il quale sostenne le ceneri
contenute internamente, e ne facilitò Yeffluvium
per quei buchi praticati in diretto riscontro col
foro grande del piano della sedia (cfr. n).

La testa, congiunta a un collo di forma ovale,
risaltato alla base ed immesso a guisa di cuneo nel-
l'orifizio del recipiente, presenta una stringente
analogia stilistica e tecnica con la testa dell'os-
suario n. Nella comparazione dei due profili di de-
stra questa analogia si fa specialmente chiara ed
evidente. Però i capelli invece di coprire la fronte
come in n, la lasciano libera come in h: del resto
son pettinati tutti in giù, resi a linee di stecco e
nella massa distaccati dal collo e dalle mandibole
appunto come in m. Anche l'orecchio destro è
simile nelle due teste: di rincontro l'orecchio si-
nistro varia schema, fatto non più a elice, bensì
a punto interrogativo come in li, % e in altre teste
(v. g, k ecc.). Una certa simiglianza si nota altresì
nella faccia piatta, senza zigomatici, con le gote
piene e il mento lungo e rotondetto. Qui però
non sono espresse altrimenti le arcate sopraciliari,
e gli occhi e la bocca son resi con una tecnica
ed un artifizio affatto insolito. Due larghi tagli
ovali e cuniculari egregiamente sentiti esprimono
le orbite vuote dell'occhio; un taglio breve, an-
gusto e profondo rende l'apertura della bocca.
Questi tagli perforano tutto lo spessore della fac-
cia per servire allo sfogo dell'aria e al noto efflu-
vium come i fori in o, e nelle altre teste sopra
descritte.

') Queste pietruzze (calculi) sono affatto simili a quelle
che sogliono rinvenirsi insieme ai dadi da giuoco nelle
più antiche tombe a camera.

2) La relativa frequenza dei cinerari a testa muliebre

[Trovato fra Betolle ed Acquaviva in quel di
Siena; donato da me al R. Museo Archeologico
di Firenze].

t) Tav. XI, 6 = Micali, Storia, tav. XIV, 2. -
Ossuario di argilla rossiccia imbevuta di colore
rosso cupo con terra sigillata. Il recipiente rela-
tivo alla testa non è -quello attribuitogli dal Micali,
bensì un altro di tipo più arcaico. Alt. dell'ossua-
rio 0,55; 0,24 riferentisi alla testa, il resto al reci-
piente : circonf. 0,75. Il detto recipiente col corpo
ovoide e il piede ripreso dell'olla tav. VlIIIa, 2 e
dell'ossuario h, ha le anse verticali derivate dal
tipo a maglia, e ristrette in forma quasi anulare.
La testa, attaccata a un collo conico piuttosto va-
sculare che umano (cfr. l'ossuario n)ì e fissata ori-
ginariamente al collarino del recipiente mediante
un asse metallico, apparisce studiata e modellata
con singolare intelligenza del vero, così riguardo
alla struttura del cranio che alla forma della fac-
cia. Il cranio tondo, brachicefalo, è completamente
depilato con un foro alla sommità destinato al
noto effluvium. Le orecchie, rilevate a guisa di
due alette a schema di punto interrogativo, pre-
sentano le estremità forate per i pendenti, e co-
prono con la voluta un altro foro evidentemente
destinato all' effluvium (cfr. f e q, dove il foro sud-
detto corrisponde però all'apertura auriculare).
La fronte ampia, tondeggiata e prominente, fa
contrasto col mento breve e ricurvo; le mandi-
bole sono larghe e ben marcate ; il naso, con la
base obliqua, ha il dosso alto, e le narici aperte
la bocca tagliata piccola nettamente e di traforo,
mostra le labbra strette tirate sui denti; le guan-
cie sono rilevate da una ruga profonda sotto gli
zigomatici, e infine gli occhi, sprovvisti di sopra-
ciglia, hanno le cavità riempite da due calcoli ovali
di breccia naturale, uno verdognolo e l'altro rossi-
gno. ') Per tutto ciò la testa acquista un'impronta
e un carattere spiccatamente individuale. Corri-
sponde, come mi pare, al ritratto d'una vecchia
ancor florida, morta col sorriso sulle labbra. La
calvizie del capo, se non trova la sua giustifi-
cazione nell'età senile del ritratto, è da supporre
che fosse mascherata con una perrucca di capelli
veri.2) Le aperture anteriori delle fosse nasali e la

depilata (cfr. f, g, t; e b, c, d nel 1° gruppo) ci fa nascere
l'idea che sopra di essi potessero essere state origina-
riamente adattate delle perrucche naturali (ved. p. 326
e d'). L'uso delle perrucche sepolcrali si trova già in Egitto,
 
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