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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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De Petra, Giulio: Gli ultimi ripostigli di denari
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0368

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- 356 -

Si vede che piccolissima è la differenza di tempo
fra i tre nascondimenti, i quali, posto che il n. 259
sia stato emesso nell'anno 680 per gli armamenti
contro Mitridate ed i pirati, si possono riferire
tutti alla marcia di Spartaco. Ossia il deposito
di Frascarolo avvenne nei principii dell'anno 682,
mentre le torme servili campeggiavano sull'Ap-
pennino Modenese; quando poi nello stesso anno
ripresero la via per l'Italia meridionale, succedono
i nascondimenti di Roncofreddo e Palestrina. Così
Frascarolo ha della emissione straordinaria fatta
nel 681 il solo L. Procili (n. 256); Roncofreddo
ha tutto intero quel collegio (n. 256, 262, 264), e
Palestrina ha dell'anno 682 il denaro straordina- •
riamente battuto dal questore L. Pletorio (n. 268).

Compito

I limiti di tempo, dentro cui potè essere sep-
pellito questo tesoretto, vennero così indicati dal
Mommsen [Zeitschr. 1. cit. pg. 355): " Fra le mo-
" nete del ripostiglio che hanno data sicura, le
" più recenti son quelle degli edili dell'anno 696
" n.1 273, 274 ; fra quelli di data certa che vi man-
" cano, la più antica e insieme la più abbondante
" è il n. 276 degli edili del 700, e vi manca pure
" l'altra contemporanea, ma non comune, di Fau-
" sto Sulla n. 275. Così il tesoretto fu nascosto fra
" il 696 e il 700. „ — In seguito, restringendo as-
sai più questi limiti {Sitzungsber. 1. cit. pg. 1160)
. il Mommsen ha segnato l'anno 696 come termine
estremo pel nascondimento di Compito.

Ma non potrei adottare l'ultima opinione del
sommo maestro, senza abbandonare tutti i criteri
cronologici, che per lo studio de'ripostigli furono
da lui medesimo stabiliti e felicemente applicati.
Difatti a Compito col denaro degli edili M. Scauro
e P. Hupsaeo (n. 276) si trovano i seguenti sei
denari così notati dal Baxter:

n. 266 P. Galb 1 un poco us., 3 fior di conio

269 Faustus 1 „

282 Mn. Aquil IIMr 7 „

n. 287 C. Gonsidi Noniani 1 fresca

293 P. Crassus M. f 1 fior di conio

295 Philippus aqua mar 2 poco us., 10 „

Or queste sei monete, o che si guardi alla freschezza
sola, o alla freschezza combinata con lo scarso
numero degli esemplari, non possono assoluta-
mente venir prima dell'anno 696, ossia prima del
n. 273 trovato a Compito in 28 esemplari, di cui 13
poco usati e 15 nuovi. È quindi necessario con-
cedere a quel tesoretto alcuni anni dopo il 696;
ed una più precisa determinazione si ha dal de-
naro n. 293, che per il S • C • appare impresso da
un questore. Negli anni 696-698 P. Licinio Crasso
militò nelle Gallie sotto gli ordini di Cesare, e
morì il 701 nella guerra contro i Parti ; perciò la
sua questura con l'annessa coniazione della mo-
neta può ricadere o nel 695, o negli anni 699 e 700
(Miinzw. pg. 641). Yiene escluso il 695 per le
considerazioni fatte di sopra; poco probabile è
il 700, poiché se la moneta fosse stata coniata
in quell'anno, forse non sarebbe mancato nel ri-
postiglio qualche esemplare degli altri denari con-
temporaneamente emessi (n.*275,276). Resta come
più probabile il 699, al quale io riferisco il deposito
di Compito, che ha ben potuto accogliere un esem-
plare solo e ruspo d'un denaro coniato nel corso
dell'anno.

Si può obbiettare, che in questo modo Compito
ha ben pochi nomi per riempire gli anni 682 a 699,
mentre al tesoro di Cadriano troppi ne restano
per gli anni 699 a 704. Ma si deve tener conto
delle monete rare, che sono parecchie in que-
sto periodo 682-704; e buona parte di esse può
spettare a Compito, dove saranno mancate per
la piccolezza di quel deposito, che non conteneva
più di 979 monete. E con gli elementi forniti dal
tesoro di Carbonara (Notizie 1884, pg. 311) ho po-
tuto all'età di Compito assegnare in. 281 M. Le-
pidus, n. 289 Q. Creper. M. f. Rocus, n. 294 L. Tor-
quat IIMr, 303 T. Vettius Sabinus, 304 L. Vinici,
disponendo tutta la serie nel seguente modo:
 
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