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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0347

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- 335 -

vertice 0,205. La chioma, tagliata nel solito modo,
poco più bassa della linea della bocca, serra così
strettamente il cranio da lasciarne vedere la forma
mesaticefala ampia ed ovale. I capelli sono espressi,
parte in graffito, e parte in rilievo (cfr. a) : in graf-
fito sul cocuzzolo, mediante fitte linee convergenti
verso il foro del vertice; in rilievo e in graffito
insieme, quasi nella tecnica del bronzo, intorno
alla nuca e sulla fronte, dove si vedono divisi in
ciocche fluttuanti calamistrate sul davanti, e li-
sciate sul di dietro. Le linee graffite, con cui sono
indicati i capelli del cocuzzolo, si prolungano sui
risalti delle ciocche, rendendo più distinti i peli.
Sotto la nuca i capelli fanno una zazzera alta e
spessa. Le orecchie bene situate, e in apparenza
rialzate dalla chioma, sono rese studiatamente
nella forma del vero, con la prominenza del trago
(cfr. m, s, £), ma trascurate, secondo il solito, nella
struttura interna. Sopra le sopraciglia, profilate
nettamente nella maniera più volte osservata, è
tracciata una linea graffita, la quale, seguendo
l'andamento delle arcate, serve a distaccarle in ri-
lievo. Gli occhi a bulbo ovale con la pupilla in-
cavata come in s, f ecc. e con le palpebre rile-
vate allo stécco come in a, danno una particolare
espressione di vita al .volto, il quale ha forma
piuttosto lunga, le gote piene, le guancie paffute,
il mento rialzato con la fossetta, il naso regolare
a larga base con le aperture appena accennate, e la
bocca piccola, ma prominente, e leggermente spo-
stata verso sinistra. Il collo, larghissimo, presenta
sul dinanzi assai prominente il pomo d'Adamo,
e mantiene i fori per essere fissato al relativo re-
cipiente cinerario. Tutto insieme il ritratto corri-
sponde, secondo la nostra impressione, al tipo d'un
giovane eroizzato nella felicità dell'altra vita, e
non bene individualizzato. Fra le particolarità in-
teressanti di questa testa dobbiamo notare l'am-
mannitura bianca che ricopre tuttora il rosso della
terra, per essere probabilmente colorata negli oc-
chi, nei capelli, sulle sopraciglia e forse pure in
qualche parte della carnagione.

[Chiusi(?), appartenente alla collezione Vagnon-
ville, nel R. Museo Archeologico di Firenze].

v) Micali, Mon. Ined. tav. XXXII, 4; Brunn,
Beschreibung der Glyptothek zuMùnchen 4a ed. p. 51,
n. 42. Testa d'ossuario in terra rossa data come
proveniente da Cere. Appartiene in ogni caso allo
stesso sviluppo tecnico e stilistico delle teste de-

scritte in quest'ultimo gruppo da e in poi. La
chioma è divisa in ciocche fluttuanti, rilevate con
solchi fino alla sommità del capo, e cascanti a cuo-
prire la fronte quasi interamente come in e, f, rj ecc.
Gli occhi, il naso, la bocca e un poco anche gli altri
lineamenti del volto corrispondono con la testa fi,
soltanto la forma dell'orecchio si mantiene nel
tipo schematico più antico. Questa testa, che fece
al Brunn l'impressione d'un ritratto piuttosto in-
dividuale (veci. 1. e), a me parve invece idealizzata
e stilizzata alla maniera etnisca nel tipo delle teste
cinerarie meno individuali; e credo infatti ch'essa
trovi il suo più vicino riscontro in fi, e nelle te-
ste che con questa più strettamente si associano
(cfr. a, t, rp e, i, x, £, o).

[Data come proveniente da Cere (v. Micali 1. c.
p. 187); conservata nella Gliptoteca di Monaco].

'§) Dorow, Notizie intorno alcuni vasi etruschi,
Pesaro 1828, tav. YI, 1. = Voyage Archéolog. ecc.
Paris 1829, pi. V, la, 1&. La testa esibita, credo,
anche da Micali, Storia, tav. XVI, 1, 2 e da Inghi-
rami,lf?<s. Ghius. tav. XXVIII,3 (?). DaMicali è data
erroneamente come della Galleria di Firenze ^ cfr.
Furtwangler Neues Catalog des Berliner Museum
(in corso di stampa) n. 1632. — Testa d'ossuario
in terra rossa posta, siccome pare, su recipiente
cinerario non suo (v. Furtwangler). Il recipiente
infatti è di bucchero nero e corrisponde a una
tecnica che non sta in accordo con la testa. Quel
recipiente modellato a busto umano, con due aper-
ture laterali destinate all''effluvium, e con le brac-
cia in rilievo congiunte in arco sul davanti, tiene
al tipo degli ossuari più antichi da noi ascritti
al 1° e 2° gruppo (cfr. ci, e, h). La testa al contrario,
stilizzata nella tecnica e idealizzata nella sem-
bianza, ripete il tipo ultimamente descritto e con-
templato. I capelli sono trattati nel solito modo,
così anche gli occhi, le sopraciglia, la bocca, il
naso, le orecchie, le guancie, il mento. Appena
diverse appariscono la forma del volto e l'impres-
sione dell'insieme. Le sopraciglia appaiono trat-
tate esattamente come in fi, con la nota linea delle
arcate traversante la fronte (cfr. anche x); i ca-
pelli divisi in ciocche ricciute e le orecchie sche-
matiche corrispondono con s, £, #; gli occhi con-
tornati dalle palpebre son fatti come in a, /?, y.

[Chiusi, o forse Etruria meridionale, provenendo
dal mercato di Roma; conservasi nell'I. Museo
di Berlino].
 
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