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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0342

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resa semplicemente al graffito, con stilature ir-
regolari convergenti verso il foro, che servì alla
emanazione delle ceneri al sommo del cranio. La
fronte molto obliqua e scappante resta coperta
dai ricci, e le orecchie, poste molto in alto, riman-
gono distaccate dalla chioma, trattate nello schema
a punto interrogativo. Il naso, di forma triango-
lare, corrisponde al tipo delle maschere di bronzo,
quasi piatto alla base, privo delle aperture naturali.
Nondimeno è rilevato il setto nasale ed è altresì
indicata la piega delle narici. Le sopraciglia, pro-
filate nettamente in arco quasi geometrico, ren-
dono molto pronunciata la cavità dell'occhiaia, in
mezzo cui è trattato l'occhio col bulbo pieno e
leggermente contornato in rilievo dalle palpebre
come nelle maschere. Il contorno delle palpe-
bre è eseguito allo stecco con molta accuratezza
(cfr. m, ò). La bocca chiusa e ben composta, le
gote e le guancie piene, il mento tondo col pomello
marcato dànno alla testa il carattere giovanile e
gioviale di un ritratto eroizzato senza individua-
lità propria.

Il collo, di forma un po' conica, è fissato al col-
larino del recipiente mediante un asse di bronzo
analogo a queUo osservato nell'ossuario q e nei
cinerari delle maschere (v. sopra p. 293).

La nobile e magnifica sedia su cui è collocato
l'ossuario « mi pare eguale a quella della citata
tomba di Dolciano, raccolta in frammenti e con-
servata attualmente nel Museo di Berlino (per la
descrizione v. Helbig nel Bull. Ist. 1883, p. 193 sg.).
L'analogia strettissima esistente fra queste due
sedie, l'identità quasi della decorazione, e la prove-
nienza dal medesimo luogo (v. sotto) lasciano sup-
porre che l'ossuario a fosse accompagnato da una
suppellettile press'a poco eguale o corrispondente a
quella rinvenuta nella tomba descritta dall'Helbig;
e crediamo quindi utile di riferire qui appresso gli
oggetti trovati in quella tomba per termine di
confronto con la suppellettile degli ossuari h, i, cer-
tamente anteriore, e quella dei cinerari di Pania
e di Poggio alla Sala, di poco posteriore. ')

Davanti alla sedia e al vaso cinerario relativo,
il quale è dichiarato simile di forma a quello tar-

quiniese della tomba del Guerriero Mon. Ist. X,
tav. Xa n. 3:

— tavola di lamiera analoga a quella della tomba
di Poggio alla Sala, v. sopra p. 312 nota 1 (lun-
gh. 0,59, alt. 0,35).

Sotto la tavola:

— parecchie punte di lancia in ferro di conside-
revole lunghezza (es. 0,42: 0,36). Cfr. le cuspidi
trovate con l'ossuario h; nella tomba di Poggio
alla Sala, e in quella tarquiniese del Guerriero.

Accanto alla sedia:

— vaso a due manichi di lamiera, simile di forma
a quello tarquiniese della tomba del Guerriero
Mon. Ist. X, tav. Xa, n. 1 (alt. 39 ; diam. della
bocca con orlo espanso 0,265).

— orcio di bronzo colla bocca in forma di foglia
d'ellera, e col manico desinente in due dischi
sporgenti (alt. 0,14, col manico 0.18). Cfr. il
guttus trovato nella tomba a ziro da me de-
scritta nelle Not. degli Scavi 1883, p. 383.

Accanto all'orcio:

— gran numero di piccolissime borchiette appar-
tenenti alla decorazione di vasi in legno. Cfr.
i vasi di questa specie trovati nella tomba tarqui-
niese del Guerriero. Mon. Ist. X, tav. Xd n. 2,-8.

— due occhi d'osso colle pupille intarsiate d'am-
bra (lungh. 0,04), simili a due esemplari trovati
nella tomba di Poggio alla Sala (Ann. Ist. 1878,
tav. d'agg. R, n. 11, 12, pag. 299).

Sparsi qua e là sul suolo della tomba, e anti-
camente contenuti nèi due recipienti cinerari:

— tre fìbule di bronzo (lungh. 0,115; 0,85), con
un bottone in ogni lato dell'arco. Tipo riscon-
trato con quello in Montelius, Spannen fràn
Bronzaldern, p. 116, p. 131. Cfr. le fibule or-
nate di bottoni nella tomba del Guerriero Mon.
Ist. X, tav. X6, 7, 8,11,13; quella trovata nella
tomba a ziro deUa Via Cassia presso Chiusi e

*) Un'altra sedia di bronzo decorata a sbalzo si trovò
in una tomba a ziro sulla collina denominata Poggio Fuc-
cello. Anche questa sedia era in frammenti ed aveva da-
vanti la solita tavoletta (r^dire^a), creduta un suppedaneo.
Del relativo canopo in terracotta si raccolsero po-

chi avanzi detti " bruttissimi ed ordinari „ ved. Not. degli
Scavi 1877, p. 144. Insieme col canopo e con la sedia si trova-
rono nella stessa tomba " diverse tazze di bronzo di varia-
forma e grandezza, ma frammentate; e due armille di ar-
gento terminanti in lamine d'oro lavorato, ben conservate. „
 
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